Torino impone la legge del Ruffini: Verona si arrende 67-89
Al Ruffini doveva andare in scena un big match, ma la partita non è mai iniziata: la Manital Torino vince senza problemi 89-67 contro la Tezenis Verona, mai stata in vantaggio e finita sotto anche di 24 punti nel corso del terzo quarto. Co-Mvp di serata sono Steele ed Amoroso, che confermano il grande stato di forma andando entrambi in doppia cifra in meno di 10 minuti creando il break che si rivelerà decisivo.
Torino ha una partenza a razzo, sfruttando le palle perse a ripetizione di Verona; il 7-0 iniziale si dilata fino al 19-11 grazie al duo Amoroso-Steele, implacabile da tre e autore di 8 punti consecutivi, gran parte dei quali realizzati in contropiede. Verona cerca di rimanere a contatto con i rimbalzi d’attacco, 7 nel solo primo quarto, ma il divario continua ad ingigantirsi. Sandri segna subendo il fallo il 32-18, massimo vantaggio.
Il leit motiv è lo stesso dell’andata con Torino che impone il ritmo mentre Verona subisce su entrambi i lati del campo: per un attimo due palle perse sembrano far perdere il filo del match ai piemontesi, ma per Verona è purtroppo un’illusione. Dal 38-28 del 15’, Verona non segna dal campo nemmeno un canestro se non quello di Taylor a fil di sirena del quarto e così Torino può scappare, guidata da un sontuoso Amoroso (17 pt al 20’) grazie al parziale di 15 a 4 (53-32).
Dalle statistiche sembra non esserci partita: Torino tira 75% dal campo, Verona al 38%. Nè Taylor, Callahan e Gandini, tutti a quota 7, riescono a riavvicinarsi e difendere sui rispettivi avversari.
Nel terzo quarto quello in cui concede spesso l’opportunità di rientrare in partita, Torino continua a tenere il pallino del gioco, anche se la precisione al tiro scende di molto. Ramagli le prova tutte, dalla difesa press alla zona, senza ottenere quel break che riaprirebbe i giochi.
Woichechowski segna da tre il +20 (63-43) e poi l’alley-hoop da highlight del +24, nuovo massimo vantaggio su assist di Steele, che poco dopo è costretto ad uscire per un dolore alla coscia. Verona avrebbe anche delle chance ma in attacco è spuntata perchè Smith è un fantasma, così come il miglior tiratore da tre del campionato, Davide Reati. L’unico che prova a scuotere i compagni è Taylor, che arriva a 15 punti al 30’. Il quarto si chiude sul 67-51, con Steele ed Amoroso, che insieme segnano 37 dei 67 punti della Manital.
Amoroso, seduto in panchina nel terzo periodo per aver commesso il quarto fallo, rientra e dimostra come battere la zona veronese, segnando dai 6.75, imitato da Sandri, che da quando ha ricevuto la convocazione in nazionale, sembra ulteriormente migliorato per qualità e rendimento. Da Ros prova a tenere accesa la fiamma della speranza, ma la scarsa precisione condanna la Tezenis.
I quattro punti consecutivi di Bowers da sotto valgono il +18 con 3 e 30 sul cronometro: il garbadge time può iniziare, con Bowers sempre protagonista (14 alla fine).
Verona sulla carta sembrava avversario più ostico, ma si è sciolta di fronte all’avvio fulminante di Torino, confermando i problemi di tenuta mentale, presenti fin dall’inizio del campionato.
Torino vince con pieno merito, grazie ad una prestazione corale che non si era mai vista fino a questo punto della stagione. Quattro uomini in doppia cifre e 18 assist (6 del solo Mancinelli, sempre più importante nel ruolo di play-aggiunto) valgono la vittoria e il nuovo aggancio al secondo posto, in virtù della sconfitta di Capo d’Orlando sul campo di Ferentino.
Basketitaly.it