Trieste e Ferentino: per i 2 punti e non solo…
Domenica 17 novembre al palats, per l’ottava giornata di andata della lega gold Adecco, andrà in scena la partita tra i padroni di casa e la squadra di Ferentino. Seppur breve, la storia delle sfide tra queste 2 realtà, molto diverse fra loro, del panorama cestistico nazionale è colorita da episodi che ne hanno accentuato la rivalità, specie tra le tifoserie.
Tutto iniziò in una domenica di inizio primavera nell’anno del Signore 2012 nel vetusto impianto di Chiarbola (utilizzato all’epoca per l’indisponibilità del Palats), quando in una partita chiusa a favore dei triestini abbastanza presto, un odioso coretto prodotto da un piccolo gruppo di stolti contro un giocatore di colore della squadra ciociara non passò inosservato ai dirigenti e giocatori ospiti. Ne scaturirono fasi molto convulse, tra l’interruzione del gioco voluto dagli arbitri dietro richiesta dei dirigenti granata, tra inviti dello speaker a mantenere comportamenti civili (sottolineati con l’applauso del pubblico presente), tra gestacci rivolti vicendevolmente tra la tifoseria calda biancorossa e la panchina di Ferentino. Insomma, un quadretto da non raccomandare ai minori in nessun caso, un concentrato di ignoranza, maleducazione e cialtroneria che, come si suol dire in questi casi, non si dovrebbe mai vedere nei palazzetti italiani e non. Fatto sta che la cosa non finì lì. Nella settimana seguente, la società laziale, evidentemente turbata da quei ululati razzisti, accusò di silenzio assordante quella Triestina, che, dal canto suo, continuò ad assordare tutti con il proprio mutismo.
Caso volle che le due squadre si incontrassero anche nei play off per la promozione in lega 2. Ferentino, con lo sfavore del fattore campo, arrivò in gara 1 a Trieste e con Carrizo e Guarino maramaldeggio’ invertendo sin da subito l’inerzia della sfida, indispettendo non poco gli ultra triestini poco propensi ad accettare un verdetto sul campo, invero apparso limpido. Va da se’ che la gara 2,sempre giocata a Trieste fu dominata dalla tensione, con Guarino che non trovò di meglio da fare che rivolgere gesti, non certo da educanda, al pubblico di casa. Tra tensioni, nevrosi e nervosismi, pur perdendo quella partita, Ferentino riuscì a portare a casa, meritamente, la serie e la promozione a scapito della “nobile” Trieste, che dovette poi soffrire non poco per raggiugere i ciociari nella più ambita categoria, vincendo la serie spareggio contro Chieti, in una drammatica gara 5 al palats, gremito di 7000 persone (grazie anche all’entrata gratuita al palasport).
Da allora altri due incontri, nella serie maggiore. A Trieste non sono mancati, purtroppo, degli scontri fisici tra opposte fazioni prima della partita. Questo per dire, che pur lontane centinaia e centinaia di km, pur avendo storie e tradizioni cestitiche abbastanza dissimili, le partite tra queste 2 squadre non rientrano mai nei canoni della banalità. Per i tifosi triestini la partita con Ferentino è particolarmente sentita quasi come un derby, e anche la controparte non dimostra certo indifferenza al sapore di questa sfida.
Con queste premesse che non inducono certo al “volemose bene”, si aggiunge pure l’importanza di una partita, che, seppur disputata nelle fasi ancora iniziali del torneo, per la classifica delle 2 contendenti, riveste un certo significato anche per il futuro del campionato. Entrambe a 4 punti, in verità le 2 società provengono da un’estate profondamente diversa: angosciante ed incerta quella giuliana, più ambiziosa e proficua di sogni quella di Ferentino.
Ma purtroppo se c’è una cosa che accomuna queste 2 squadre è la sfortuna che le ha bersagliate finora. Trieste appena questa settimana si è potuta allenare al completo, Gramenzi ha dovuto fin da subito rinunciare per infortunio all’ex stoppa tutto bolognese Mosley a cui, alcune settimane fa si è aggiunto, sempre per noie fisiche, il forfait del suo miglior uomo in questo scorcio di torneo, Green. Per fortuna del tecnico laziale, il resto del sua squadra è tutt’alto che disprezzabile: Bucci, 15 punti a partita, Pierich, 11 a serata, Guarino stesso, Mortellaro, Giuri, Paesano, Rosignoli e Parrillo costituiscono l’ossatura di un roster di alto livello. Se poi ci aggiungiamo l’ulteriore beneficio di una societa’ che ha avuto i mezzi e quindi la possibilità’ di ricorrere al mercato per tappare le falle di questi imprevisti, i conti per il coach laziale tornano, eccome. Aggiunte come quella di Garri e quella recentissima dell’ex Sutor Kyle Johnson, sono di qualità assoluta e mettono a disposizione di Gramenzi una squadra davvero tosta che potrebbe, migliorando, ambire a ben altre posizioni in classifica.
Per contro quella Triestina è squadra abbastanza quadrata che però non ha ancora trovato un leader ed un punto di riferimento fisso nel proprio gruppo: una volta Hoover, un’altra Ruzzier, un’altra ancora Tonut, in mezzo a prestazioni più o meno convincenti dei vari Carra, Harris, Mastrangelo. Poche le sicurezze tra i biancorossi, tra queste l’abnegazione di un piccolo grande uomo come Fossati e la grinta di Diliegro. Ma manca un trascinatore. Per la prima volta i triestini incontrano una squadra con un reparto lunghi abbastanza simile per qualita’ a quello biancorosso: Garri, il sorprendente Paesano,6 punti a partita, Mortellaro e Rosignoli formano un pacchetto interno certamente più lungo che non quello biancorosso, ma fisicamente il confronto potrebbe essere abbastanza equilibrato. A patto che Dalmasson riesca a controbattere adeguatamente alle rotazioni di Gramenzi, sperando nel solito contributo di Diliegro, ai miglioramenti di Candussi, dello straniero da saldi estivi Harris(comunque dignitoso in questo inizio di campionato) e del super sacrificato classe 1993 Fossati, ricordiamolo, alto solo 193 cm.
Con K.Johnson al debutto (e quindi un’incognita il suo apporto alla causa laziale, al di là del suo valore di giocatore),i piccoli Bucci e Guarino e Giuri rappresentano la trazione anteriore della squadra di Gramenzi e, verosimilmente, le sorti dell’incontro saranno in gran parte decise dai confronti con i vari Ruzzier, Hoover, Carra e Mastrangelo. Senza dimenticare gli scontri diretti nello spot nr.3 tra l’esperto Pierich ed il frizzante Tonut degli ultimi incontri Per il pubblico triestino ci sara’ l’occasione di ammirare un giocatore con la G maiuscola qual è indiscutibilmente Guarino, sperando che quest’ultimo si risparmi un po’ nell’esibizioni fuori dal contesto del gioco, ma soprattutto per incitare i propri beniamini ed aiutare la squadra biancorossa a portare a casa i 2 punti che se non fondamentali, rappresenterebbero senz’altro la classica iniezione di fiducia per Dalmasson e la sua giovane banda.
Insomma, sperando che la rivalità tra le frange più appassionate dei 2 team non riempiano le pagine di cronaca non inerente allo sport, la partita di domenica si annuncia incerta ed appassionante. Ai due quintetti il compito di non smentire questa previsione, con lo spettacolo sul campo…nient’altro.
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