Tre minuti di Apocalisse al Palats: Ruzzier è gold, Per Forlì è Silver
Con tre minuti che entreranno di diritto nella storia agonistica della Pall.Trieste, Michele Ruzzier porta in salvo la sua squadra che rappresenta la sua citta’, mandando a casa a mani vuote e quindi in lega Silver, una Forlì incredula per la grande occasione gettata all’ortiche .
Mancano tre minuti e quaranta alla fine:Crow porta i Romagnoli sul più sette. I Triestini sembrano in bambola, incapaci di costruire in attacco, con le gambe molli in difesa; tra i 4000 del Palats aleggia l’odore di un incubo già vissuto quest’anno, con i giovani biancorossi in campo bloccati dalla paura e gli americani non in grado di prendere per mano la squadra.Tutti, da Candussi a Harris, da Carra a Wood, sono sulle ginocchia.Tutti meno il ventenne Michele Ruzzier, prodotto triestino che regala alla sua città i minuti più importanti della stagione: bomba, ancora una tripla, due conclusioni vincenti da due punti e per ultimo un libero a quattro secondi dalla fine. Undici punti in tre minuti e mezzo. A tale raptus agonisitico Forlì risponde,si fa per dire, con un misero libero di Cain, sbagliando tiri, perdendo palle importanti, non riuscendo a costruire un buona soluzione nemmeno a 18 secondi dalla sirena con la palla del pareggio nelle mani; certo, a causa anche di una difesa indovinata dei Triestini, ma anche per la mancanza di lucidità in alcuni elementi chiave del quintetto di Galli. 78 a 75 il finale a favore dei Giuliani
Prima dei 3 minuti che sconvolsero il campionato, la partita è stata piuttosto bella, emozionante, non priva di contenuti tecnici interessanti, cosa rara in un match spareggio. I giovani di Trieste contro gli Americani di Forlì, così si potrebbero riassumere i restanti 37 minuti, prologo di un incredibile epilogo.
All’inizio Cain manda fuori partita prestissimo Diliegro. Devastante ed infermabile il centro forlivese per il passoportato di Dalmasson e quando il tecnico triestino si vede costretto già nel primo quarto a gettare sul parquet il giovane rientrante Candussi, in tanti pensano ad una facile scorpacciata di punti e rimbalzi a favore del lungo romagnolo.Ma non è così. Candussi non solo riesce a limitare i danni, ma diventa, con il suo tiro dalla media e lunga distanza, un fattore tattico importante per i suoi. Anche se Wood gioca malino, presumibilmente anche a causa delle sue imperfette condizioni fisiche, anche se Tonut , Coronica e Ruzzier stesso non sembrano in serata di tiro indimenticabile, anche se Harris sembra non poter incidere più di tanto, Trieste riesce con una magia di Carra a fil di sirena, a chiudere sul più quattro all’intervallo lungo.
Forlì fino a questo momento appare una squadra organizzata, con un quintetto titolare di buon livello, con un Cain sottocanestro punto di rifermento vitale sia in attacco che in difesa, con degli esterni potenzialmente velenosi nel tiro da fuori.Galli prova anche a mangiare dei secondi all’attacco di Dalmasson allungando la difesa, ma paga un po’ l’abulia di Ferguson, abbastanza defilato nei giochi offensivi degli ospiti.
Ma la ripresa cambia le carte in tavola.Ora è Cain che si nasconde un po’ di più ed è Ferguson stesso ad incendiarsi, con bombe e canestri a ripetizione.Ma Trieste non sta a guardare e con un redivivo Wood, con Harris e Ruzzier riesce ad accumulare un buon vantaggio, toccando a più riprese il più nove.Ma spreca un paio di contropiedi che forse avrebbero mandato Forlì sull’orlo di una crisi di nervi.Invece da quegli errori pacchiani, i Romagnoli ritrovano forza e fiducia, ricavando qualcosa di importante anche dai panchinari Elioantonio e Rosignoli. Ma è Ferguson, che di nome fa Jazz, musica indigesta a molti, ad essere indigeribile alla difesa di Trieste, con Carra e Wood non riescono a fermare il folletto di Forlì. E così gli uomini di Galli dopo avere riportato in equilibrio il punteggio, si ritrovano incredibilmente a condurre con un ottimo vantaggio a pochi minuti dalla fine.Prima dei tre minuti di ordinaria follia di Ruzzier.
Dunque la Romagna sarà cancellata dell’Adecco Gold, con Imola e Forlì retrocesse nella meno nobile Adecco Silver.Una retrocessione che poteva anche esser preventivata considerate le condizioni economiche traballanti del soldalizio romagnolo, ma alla fine dei conti la salvezza è stata mancata per episodi, con ultimi quarti deleteri, sintomo di un roster molto valido nei cinque giocatori titolari ma deficitario sui rincalzi e nemmeno l’innesto di Rosignoli ha migliorato sensibilmente la situazione.Eppure, a nostro avviso, Forlì lascia la categoria a testa alta, con una coppia americana di prim’ordine, con Crow,Sergio e Saccaggi degni giocatori di Adecco Gold e atleti di interessante prospettiva. Ci fosse una solida disponibilità di denaro, la società forlivese da alcuni di questi giocatori potrebbe ripartire per una nuova scalata verso campionati degni della piazza, certamente importante nella galassia cestitica nazionale. Anche questo pomeriggio la squadra è stata seguita ed incitata da un buon gruppo di tifosi, sintomo che la città “sente” ancora il basket come fenomeno popolare. In questa partita Saccaggi ha sofferto fin dall’inizio Ruzzier ed in un primo momento è stato graziato da una serata iniziata con il mirino un po’ sfasato della guardia di Dalmasson; Sergio ha prodotto quello che ci si aspetta da lui, una gara diligente condita da un paio di bombe; Crow non irresitibile dalla lunga ma ugualmente sufficiente in attacco non ha complessivamente demeritato.Cain e Ferguson sono stati i veri trascinatori della truppa di Galli. Cain ha mostrato dei movimenti dal post basso che si vedono sempre più raramente sui parquet italiani; in certe occasioni è andato un po’ fuori dalle righe esagerando su certe iniziative, ma Forlì per un buon 40% dipende da lui. Ferguson si accende nella ripresa con 18 punti e trascina la squadra alla quasi impresa .Buoni movenze ed oggi un tiro spaccadifese. Forse Galli non ha avuto il coraggio e la fantasia di sviare la difesa triestina, tentando altre soluzioni ed ha provato ad affidare le sorti della partita sino all’ultimo azione all’estroso Jazz .Ma Carra nell’occasione, ha messo il bavaglio a Ferguson mandando in tilt il gioco d’attacco previsto dalla panchina romagnola. Elioantonio e Rosignoli, pur con tutti i loro limiti, oggi hanno raggiunto una stiracchiata sufficienza, mentre Mancin non ha prodotto nulla di utile alla causa forlivese.Sarà un caso, ma per l’ennesima volta Forlì sciupa nel finale una partita che poteva vederla uscire vincente. E qui il sospetto non può non ricadere sulla poca qualità delle riserve che non permette molto tempo di riposo ai giocatori fondamentali per Galli, arrivando così poco lucidi ed abbastanza stanchi nelle fasi decisive.
Trieste ha vinto essenzialmente perché quello che ha fatto Ferguson fino al 36mo minuto, è stato ritornato con gli interessi da Ruzzier nei minuti finali. Prima di questo momento la partita ha rispecchiato tutta la stagione degli uomini di Dalmasson, con sprazzi verso alto, con pericolose ricadute verso gli inferi, con momenti di basket spumeggiante, con minuti di balbuzie cestitiche che ricacciano nelle menti dei triestini l’atavico timore di non farcela, bloccando le gambe ed accorciando le braccia. Una sconfitta, forse, sarebbe stata fin troppo crudele per i giovani protagonisti triestini, capaci con il cervello sgombro, di mettere in difficoltà realtà importanti del torneo, mettendo in mostra delle potenzialità che in futuro potrebbero sbocciare in carriere di un certo livello. Con Wood al posto di Hoover, la squadra ha acquistato ancora piu’ imprevedibilità, cosa che non sempre si è rilevata un vantaggio, ma di base a Dalmasson è mancato un punto di riferimento fisso.Troppi discontinui Wood, Tonut, Diliegro, Candussi e Ruzzier stesso, Carra ha disputato un ottimo campionato ma non ha potuto sempre trascinare la squadra; Harris, alla sua prima esperienza in un campionato di un certo livello, ha messo in mostra un attaccamento alla maglia insospettabile per uno straniero ed il suo rendimento è cresciuto nel tempo, ma di certo non è, ad oggi, un giocatore in grado di mettersi sulle spalle l’intero team.
Oggi Dalmasson, per l’occasione , ha potuto disporre anche di Mastrangelo, Fossati , ed ha approfittato di questo pe attuare delle rotazioni importanti, tentando di far arrivare la squadra fresca nel finale.Il risultato ha dato lui ragione.Ma per questo lui,la squadra, la societa’, i tifosi devono ringraziare Ruzzier, che negli ultimi cinque minuti(probabilmente) in maglia triestina la Palats, ha voluto regalare e regalarsi, minuti da grandissimo giocatore, con una personalità innata che ha scompaginato le carte in tavola. Alla fine per lui si contano 25 punti ed 7assist. Dopo di lui ci mettiamo Candussi.D’accordo, ha sbagliato molto, ma ha anche limitato di molto le iniziative vincenti di Cain, lottando anche a rimbalzo.Harris è stato il solito generoso, come del resto Carra.Gli altri senza troppe lodi, ma anche senza troppa infamia.Wood, che non ha incantanto e Tonut,un po’ fuori dal match, hanno comunque cercato di regalare qualcosa alla causa, con alterne fortune.
Diliegro invece nel cuore della partita non ci è proprio entrato, limitato dai falli fin da subito e dallo strapotere di Cain.Positivo il rientro di Mastrangelo, insolitamente molto vivace l’attività offensiva di Coronica, vincente, però, solo con il primo tiro andato a segno della partita.
Un po’ di numeri: detto di quelli di Ruzzier, il secondo miglior marcatore della partita è stato Ferguson, con i suoi 23 punti, uniti da 4 assist. ”Solita” doppia doppia,18+10 per Cain imitato dal triestino, si fa per dire, Harris,14+11, mentre pur non brillando, Wood colleziona 6 assist e 7 rimbalzi, quel 2 su 10 dal campo, però. ..Candussi non fa rimpiangere troppo Diliegro, donando a Dalmasson 13 punti e 8 rimbalzi.Crow riesce a superare la doppia cifra, 11 punti per la precisione, impreziositi dalla sue 3 stoppate. Saccaggi non ripete la prestazione dell’andata, ma ugualmente si dimostra generoso con i compagni,come testimoniano le 7 assistenze distribuite ai compagni. Forlì ha tirato complessivamente meglio di Trieste, 42% contro 40%, ha bombardato il canestro triestino con ottima continuita e buona precisione, 43% la percentuale nelle triple ma ha perso malamente a rimbalzo, 29 a 40 a favore della truppa triestina il computo finale dei rimbalzi.
Non ha molto da dire l’ultima giornata per le due squadre; contro Brescia la squadra di Galli saluterà, assieme al suo pubblico, con dignità, la categoria , mentre Trieste si godrà la favola di un triestino che salva le sorti del basket cittadino, in trasferta a Casale, in attesa di sapere come la società intende affrontare questo seconda partecipazione nell ‘Adecco Gold. Per non sprecare malamente ciò che Ruzzier ha regalato con questi ultimi 3 magici minuti..
Tabellino dell’incontro:
Pall. Trieste 2004 – Credito Romagna FC 78-75 (22-15, 37-33, 58-55)
Pall. Trieste 2004: Tonut 4 (2/3, 0/1), Harris 14 (6/9, 0/3), Ruzzier 25 (6/10, 3/7), Coronica 2 (1/5), Diliegro 2 (1/3), Candussi 13 (3/11, 2/5), Carra 8 (2/4 da tre), Mastrangelo 3 (1/2 da tre), Wood 7 (1/7, 1/3) N.E.: Fossati Allenatore: Dalmasson
Tiri Liberi: 11/14 – Rimbalzi: 40 24+16 (Harris 11) – Assist: 17 (Ruzzier 7) – Cinque Falli: Diliegro
Credito Romagna FC: Basile, Lee Cain 18 (8/17), Crow 11 (4/6, 1/5), Ferguson 23 (4/10, 4/6), Saccaggi 5 (1/3, 1/3), Eliantonio 5 (1/5, 1/2), Sergio 7 (0/1, 2/3), Rosignoli 6 (1/3) N.E.: Mascherpa, Ravaioli Allenatore: Galli
Tiri Liberi: 10/13 – Rimbalzi: 29 20+9 (Lee Cain 10) – Assist: 13 (Saccaggi 7)