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A2 Playoff: Imola-Siena, difesa e fisicità a confronto. Il preview della serie

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Roy Christopher Roberts, Siena

Siena, dal tramonto di un possibile fallimento bis, all’alba di una nuova ed entusiasmante avventura ai playoff. Sembra una favola, ma la realtà è che la voglia di stupire della Mens Sana 1871 è più forte di ogni problema, e negli ultimi tempi ce ne sono stati parecchi. Il dissesto economico, fortunatamente ora sventato dalla passione sincera di chi ama i colori mensanini, rischiava di compromettere un certosino lavoro sul campo che aveva raddrizzato un inizio campionato senza capo né coda, e che premia ora coach Ramagli e la sua determinazione e cocciutaggine nel tirare fuori il meglio da un gruppo giovane e ancora alle prese con qualche problemino di continuità. Ma che ne ha di potenziale, eccome, specialmente in casa: zero pressioni però, tanto è stato già fatto e i playoff, come chiesto dall’allenatore livornese, dovranno essere goduti passo dopo passo, cercando di mostrare il miglior basket possibile, di cui larghi assaggi gli spettatori del PalaEstra hanno avuto nel corso della stagione. Imola capita quasi a fagiolo per provare a certificare certi miglioramenti, essendo squadra ben organizzata e quadratissima, con in panca una vecchia volpe come Gianfranco Ticchi: anche gli emiliani sono partiti per salvarsi, trovando però un immediato feeling con l’alta classifica che ha portato l’Andrea Costa a vincere 12 partite su 16 nel girone d’andata, bottino che ha permesso poi di campare di rendita e difendere saldamente il quarto posto.

 

 

Nessuna voce statistica in particolare vede protagonisti i giocatori imolesi, che compongono un roster tremendamente compatto e feroce in difesa, capace di anestetizzare a dovere il gioco avversario: specifiche indigeste a Siena, che ha finora trovato difficoltà a fare breccia a certi sistemi di gioco. Karvel Anderson è una buona controparte sotto canestro per l’eterno Maggioli (ex di turno), mentre Patricio Prato e Leonard Washington sono realizzatori solidi e molto temibili, per finire con Francesco Amoni, ben conosciuto dalle parti di Siena visti i trascorsi virtussini: se proprio dobbiamo fare un pronostico, possiamo dire che Siena in casa ha un fattore campo speciale rispetto ad altri, che la spinge a un’intensità di gioco su ambo i lati del campo che può mettere sotto chiunque; i dolori potrebbero essere fuori dove l’approccio non potrà essere quello visto spesse volte, ma va da sé che ai playoff per passare il turno devi saper svoltare anche fuori, e pure in fretta (il fattore campo è dei biancorossi e le prime due saranno al PalaRugi). Ed è sicuramente questa la sfida lanciata da Ramagli ai suoi: vedremo se i giocatori riusciranno a raccoglierla con successo. Diliegro è una sicurezza sotto le plance, Ranuzzi è il più in forma dei suoi, Bryant bene o male è il leader offensivo e Udom se vuole non ha rivali a livello atletico: all’appello manca forse ancora un Roberts che quest’anno non ha ancora saputo fare la differenza fino in fondo. Se dobbiamo quindi cercare il possibile uomo chiave, un pensierino a lui ce lo facciamo volentieri.

 

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