La Virtus Roma taglia il nastro della stagione 2016-17: questo pomeriggio al Palazzetto dello Sport sono stati presentati Simone Giofrè e Fabio Corbani, rispettivamente General Manager e Head Coach della formazione capitolina.
Giofrè entra a far parte in pianta stabile dell’organigramma della Virtus dopo aver ricoperto il ruolo di Consulente Sportivo nella passata stagione, mentre Corbani ha sottoscritto nella mattinata di oggi un contratto di durata biennale.
Il primo a parlare in conferenza stampa è stato Simone Giofrè: «Sono estremamente lusingato che il presidente mi abbia offerto questo incarico in una società così prestigiosa come la Virtus. Abbiamo avuto modo di conoscerci in questo anno, nel quale in realtà sono stato molto più presente di quanto non lo fossi fisicamente. Credo che storicamente per la Virtus sia inusuale presentare il nuovo allenatore il 15 giugno, ma vogliamo trasmettere il messaggio che siamo pronti a programmare il futuro già da oggi. Corbani ha bisogno di poche presentazioni, sono molto felice che sia lui il nuovo tecnico della Virtus, lavoreremo con la massima collaborazione. Stiamo cercando di muoverci per tempo in maniera “aggressiva” a tutti i livelli, dal mercato dei giocatori alle questioni extra-campo, come dimostrano l’ufficialità del nuovo sponsor tecnico e della partenza della campagna abbonamenti. Questo è frutto di un lavoro che i ragazzi che lavorano in società stanno portando avanti da mesi e gliene voglio dare atto».
Sono arrivate poi le prime parole di Fabio Corbani da allenatore della Virtus: «Sono onorato di essere stato scelto per allenare un club importante come questo. Ho sempre lavorato cercando di divertirmi perché credo che la pallacanestro sia prima di tutto un gioco. L’obiettivo sarà ovviamente quello di divertire anche il pubblico, proprio per questo credo che si debba lavorare affinché i giocatori riescano sempre a mettere in campo quel qualcosa in più. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di allenare le giovanili di squadre importanti, lanciandoli in prima squadra per una serie di motivi, ma non sempre l’età di un giocatore rappresenta l’elemento determinante. Ad esempio a Novara siamo arrivati in semifinale con un quintetto non propriamente giovane, questo a significare che ci possono essere ragazzi più esperti che hanno ancora molto da dare, che hanno uno spirito positivo e la giusta luce negli occhi. Alla Virtus riparto dalla voglia che ho di stare in palestra, che è quello che più mi è mancato in questi mesi».