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Siena, la società dopo la conferma della revoca dei titoli: “Proseguiremo la battaglia”

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Non troppa meraviglia in casa Mens Sana per la decisione del Tribunale Federale, riunitosi lunedì in Corte d’Appello per esaminare i reclami di società e imputati, di ribadire la decisione di revoca dei 5 titoli senesi conquistati sul campo dal 2012 al 2013, fra cui figurano due sentiti scudetti. Un verdetto non del tutto inaspettato viste le convinzioni del Tribunale, dopo il quale però c’è rinnovata voglia di continuare a lottare. Tutte le istanze presentate sono state rispedite al mittente, nonostante la complessità e profondità delle tesi difensive, che puntavano con decisione sull’inesistenza del reato di frode sportiva, in quanto i presunti crimini tributari non erano atti alla falsificazione dei bilanci ma oggettiva conseguenza di altre condotte legate all’arricchimento personale dei soggetti e al depauperamento societario (in  particolare si è sottolineato come i falsi costi in realtà avessero rappresentato un danno patrimoniale per la vecchia Mps Siena) e la contestata mancanza di un giusto processo e di terzietà da parte dell’organo giudicante (la Fip ha portato avanti le indagini, attraverso la Procura Federale, e istruito il processo nominando i giudici). Ora, in attesa delle motivazioni, Mens Sana 1871 e Polisportiva Mens Sana decideranno il futuro percorso difensivo: il prossimo grado di giudizio sarà rappresentato dal Collegio di Garanzia del Coni. “Siamo pronti ad affrontarlo – ha affermato battagliero Renato Saccone, presidente Polisportiva – il nostro avvocato Tassone è già al lavoro per presentare il ricorso, abbiamo 30 giorni. Daremo battaglia in tutti i gradi di giudizio possibili, lavorando di concerto con l’attuale sodalizio cestistico. Vogliamo annullare la revoca dei titoli: l’ipotesi della giustizia sportiva di cancellare le vittorie per problemi di bilancio è assurda, sono titoli vinti legittimamente sul campo” conclude. Più cauto il presidente della Mens Sana 1871 Andrea Viviani: “Per ora ci limitiamo ad aspettare le motivazioni, poi valuteremo come e in quale sede è possibile proseguire nelle azioni a tutela dei titoli vinti sul campo”.

 

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