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Eurocup: Cantù s’illumina d’Europa. Spazzata via la corazzata Khimki

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Johnson-Odom (Cantu)Nella sera che vede scendere sul parquet del Pianella una delle principali candidate alla vittoria finale, nonchè con un roster da Eurolega, la FoxTown Cantù indossa il vestito delle festa e sciorina la miglior prestazione stagionale, battendo 99-88 il potente Khimki Moscow Region dopo una partita dominata in lungo e in largo. I ragazzi di Sacripanti stanno in campo con la faccia giusta fin dal primo minuto, con i russi quasi sorpresi dell’aggressività che trovano di fronte.

Ma la Cantù di stasera è molto più che muscoli e corsa, i biancoblu si trovano a memoria in una pallacanestro di squadra che sembrava pura utopia non più tardi di due settimane fa. Nel quintetto iniziale, pur privo di Feldeine non al meglio per un problema alla caviglia, Johnson-Odom (18, 7/12 al tiro, 7 assist e solo 2 perse) e Gentile (10, 2/3 da tre) predicano basket, dentro un piano partita che prevede di attaccare con quattro esterni ribaltando la palla ogni volta che il Khimki riempie l’area. Idea che necessita di un “4” tiratore, che stasera si materializza in un ispiratissimo Damian Hollis (19, 3/3 da due, 3/4 da tre) – high stagionale per lui davanti al suo “predecessore” nel ruolo Maarty Leunen ospite in tribuna – puntuale nel punire la scelta di coach Kurtinaitis di passare dietro sui pick’n’roll che lo coinvolgono, in una sera da 12/24 di squadra da tre per i brianzoli. Non che non ce ne fosse bisogno, perchè le incursioni degli esterni e il lavoro dei lunghi producono percentuali stellari anche da dentro l’arco per Cantù (23/42 da due), ma la chiave del successo sta nella condivisione di un pallone  (18 assist a fronte di 11 perse, un saldo rispetto alle medie stagionali) che stasera non si ferma quasi mai nelle mani dei singoli per coinvolgere ogni giocatore che entra in campo. Non sono un caso i sei uomini in doppia cifra, 10 anche per un Dequan Jones combattivo come sempre, nè il fatto che ogni uomo produca un contributo, compreso un Laganà che si sacrifica su Ryce (25, 4 assist, 7 falli subiti) nei suoi 10′ in campo, piazzando anche una tripla quando serve tenere i russi a distanza. E il folletto MVP della scorsa Eurolega (vinta in maglia Maccabi) è a lungo l’unica fonte di gioco per i gialloblu, specie in un primo quarto perfetto dal perimetro (3/3 ma nei restanti 30′ non segnerà più dall’arco) che Mosca chiude avanti 22-23, con Cantù che già si fa apprezzare per come tiene il campo. Solo le avvisaglie di quello che sta per succedere, con un secondo quarto perfetto, 34-14 il parziale, dove sembra di essere tornati ai fasti dell’Eurolega di qualche anno fa nelle notti del PalaDesio. FoxTown difende, controlla i tabelloni e corre, chiudendo al ferro o sparando in transizione, con le triple di Feldeine (10, 4 assist, 4 reb) e Abass (6 e 2 assist) a coronare l’11-0 che apre la frazione e strodisce gli avversari, incapaci di reagire fino al 56-37 dell’intervallo lungo.

Il Khimki non ci sta, si vede dal linguaggio del corpo e dalla tremenda fisicità che porta in campo nella ripresa. Koponen (14, 4 reb, 6 assist) prova ad azzannare la partita, ma dove i russi dovrebbero fare la differenza, cioè con il loro tremendo pacchetto lunghi vanno invece sotto. Williams (10 e 5 reb) e Shermadini (7 più 5) tengono botta contro i quotati Paul Davis e Lauvergne (6 punti e 4 rimbalzi in due), anche Buva (6 più 6 reb) si fa valere assicurando a Cantù il controllo delle aree. I biancoblu restano freddi anche sul colpo di coda dei russi, che nel quarto conclusivo, dopo il 76-58 al 30′, aprono la sarabanda da tre punti, tirando 5/10 negli ultimi 10′, dopo l’1/8 dei due quarti centrali (11/24 dai 6.75 in totale). Ma le mani di Hollis e Gentile non tremano nel rispondere colpo su colpo (Cantù 4/8 da tre nel quarto periodo) e il Khimki può solo far segnare un -10 a una manciata di minuti dalla fine, anche frutto della tonnara difensiva su cui non sarebbe stato eccessivo qualche fischio in più da parte della terna. Ma se il basket europeo è naturalmente più fisico, questa FoxTown dimostra di affrontarlo senza scomporsi, anzi con la giusta freddezza per conservare un margine in doppia cifra che fa fieno in cascina in un girone dove la differenza canestri, sia negli scontri diretti sia globale, potrebbe contare molto. Fermare il Khimki, che in tanti pronosticavano a punteggio pieno nel Gruppo J di Last 32, potrebbe già essere un valore aggiunto fondamentale, le prossime due trasferte consecutive, a Salonicco e Limoges, diranno di più sulle possibilità per Cantù di centrare il passaggio del turno, un sogno che dopo stasera è impossibile non coltivare.

MVP: Darius Johnson Odom (18, 5/8 da due, 2/4 da tre, 7 assist, 3 reb, 2 perse, 22 di valutazione) è il nostro MVP per la qualità che mette nelle scelte. I suoi ribaltamenti di 7 metri dalla linea di fondo per mettere in ritmo i tiratori spiazzano regolarmente la difesa, senza trascurare di attaccare come sa, con un raziocinio e una sintonia con i compagni che fin qui era stata merce rara.

I tabellini:

FOXTOWN CANTU’ – KHIMKI MOSCOW REGION 99-88 (22- 23, 56- 37, 76- 58)

FOXTOWN CANTU’: Johnson-Odom 18, Feldeine 10, Abass 6, Zugno ne, Bloise ne, Laganà 3, Jones 10, Shermadini 7, Hollis 19, Buva 6, Gentile 10, Williams 10. All. Sacripanti.

KHIMKI MOSCOW REGION:Rice 25, Augustine ne, Popovic 9, Pateev 8, Koponen 14, Vyaltsev 7, Ilnitskiy 6, Monia 7, Lauvergne 2, Honeycutt 6, Davis 4, Sheleketo ne. All. Kurtinaitis.

 

Stefano Mocerino

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