Eurocup, Girone B – Il buzzer beater di Hollis tiene in vita Cantù
Finisce nella maniera più imprevedibile la trasferta tedesca della FoxTown Cantù, che espugna il campo degli Artland Dragons 66-68, grazie al lay-up di uno splendido Damian Hollis (16, 7/11 dal campo e 6 reb), dopo aver visto in faccia l’eliminazione definitiva dalla competizione. Perchè i brianzoli, dopo un match equilibrato che avevano dimostrato di poter fare proprio, sembravano aver sciupato tutto nei minuti finali, prima degli ultimi convulsi 30″. Con i tedeschi a più 4, 64-60, erano prima Hollis con la tripla, poi, dopo due liberi di Thomas, Gentile astuto a sorprendere Graves per il canestro più fallo, a pareggiare il match a 10″ dalla sirena. Sull’ultimo possesso il furto di Abass riconsegna palla a Cantù, lo stesso capitano spara precocemente da 8 metri, ma sul rimbalzo ancora Gentile indirizza palla verso Hollis, rapido nell’appoggio che brucia l’orologio.
Sono i due punti che tengono in vita l’avventura europea, ribaltando anche il -1 dell’andata al Pianella, ma è una vittoria che dà morale e consente di godersi le buone indicazioni consegnate dal match.
Se si esclude l’inizio di gara, dove Cantù si fa sorprendere sul piano dell’intensità, subendo soprattutto l’iniziativa di Graves (15, 3/5 da tre), gli uomini di Sacripanti giocano una partita lucida in difesa, dominano a rimbalzo (39-31 FoxTown con ben 15 offensivi) con i tre centri che si alternano in modo complementare, pur in una sera non brillantissima in attacco. Cantù non trova infatti gli abituali punti di riferimento nel back court, con un Feldeine (6, 3/10 al tiro) meno brillante del solito e la poca vena realizzativa di Johnson-Odom (7 e 4 assist, ma 5 perse) e Gentile (3, 1/5 dal campo e 2 assist). In un match a basso punteggio pesano come un macigno i 13 punti in 14′ di un grande Laganà (2/2 da due, 3/4 da tre), protagonista del ritorno di Cantù dopo la sbandata iniziale e della fuga di inizio quarto periodo, forse richiamato troppo presto in panchina da Sacripanti, e la prova di uno Shermadini (4, 9reb) che si fa apprezzare per la facilità con cui legge i ribaltamenti in attacco (non a caso 3 assist per lui), offrendo ampie garanzie difensive in area e a rimbalzo. E funziona l’alternanza con Williams – efficace il suo secondo quarto – e Mbodj (8 e 4 reb) che dà a Sacripanti un’ampia gamma di alternative, per una Cantù che sembra avere discreti margini di miglioramento
Se la temuta rapidità di Holston (4 più 3 assist) non è un fattore, con il folletto di casa limitato subito da due falli precoci che lo tolgono mentalmente dal match, la vera spina nel fianco per i biancoblu è un Anthony King (11 più 11 reb e 4 assist) la cui imprevedibilità dopo aver bloccato, col mortifero tiro dalla media o lo scarico sul lato debole oltre al classico roll, tiene in partita i Dragons, quando Cantù sembra aver trovato le chiavi del match. Non aiutano le 14 perse, e qualche forzatura di troppo in attacco (21/45 da due, 6/20 da tre), in una ripresa dove entrambe fanno fatica a segnare, ma Artland non fa meglio (18/39 da due, 7/21 dai 6.75), anche se ha il pregio di trovare il momento migliore nel quarto finale, con Brandon Thomas (11) e Graves, che dal perimetro mettono la FoxTown spalle al muro prima del pazzesco finale.
La capacità di restare sotto controllo, anche in una partita a ritmi non congeniali, con la zona di McCoy a tenere basso il numero di possessi, è l’inidicazione più positiva che Cantù riporta dalla Germania, oltre a un cinismo nei finali “disperati” – a Caserta domenica aveva riacciuffato il supplementare, poi vinto, dopo il -9 a 2′ dalla sirena – che trova stasera il suo secondo indizio.
In attesa degli altri risultati del gruppo B, domani in programma il derby francese Dijon-Villeurbanne e Gran Canaria-Ostenda – la FoxTown raggiunge i Dragons con 2 vittorie e 5 sconfitte. Dopo la lunga trasferta iniziata in Campania senza passare da casa, i biancoblu hanno adesso 4 giorni per preparare la delicata sfida di Sabato al Pianella contro Brindisi.
MVP: Damian Hollis, 16pti, 6/8 da due, 1/3 da tre, 1/2 TL, 6 reb (3 off.), 1 rec, 1 persa 1 stoppata: reduce dalla debacle di Caserta, dove Sacripanti lo aveva panchinato dopo soli 2′, l’ala da George Washington risponde con una prova a 360°, dove a cambiare è prima di tutto il linguaggio del corpo. Attivo sui due lati del campo mette anche le due zampate decisive, complice Gentile, che permettono a Cantù di tornare con i due punti
ARTLAND DRAGONS – FOXTOWN CANTU’ 66-68 (23- 15, 33- 36, 47- 49)
FOXTOWN CANTU’: Johnson-Odom 7, Feldeine 6, Abass 3, Bloise ne, Laganà 13, Mbodj 8, Jones 2, Shermadini 4, Hollis 16, Buva, Gentile 3, Williams 6. All. Sacripanti.
ARTLAND DRAGONS:McCray 11, King 11, Schwartz ne, Doreth 2, Holston 4, Seiferth 5, Grunheid ne, Thomas 11, Graves 15, Hill 4, Horner, Toppert 3. All. McCoy.
Tiri da due: Artland 18/39, Cantù 21/45
Tiri da tre: Artland 21, Cantù 6/20
Tiri liberi: Artland 9/14, Cantù 8/11
Rimbalzi: Artland 31 (6 off.), Cantù 39 (15 off.)
Assist/Perse: Artland 18/13, Cantù 13/14
Recuperi: Artland 10, Cantù 5
Stefano Mocerino
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