Siena, D’Atri: “Un dirigente di fiducia di Soundreef nel Cda. Il basket ha un potenziale ancora inespresso”
C’è grande fermento intorno allo sviluppo della Soundreef Mens Sana Basket. Prima di poter programmare il nuovo anno ci sono da ultimare alcuni basilari aspetti, come la chiusura del bilancio della stagione appena andata in archivio e il completamento del riordino dell’assetto societario. Importanti novità arriveranno il prossimo 9 giugno, quando si riunirà l’assemblea dell’associazione “Io tifo Mens Sana” (che detiene il 18% del pacchetto societario) che avrà fra gli ordini del giorno “la ratifica della rinuncia della prelazione per ingresso nuovo socio”. Il socio privato Danilo Bono infatti, avrebbe dato la disponibilità a farsi da parte cedendo le proprie partecipazioni, poiché interessato ad entrare fra i soggetti del Consorzio Basket e Sport Siena: al contempo “Io tifo Mens Sana” intenderebbe rinunciare alla prelazione sulle quote, per fare spazio a un’entità più solida e pronta ad investire. Che dovrebbe essere, come già anticipato dalle voci circolate negli ultimi giorni, a meno di colpi di scena, la stessa Soundreef o un soggetto ad essa legato: il primo passo sarà l’entrata nel Cda mensanino di una sua figura di riferimento, “prestata” alla causa senese. La conferma diretta arriva dall’Ad della società di gestione dei diritti musicali, Davide D’Atri, che ci ha raccontato in esclusiva i motivi del suo avvicinamento al mondo dello sport, delle ambizioni del gruppo e delle prospettive di sviluppo del sistema basket.
Innanzitutto, cosa ci dice delle voci di un possibile ingresso di Soundreef nel CDA della Mens Sana?
Al momento un nostro dirigente di grande esperienza entrerà nel CDA. Ma non sarà un nostro delegato e quindi non è una nostra espressione diretta. Diciamo che è un prestito…
Perché Soundreef ha scelto Siena come sua prima volta nel campo delle sponsorizzazioni sportive?
Abbiamo scelto Siena per tre ragioni: un grande tifo da un punto di vista dei numeri e della passione, una storia importante nel basket e una città simbolo della bellezza italiana.
Può raccontarci come è nato l’avvicinamento tra i due soggetti?
Abbastanza semplicemente. Un amico mi ha raccontato di questa opportunità e poi i dirigenti della Mens Sana, a partire dal presidente Viviani, mi hanno fatto appassionare e capire l’importanza di questa sponsorizzazione.
Ci sono state delle difficoltà nella trattativa o i tempi lunghi sono dipesi solo da tempistiche tecniche?
Nelle trattative le difficoltà ci sono sempre, soprattutto quando le parti sono oneste, rispettose delle esigenze reciproche e desiderose di costruire qualcosa di lunga durata. A ogni modo la riteniamo una trattativa relativamente semplice. Ci siamo trovati subito bene.
Si può dire che la voglia di emergere dell’azienda e il desiderio di riscatto sportivo della Mens Sana vadano di pari passo? Potrebbe essere questa la miscela vincente?
Assolutamente si. Prima vi ho raccontato delle tre ragioni che ci hanno spinto a investire ma il presupposto di tutto è proprio questa voglia della Mens Sana di ritornare grande che si sposa bene con le ambizioni di Soundreef nel proprio settore.
Quale è il rapporto tra D’Atri e la pallacanestro?
Sarò sincero. Io ho sempre giocato e guardato il calcio. La mia prima partita dal vivo di basket è stata proprio una partita della Mens Sana. Mi è piaciuta moltissimo e non vedo l’ora che inizi il prossimo campionato.
Pensa che il basket sia un mondo dal grande potenziale di pubblico e spettacolo ancora inespresso? Tante grandi piazze vogliono tornare in alto, il sistema e gli sponsor ne gioverebbero.
C’è tantissimo lavoro da fare da un punto di vista di marketing e comunicazione. Stiamo già pensando ad alcune iniziative in merito. Da questo punto di vista il settore non è molto sviluppato. Si può fare tanto. Purtroppo il calcio è diventato diseducativo in molti contesti. Il basket può avere un ruolo differente se saprà parlare ai giovani.
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