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Imola, ufficializzato l’arrivo di Michele Maggioli

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Michele MaggioliL’Andrea Costa da ieri ha il suo pivot. Il club biancorosso ha ufficializzato, infatti, quanto nell’aria da giorni, ovvero l’approdo in biancorosso con un contratto biennale di Michele Maggioli, da sempre uno dei migliori centri italiani, nonostante la carta d’identità cominci a reclamare il proprio tributo.

Dopo 10 stagioni a Jesi, a 38 anni quasi suonati (li compirà il 15 luglio), il “Maggiolone” (questo il suo soprannome universale) ha deciso di cambiare aria, accettando l’offerta dell’Andrea Costa e le sue parole valgono più di mille presentazioni: «Con la separazione da Jesi si chiude una porta, una fetta importantissima della mia carriera – commenta il lungo marchigiano, in vacanza sull’Argentario (per questo la sua presentazione ufficiale slitta verso fine luglio, ndr) – e se ne apre una nuova. Il bello? E’ che sono carico come una molla, come un ragazzino, come se fosse o quasi la mia prima stagione da professionista. Probabilmente avevo proprio bisogno di cambiare, anche a livello motivazionale e con Imola si è creato subito il feeling giusto. L’Andrea Costa ha avuto il grande merito di farmi sentire voluto: l’atteggiamento mostrato dalla dirigenza nella trattativa e da coach Ticchi, con il quale ho avuto una breve chiacchierata, sono stati determinanti». Segreto. Maggioli conosce bene Imola, sia per averla affrontata molte volte da avversario, sia per un aneddoto che tira fuori senza problemi lui stesso: «Conosco la piazza e la reputo molto competente e appassionata, basti dire che ho sempre visto della gente al palazzo, anche quando la squadra perdeva tanto. E questo è un bel segno. E poi a Imola vengo per il Memorial Chicco Ravaglia: il legame con i genitori di Enrico è forte, basti dire che sua mamma Morena tutte gli anni, appena scoccano le 24 dell’8 maggio, mi manda un sms, per fare gli auguri a mio figlio». Riferimento e triangolo. Viene da una stagione un po’ controversa Maggioli, non tanto nelle cifre (14.7 punti, 7.1 rimbalzi e 2.5 assist di media, con percentuali altissime quali il 57% da due, il 43% da tre e il 91% nei tiri liberi), quanto nei risultati (Jesi sul fondo della classifica) e a livello fisico (un problema al ginocchio, ora decisamente superato): «Ci eravamo messi nei guai un po’ anche per colpa nostra, poi due squadre sono saltate e abbiamo mantenuto la categoria. Che campionato sarà? Difficile capirlo adesso, vedremo. Di certo, tecnicamente parlando, io non sono un giocatore che va bene in tutti i sistemi, e lo dico pure con una dose di autocritica, perchè vado sfruttato e fatto giocare in una certa maniera: di questo ho parlato con Ticchi e il suo triangolo rappresenta un ulteriore stimolo per me». Maggiolone diventerà un punto di riferimento tecnico ed emotivo per la nuova Andrea Costa, se non Il punto per eccellenza: «Ripeto, Imola come piazza mi ha sempre fatto una grande impressione. La sua tifoseria e quella di Jesi sono legate da un forte gemellaggio, ricordo atmosfere molto belle». Si sta godendo un po’ di meritato riposo a Diamante, in Calabria, il numero 1 di via Valeriani, ma nemmeno la vacanza può sottrarre Gian Piero Domenicali ai propri doveri istituzionali. E alla propria, legittima, soddisfazione: «Maggioli è il nostro colpo di mercato. Quando abbiamo capito che la trattativa era possibile, non ho esitato ad alzare il budget appositamente e a chiuderla. Si tratta di un biennale senza alcuna uscita. Crediamo in lui, nella sua classe e nella sua leadership, che ne faranno uno dei punti di riferimento principali della nuova Andrea Costa. Qualora restasse anche Prato allora i senatori diventerebbero due, dando ulteriore esperienza al gruppo. La società sta facendo il suo dovere, ora ci attendiamo una risposta anche dai tifosi e il mio consiglio è di fare l’abbonamento a luglio, quando gli sconti sono più forti». La prossima ufficializzazione sarà quella di De Nicolao, al quale scade alle 24 di oggi la clausola per uscire dal biennale con Imola. Non la eserciterà e resterà all’Andrea Costa, come pure Patricio Prato, dal quale la dirigenza biancorossa si attende una risposta a breve, specie dopo l’ultima offerta, un biennale che dovrebbe fugare ogni residuo dubbio dell’italo-argentino, fortissimamente voluto da Ticchi. Più intricata la strada che porta a Galmarini, sul quale si è buttata Omegna (concorrente pure per Sgorbati, comunque vicino alla firma pluriennale).