Upea, il cuore non basta. Vince Ferentino
La domenica d’Aprile non porta più fortuna all’Upea, sconfitta per la seconda volta consecutiva in casa da Ferentino, dopo la delusione di domenica scorsa contro Forlì.
Troppi acciacchi, squadra dimezzata dagli infortuni, con George, Passera e Battle assenti ancora una volta (e sarà così fino al termine della stagione) ed il solo Young come faro in attacco: dura poco più di un quarto la resistenza dell’Orlandina; poi, coach Gramenzi capisce che il gioco è praticamente affidato nelle mani dell’ala ex-IUPUI, e manda un altro uomo a raddoppiare per fermare le sue incursioni.
L’Upea ci prova lo stesso ma spesso va in confusione, complice la dolorosa assenza di Battle, l’uomo al quale erano affidati quasi la metà dei propri giochi offensivi: Talor c’è, ma è sugli spalti a causa del suo infortunio al ginocchio, e proprio nella giornata di oggi tornerà in maniera definitiva negli States per curarsi in vista della prossima stagione.
Un giocatore che all’Orlandina ha dato tanto e al quale la società e lo staff tecnico hanno sin dal primo momento affidato gran parte delle responsabilità: il suo avvio di stagione è stato un po’ difficoltoso, poi è diventato il vero leader grazie anche alla “vicenda Young” e all’arrivo di coach Pozzecco, col quale ha instaurato rapidamente un buon feeling.
Nei finali decisivo, nel bene o nel male, Battle ha entusiasmato tutti, specie quando decideva di premere il piede sull’acceleratore e andare dentro con la schiacciata; il tiro da tre lo ha un po’ limitato (ha chiuso col 26%) e forse è proprio questo che gli manca per fare il vero salto di qualità.
Pozzecco quindi responsabilizza Portannese ed invita anche Mathis ad essere più partecipe nelle azioni d’attacco: Capo d’Orlando alla fine segna 87 punti, i quali potrebbero essere sufficienti per una vittoria, ma ne subisce 95, a causa di scarse rotazioni difensive che spesso hanno portato il lungo di Ferentino, Ekperigin, a trovarsi da solo contro il canestro. Difficile da contenere soprattutto per la sua rapidità nei movimenti, Ekperigin ha dominato sotto le plance (21 punti e 14 rimbalzi) potendo sfruttare il quintetto atipico di Capo d’Orlando, con Poletti da 5 ed Huff (non al meglio) da 4. Mitch si impegna ma soffre il lungo inglese e non riesce a ripetere la bella prestazione fornita, ad esempio, contro Maggioli. Ferentino è brava perché non appena l’Upea tenta di tornare in partita, portando il gap sotto la doppia cifra, la ricaccia indietro grazie alle bombe di Guarino, Gurini e Allegretti.
Tra mille difficoltà, Pozzecco butta nella mischia Palermo, lodevole per il suo impegno e per la difesa sugli esterni. Trova spazio, poco a dire il vero, anche Pellegrino, che non ha tempo di esprimersi e non convince il Poz per qualche distrazione a rimbalzo. Benevelli fatica, ancora lontano dalla sua condizione top; si spera di rivederlo al meglio (fisicamente parlando) nella prossima stagione, perché l’apporto del capitano, arrivato solo in maniera intermittente, è da segnare nella lista delle cose che quest’anno non hanno funzionato.
Ferentino non perde mai il controllo della gara nel secondo tempo, fa un piccolo balzo in classifica allontanandosi dall’ultimo posto e penserà a chiudere la stagione nel miglior modo possibile.
All’Upea restano 3 partite, due in casa ed una fuori (a Pistoia). Dopo questo turno di riposo, arriverà infatti il derby contro Barcellona.
Chiaro, l’intenzione era quella di dover giocarsi qualcosa, oltre al prestigio vero e proprio che una sfida del genere può avere; la contemporanea vittoria di Forlì contro Imola invece, arrivata forse in modo più difficoltoso del previsto, azzera definitivamente quel briciolo di speranza che c’era nel raggiungere l’ottavo posto. Dopo il prossimo turno, con ogni probabilità, l’Upea sarà matematicamente fuori dalla lotta, ma nessuno degli spettatori ieri presenti ieri al PalaFantozzi (ad eccezione di Taurean Green e di qualche altro, forse) avrà voglia di vedere un derby spento e senza motivazioni. Con l’orgoglio di sempre, forza Orlandina!
La photogallery di Orlandina-Ferentino – Calogero Germanà per BasketItaly.it