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Trieste – Cavaliero: “Promisi che sarei tornato in A con Trieste. Questa è la vittoria più bella della mia carriera”

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Daniele Cavaliero

Daniele Cavaliero è stato uno dei protagonisti della cavalcata della Pallacanestro Trieste che ha da poco riconquistato la Serie A dopo ben 14 anni di assenza.

Cavaliero era nella squadra che nel 2003/04 retrocesse in LegaDue, che condusse direttamente al fallimento del club. «Quando Trieste retrocesse piansi e andai coi tifosi in piazza a contestare la dirigenza – ha dichiarato Cavaliero in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Ero uno stupidello molto emotivo, a 20 anni si dicono tante parole, ricordo che subito dissi e promisi a quei tifosi e a me stesso che presto o tardi sarei tornato in serie A con Trieste. È arrivato quel momento dopo 14 anni ed è come se si fosse chiuso un cerchio. Ho giocato tante stagioni in A e nelle coppe, ho vestito la maglia della Nazionale ma questa, a 34 anni, è la vittoria più bella della mia carriera».

Dopo tante stagioni in Serie A, una carriera lunghissima ma infine il ritorno a Trieste. «L’anno passato ero a Varese. Mi trovavo benissimo, avevo il mio spazio ma quando a metà stagione si è presentata l’opportunità di trasferirmi a Trieste non mi sembrava vero. Ho firmato un contratto che prevede un 1 +1 per le prossime due stagioni, ma non cercavo un posto comodo per svernare, non avrei mai accettato di andare in panchina a sventolare gli asciugamani. Volevo tornare a casa, nella mia Trieste, per fare bene e mettere in pratica l’impegno che avevo assunto nel 2004. Per me non era cambiato quasi nulla da allora: ho ritrovato molti professionisti che lavoravano nella vecchia Pallacanestro come il preparatore, i medici, il team manager Dalla Costa»

Una stagione sudata e il futuro tutto da programmare. «È stata una stagione stupenda ma anche molto faticosa. Il sostantivo che sposa bene l’idea di questo successo è sudore. L’anno prossimo avremo più stranieri, suppongo, il club farà delle scelte che non mi competono ma sarebbe importante non snaturare questa squadra. Un compagno speciale? I numeri dicono Javonte Green, per me un fratello. Se penso che uno come lui, potenzialmente un talento da Nba, l’anno passato giocava in terza lega spagnola mi viene da ridere».