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Euroleague, le parole di Banchi & Co: “Usciti a testa alta, ora lo scudetto”

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samardo samuels, milano

L’Olimpia Milano crolla nell’ultimo quarto di gara 4 a Tel Aviv, dicendo addio ai sogni di gloria di disputare le Final Four in casa, al Forum di Assago. La delusione è tanta, visti gli andamenti dei match disputati contro il Maccabi, ma l’orgoglio del cammino europeo rimane intatto, per coach e giocatori. A partita finita, sono proprio i protagonisti più attesi a parlare, come riportato da Olimpiablog:

“Abbiamo un solo obiettivo, essere qui l’anno prossimo. Vogliamo continuare ad essere una realtà di questo livello”, è un Luca Banchi orgoglioso da quanto fatto in Eurolega dall’Olimpia, dopo la sconfitta in gara 4 con il Maccabi. “Riconosciamo i meriti ai nostri avversari – ha proseguito – ma è giusto che io faccia i complimenti alla mia squadra, per un incredibile percorso di 28 gare in Eurolega. Abbiamo vissuto una conclusione straordinaria e degna del nostro cammino”. Una gara comandata per due quarti, tenuta in piedi nel terzo e poi persa nettamente negli ultimi 10 minuti: “Il mio obiettivo è, che quanto visto e successo, contribuisca a renderci una squadra migliore. Abbiamo mostrato la nostra faccia più usuale, poi purtroppo non riuscire a reagire tecnicamente, fisicamente ed emotivamente sull’impatto dei nostri avversari nel terzo periodo”. Ed è arrivato il crollo: “Tutto è cambiato in campo e fuori dopo il +8 dell’intervallo: avversari, ambiente e arbitri”. Le finali a Milano sarebbero state un sogno, assolutamente insperato ad inizio stagione, ma il tecnico non vuole rimpianti: “Zero rimpianti. Dimenticate che le Final Four sono a Milano, questa squadra è per la prima volta ai playoff nella storia recente dell’Eurolega. Dobbiamo essere realisti”. E senza Gentile: “E’ giusto spenda una parola per il nostro capitano, che non ha potuto vivere e condividere un momento così alto della nostra stagione”.

Il grande protagonista di serata è stato Keith Langford, con i suoi 28 punti: “Ho spinto moltissimo all’inizio della partita, poi sono arrivato un po’ stanco alla fine – ha detto – Ci è mancata energia”. Ma si pensa già al futuro: “E’ solo la seconda volta che gioco i playoff, per Milano è una stagione nella giusta direzione. Qualunque cosa accadrà, lo staff ed i giocatori che saranno qui l’anno prossimo raccoglieranno i frutti. Il nostro lavoro non è però finito: c’è il campionato, mi aspetto di vincerlo”.

Usciamo a testa alta da questo playoff – ha spiegato Nicolò Melli – anche se perdere non fa mai piacere, a maggior ragione quando avevamo il fattore campo a favore”. La pallacanestro è uno sport fatto di errori e loro ne hanno fatti meno di noi”. Meritandosi la qualificazione all’atto finale.

Probabilmente una differenza data anche dalla diversa esperienza a questi livelli: “Per molti di noi era il primo playoff di Eurolega – dice Daniel Hackett – se non addirittura l’esordio europeo”, All’EA7 resta un cammino importante, fatto di 28 partite, che ha esaltato il pubblico del Forum e riportato Milano ai livelli di un tempo. “Secondo me il bilancio europeo è positivo, spero che sia così per tutti i tifosi dell’Olimpia – chiude Melli – uscire ad un passo dalle Final Four fa male, ma bisogna essere positivi”.