A2 Ovest: Casale Monferrato-Siena, al PalaFerraris torna l’amato Griccioli: “Due anni di emozioni ed affetto”
Casale Monferrato vs Siena non è soltanto una sfida dall’alto contenuto tecnico e di rilevanza per la classifica dell’A2 Ovest. Da una parte i biancoverdi, a caccia della completa guarigione dopo le due vittorie casalinghe che hanno frenato la tremenda emorragia di sconfitte (6), dall’altra una Junior altalenante che deve ancora decidere cosa fare da grande ma che fra le mura amica sa far paura. La rinnovata verve dei toscani, ritrovatisi dopo lo scioccante infortunio di Cappelletti e pronti a riprendersi soddisfazioni anche in trasferta partendo dai nervi saldi, la difesa di squadra e il duo Harrell-Myers, contro l’organizzazione di coach, l’affidabilità di Blizzard-Tomassini, e il fattore campo che può permettere in casa di battere in maniera convincente anche la capolista Biella: quella di domenica sarà però anche l’atteso ritorno al PalaFerraris di coach Griccioli, per due anni amato allenatore della Junior: “Sono già tornato a Casale –ha raccontato Griccioli in una lunga intervista realizzata da Giuseppe Nigro della Gazzetta dello Sport per il sito della Junior – ma sedersi sulla panchina opposta a quella della Junior e allenare è una cosa diversa. E poi accogliermi solo come commentatore era una cosa, domenica sarò l’avversario da battere. Ci abbracceremo, poi ognuno farà la sua parte. Casale – continua – è una città tranquilla, della provincia piemontese, con grande senso di appartenenza per il territorio, con cultura, con tradizioni. Sono stato accolto benissimo, mi hanno fatto socio della Canottieri, il circolo storico di Casale, ho conosciuto tante persone e ho avuto modo tramite il livello sia sociale che culturale delle persone che dirigevano il club di avere contatti anche con personalità importanti”. Ora la grande sfida nella sua Siena: “Una realtà che vive un momento di grande difficoltà. Una difficoltà che circonda la Mens Sana, ma che viene vissuta da tutti i cittadini della nostra città. Ma è una realtà che ha dimostrato di non voler mollare, di volerci stare a qualunque costo e credo che sia la cosa che meglio descrive il mio impegno a Siena e l’impegno della Mens Sana. Che non è più quella di un tempo, perché gli obiettivi sono diversi, ma ha mantenuto la costante di vivere lo sport come il privilegio di essere rappresentanti di una comunità unica al mondo”.