Trento firma Brandon Triche

Grande colpo di mercato dell’Aquila Basket Trento che ha sottoscritto un accordo annuale con Brandon Triche, combo-guard di 190cm, giocatore in grado di garantire difesa, rimbalzi e tiro da 3 punti.

Nato a Jamesville (New York) il 21 febbario 1991, dopo aver frequentato il Jamesville –DeWitt High School, è giunto a Syracuse nel 2009, dove è stato grande protagonista, assieme a Michael Carter-Williams, 11^ scelta assoluta al draft NBA 2013 dei Philadelphia 76ers, dell’ottima stagione di Syracuse University, squadra che ha infatti raggiunto la Final Four di Atlanta, superata solo in semifinale da Michigan. Arriva in Italia accompagnato da ottime credenziali: 34′ di media con 13.6 punti con 3.4 rimbalzi e 3.6 assist , 41,6% al tiro, 74,4% ai tiri liberi; il suo carrier-high lo ha riportato lo scorso anno contro Seton Hall con 29 punti. Di lui si dice che “stabilizzando” il tiro diventerebbe un fuori categoria.
La scelta del secondo straniero dell’Aquila, è avvenuta dopo un’attento scrimmage ad opera di Salvatore Trainotti, DG dell’Aquila, e coach Maurizio Buscaglia, che lo avevano visionato nella Summer League di Las Vegas dove con la maglia degli Charlotte Bobcats ha segnato 7.4 punti in 13′. Brandon sarà già disponibile per il raduno del 19 agosto, quando la squadra bianconera inizierà a lavorare per la nuova stagione.
Ecco il commento, dal sito dell’Aquila Basket, di coach Maurizio Buscaglia: “Brandon è un giocatore di grande prospettiva e futuro, maturo tecnicamente e umanamente, che ha accettato la sfida dell’Europa, dell’Italia, dove riuscirà secondo noi ad interpretare bene le caratteristiche del gioco, venendo tra l’altro da un college, Syracuse, che prepara bene i giocatori da un punto di vista tecnico-tattico. Lo avevamo seguito nelle sue gare di College e a Las Vegas abbiamo avuto la conferma delle sue qualità di giocatore e uomo, senz’altro maturo per la sua età, e ragazzo molto in gamba. E’ una combo-guard completa, con tiro, con capacità di giocare pick and roll, e può aiutare il play nella costruzione del gioco. lavoreremo subito per inserirlo non solo nello specifico del nostro contesto, ma nel nostro basket in senso generale, con le sue regole e le sue differenze”