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Orlandina: le tappe più significative di una stagione memorabile

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Orlandina Basket PalaFantozziLa stagione di DNA Gold è terminata soltanto 3 giorni fa: un campionato che, come tutti gli altri del resto, è partito con determinate aspettative (apprese le potenzialità delle varie squadre) ma che soltanto adesso puo’ decretare chi ha rispettato i propri obiettivi stagionali e chi ha invece deluso. Oggi, 9 Luglio, possiamo finalmente tirare le somme sulla stagione dell’Orlandina Basket, ripercorrendo i momenti più significativi di un’annata che rimarrà per sempre nei cuori e nelle menti dei tifosi paladini e non solo.

 

21 Agosto 2013: inizia la stagione – Solito raduno di inizio stagione all’Upea: alcune facce conosciute (staff tecnico, Portannese senza chioma e capitan Benevelli), ma tanti volti nuovi… Derek Wright che arriva con la ragazza ed uno zainetto, tutto sembra meno che un americano; Cefarelli, accolto alla stazione dal Poz, e la storia delle mozzarelle campane; poi Nicevic e Soragna su tutti, già compagni di squadra a Treviso, gli occhi dei tifosi presenti sono principalmente puntati su di loro. Manca Archie, che arriverà non appena avrà ottenuto il visto. Si parte per il ritiro, per iniziare a lavorare insieme, tra una vasca in piscina e qualche gara sui gokart.

 

28 Agosto: la firma di Gianluca Basile – Un corteggiamento durato più di un mese, in cui Sindoni, Pozzecco e Basile si sono più volte sentiti per arrivare ad un accordo. Basile, come confermerà nella sua conferenza stampa di presentazione, è stato contattato effettivamente soltanto dall’Orlandina, nonostante i rumors di mercato lo accostavano a Brindisi o addirittura a Verona. In realtà, sarà soltanto Capo d’Orlando a puntare davvero su di lui: un motivo in più per accettare questa sfida, rimettersi in gioco e zittire chi lo dava per finito, dopo una stagione in chiaroscuro all’Olimpia Milano.

 

31 Agosto: presentazione in Piazza Matteotti – Un giorno tanto atteso ogni anno dai supporters paladini. Giocatori e staff, per la prima volta, vengono presentati in Piazza Matteotti, dove tifosi o semplici appassionati hanno il primo vero contatto coi propri beniamini. Un bagno di folla, l’entusiasmo che accompagnerà tutto il resto della stagione ha inizio proprio qua.

 

3 Ottobre: Pozzecco prolunga fino al 2019 – «Quest’estate entrai nell’ufficio di Enzo e gli chiesi quanto durasse il mio contratto. Lui esitò un secondo e poi cominciò a contare con le dita: uno, due, tre, quattro, ma si, cinque vanno bene, facciamo fino al 2019 mi disse. Tornai a casa che non stavo nella pelle, non per il contratto in sé, ma perché è stato tutto così naturale. Nello sport non c’è cosa più bella di voler vivere insieme delle emozioni.»

Il Poz si paragona a Totti, da sempre e per sempre fedelissimo alla sua Roma. Questo articolo lo scriviamo oggi, 9 Luglio, il giorno dopo dell’addio di Gianmarco a Capo d’Orlando. Le reazioni dei tifosi, oggi, sono un po’ contrastanti: chi lo ringrazia, chi gli augura soltanto buona fortuna ma senza troppa enfasi. La verità forse sta in mezzo: Pozzecco ha dato e ricevuto tanto da Capo d’Orlando, forse anche lui stesso non avrebbe mai immaginato di ricevere una chiamata così presto da Varese, squadra in cui ha giocato 7 anni ed ha vinto uno scudetto ed una supercoppa, ma il momento negativo (sportivamente parlando) della Cimberio ha certamente influito sull’interessamento verso un allenatore ed un personaggio che, nel bene o nel male, sarebbe riuscito a risollevare un ambiente un po’ scarico e in chiaro bisogno di stimoli. Il Poz è certamente l’uomo adatto e ha le carte in regola per fare bene. Scelta legittima quella sua. Modi e tempi di Varese certamente rivedibili. Le dichiarazioni di Ottobre restano, le emozioni che lui ha vissuto e ha fatto vivere anche. Se l’Orlandina è arrivata sin qui è anche merito suo…

 

6 Ottobre: esordio in campionato – L’Orlandina esordisce a Brescia, senza Basile (infortunatosi in precampionato), senza un americano (Wright rilasciato prima ancora di iniziare) e Nicevic (problemi legati al tesseramento). Gioca titolare Laquintana, 18enne alla sua prima partita a livelli così alti, mentre sotto canestro c’è Benevelli. Entrambi giocano una gran partita, insieme ad un Archie strepitoso che con una bomba più fallo regala la parità a pochi secondi dalla fine. Un tap-in sbagliato da Soragna, pero’, consegna i due punti ai bresciani, ma la prestazione ed il cuore messo in campo, tra mille difficoltà, è ciò che rimarrà più impresso riguardo la prima partita stagionale.

 

27 Ottobre: prima vittoria stagionale – Arriva contro Ferentino, dopo lo 0-3 iniziale che tanto aveva preoccupato. È anche il match d’esordio di Basile, dal quale tutto il pubblico aspetta la prima tripla realizzata con lo stesso pathos del rigore di Grosso ai Mondiali, e la prima anche per Mays, arrivato per rimpiazzare Wright, il quale si rende subito protagonista con mille penetrazioni e cambi di ritmo. Mays che pero’, a fine partita, dopo la rimonta incredibile e l’errore di Ferentino sulla sirena, viene “richiamato” da Basile e Soragna che gli ricordano che per vincere, in futuro, serviranno pazienza e lucidità nei minuti finali (certo, le parole non saranno state esattamente queste…). I primi due punti arrivano con tanta, ma tanta fatica.

 

31 Ottobre: il derby a Barcellona – La prestazione contro Ferentino ha destato qualche dubbio e messo tanta paura in vista del primo derby stagionale contro Barcellona. I favori del pronostico pendono tutti da un lato, vista l’ampiezza del roster e le risorse impiegate per costruirlo. Il campo ha pero’ decretato ben altro, con un vero campione come protagonista, Basile, che con le sue 6 bombe trascina i suoi alla vittoria. Un successo che dà una carica incredibile anche in vista degli altri imminenti impegni in campionato.

 

3 Novembre: il buzzer beater contro Verona – Pochi giorni per rifiatare, smaltire la sbornia post-derby e tornare in sella. Un’avversaria, Verona, che si dimostra tostissima e dura a morire. Fino all’ultimo secondo sono gli scaligeri a comandare. Poi, una perla allo scadere, una bomba con fallo che fa impazzire di goia tutto il palazzo, arrivata dopo un timeout in cui il Poz, che poi lo ammetterà anche in conferenza stampa, per la troppa frenesia e per il nervosismo era riuscito a disegnare sulla lavagnetta solo una “D”, che sta per Dominique, nel senso che avrebbe dovuto tirare lui per il pareggio. Poi è andata com’è andata, chissà cosa sarebbe successo se quel tiro non fosse entrato…

 

8 Dicembre: sconfitta dopo 7 successi – L’entusiasmo che aveva portato la squadra a risollevarsi dai bassifondi fino ad arrivare quasi in testa tra le grandi, si infrange forse in una delle partite apparentemente più semplici da vincere, contro una modesta Trieste, che invece si rivela rognosa e dura. Uno stop che fa tornare Capo d’Orlando sulla Terra, facendo capire che i cali di concentrazione e di energia sono da mettere in conto, e che per diventare grandi bisogna fare ancora tanta strada. Una prestazione condizionata in maniera evidente dalle cattive condizioni fisiche di Mays, che infatti dopo questa partita resterà fuori per quasi un mese.

 

29 Dicembre: si chiude il 2013 – Dopo la vittoria nel derby con Trapani, arriva un successo importantissimo contro Jesi, maturato con fatica dopo qualche black-out nel finale. L’errore di Maggioli allo scadere spazza via ogni dubbio regalando praticamente la qualificazione alle Final Six di Coppa, alle quali si accederà matematicamente soltanto dopo la vittoria nella giornata successiva contro Imola.

 

1 Febbraio 2014: la sconfitta a Ferentino – A Ferentino, dopo 6 successi consecutivi, si ferma la corsa dell’Upea verso il primato. Due punti sfumati soltanto nel finale, dopo una partita in cui i paladini sono sostanzialmente rimasti in controllo senza soffrire troppo. Qualche dubbia decisione arbitrale e la bomba dall’angolo di Guarino portano i laziali alla vittoria, mandando su tutte le furie il Poz che ha un battibecco con Gramenzi nel tunnel degli spogliatoi e si sfoga poi in conferenza stampa. Una sfuriata che poi verrà riportata su tutti i media, ma che forse toglierà un po’ di pressione in vista del derby infrasettimanale di qualche giorno dopo.

 

5 Febbraio: l’incredibile rimonta dal -14 – Senza Basile e con gli animi un po’ in disordine, l’Orlandina torna a far parlare di sé ma sul campo, ottenendo una vittoria epica contro la Sigma Barcellona da poco guidata da coach Calvani. Una partita per 35’ in saldo controllo dei giallorossi. La schiacciata del -14 di Young, con conseguente timeout del Poz, manda in paradiso solo per qualche istante i supporters ospiti. Poi si accende Mays, che praticamente da solo ribalta il risultato in 2 minuti e consegna la vittoria a Capo d’Orlando. L’immagine di Marco Portannese dopo un canestro nel finale, parla da sola… (si ringrazia l’Orlandina Basket ed il fotografo Joe Pappalardo per la gentile concessione della foto) 

 

16 Febbraio: la prova di forza contro Torino – In tanti la ricorderanno come la partita in cui Pillastrini spezzò gli occhiali in due ed entrò in campo a protestare contro gli arbitri. La cosa che conta è che con questa vittoria l’Upea si mette dietro in maniera definitiva la Manital Torino di Mancinelli ed Amoroso, corazzata del torneo, soffrendo maledettamente ma riuscendo ancora una volta ad ottenere i 2 punti. Immensa prova di Soragna, che da qui in poi giocherà un finale di stagione con altissime percentuali.

 

30 Marzo: scontro al vertice con Trento – Il 30 Marzo presenta una sfida importantissima contro la capolista Trento: con una vittoria arriverebbe l’aggancio in testa, ma il -18 dell’andata lascia apparentemente tranquilla la squadra di Buscaglia, che solo con una vera e propria disfatta avrebbe perso il primato. Eppure nel terzo quarto l’Upea tocca pure il +22, c’è chi inizia già a pensare allo scontro diretto, ma in meno di un amen Pascolo e soci si rifanno sotto e arrivano, addirittura, ad avere la palla della vittoria dopo un pasticcio sulla rimessa. La tripla dell’angolo di Forray (sul +1 di Capo d’Orlando) l’avranno vista dentro i 3000 presenti al PalaFantozzi. Invece viene sputata dal ferro, e l’aggancio quindi diventa realtà.

 

27 Aprile: ultima partita di regular season – La partita al PalaFantozzi è contro Imola (già retrocessa, una sola vittoria all’attivo), ma in realtà il pubblico presente è tutto sintonizzato con Frosinone, palasport in cui si gioca Veroli-Barcellona. Con l’Upea matematicamente al secondo posto, resta solo da vedere chi sarà la sfidante (la 7a), che verrà fuori proprio dal match in terra laziale. Ciò che accade in campo è relativo, sono praticamente 40 minuti di garbage time, conditi solo dal saluto ad Enzino Esposito tornato in campo per la sua ultima (forse) partita tra i professionisti. A fine partita si saprà che i quarti di finale si giocheranno contro Barcellona, proprio come qualcuno aveva scongiurato.

 

4 Maggio: iniziano i playoff – La tensione è alle stelle, palazzetto strapieno e ricco di colori. In gara1 non c’è storia e trionfa l’Upea, grazie ad un immenso Benevelli, gara2 è un po’ diversa e soltanto una reazione ad inizio secondo tempo porta la serie sul 2-0. Il fattore campo viene rispettato, ma la sicurezza di aver passato il turno è ancora molto lontana. Il giorno dopo gara2 i giornali locali parlano solo dell’impresa, ma la Gazzetta dello Sport esce fuori la notizia del Poz a Varese, data già per cosa fatta.

 

11 Maggio: 3-1 e approdo in semifinale – Un campionato di rimonte su rimonte. L’ennesima, arriva in gara4, dopo che la Sigma aveva ringhiato e rispedito a casa gli avversari in gara3. Il trascinatore è sempre lui, Gianluca Basile, che nel finale regala bombe, assist e tranquillità e fa letteralmente impazzire i circa 500 sostenitori giunti da Capo d’Orlando. C’è un’immagine bellissima, che per questioni di copyright non possiamo riportarvi, che ritrae Portannese che esulta dopo la tripla del +3 (la quinta consecutiva di squadra) a poco più di 1 minuto dalla fine e Basile, sullo sfondo, che continua a predicare la calma.

 

24 Maggio: l’Upea chiude i conti con Verona e vola in finale – Facciamo un salto e voliamo a gara4 perché questa può essere considerata la vittoria sentimentalmente più significativa di tutta la stagione. Orlandina senza Basile, Pozzecco squalificato e squadra affidata al duo Foti-Sussi. Una reazione di squadra, una vittoria di gruppo, arrivata dopo un netto cambio di atteggiamento ed una prova di maturità da parte di Mays e Portannese. L’Orlandina vola in finale, attendendo la vincente della sfida tra Trento e Torino.

 

31 Maggio: Buffa Racconta Michael Jordan – In attesa della finale con Trento, l’Orlandina si regala l’ennesima soddisfazione di avere un grande della pallacanestro ospite nel proprio paese. Questa volta non si tratta di un giocatore, ma del più grande giornalista e conoscitore della pallacanestro che l’Italia può vantare al momento. Una serata piacevole, in cui l’Avvocato Buffa ha raccontato (dopo averlo fatto su Sky) dal vivo la storia del più forte giocatore di basket di tutti i tempi, Micheal Jordan. Un piacere, non solo per gli orlandini, scambiare anche solo due parole con lui.

 

6 Giugno: si chiude la stagione Trento va in Serie A – L’ultima tappa di questa stagione straordinaria coincide con l’ultima partita casalinga dell’Upea: sotto 2-0, dopo aver sfiorato la vittoria in gara2, l’Orlandina, arrivata al livello minimo di energie, deve arrendersi anche in casa al cospetto di una squadra che ha meritatamente dominato questo campionato. Guidata da un Triche stellare (43 punti), Trento vola in serie A e viene omaggiata nel finale con gli applausi del pubblico di casa, segno di grande sportività che da sempre ha contraddistinto questi colori. Tutti forse si aspettavano un epilogo diverso, definito “dolceamaro” dal ds Sindoni, non necessariamente con la vittoria del campionato. Arrivare sin qui è stato un sogno, un successo. Arrivare in finale significa anche essersi regalati, comunque, la possibilità di accedere ugualmente alla serie A, attraverso la porta sul retro, Siena e Montegranaro permettendo.

Per restare in tema di social network, un tweet del capitano Matteo Soragna può riassumere quanto vissuto quest’anno: “Quando non va come avresti voluto ma tutti sono contenti, vuol dire che c’è stato qualcosa di speciale. Una meravigliosa annata. #WeAreCapo”.

 

Di aggettivi per descrivere questa stagione ne abbiamo usati tanti, quello del titolo forse è il più significativo: memorabile. Perché difficilmente si potrà dimenticare un’annata del genere. Tra rimonte, vittorie, lacrime e personaggi come Abele Ferrarini che solo chi ha vissuto tutto questo potrà capire.

 

Adesso le date da segnare sul calendario saranno altre:

 

23 Giugno: data ultima per presentare domanda di ammissione al prossimo campionato di Serie A. Bisognerà valutare la posizione di Montegranaro, che ha problemi economici ma che sarebbe comunque la prima ad avere diritto al ripescaggio se decidesse di farlo.

 

4 Luglio: udienza fallimentare Mens Sana – Quanto detto prima, è correlato chiaramente alla situazione di Siena, che proprio ieri si è qualificata alle finali scudetto, ma che già da mesi si trova in situazioni complicate col fisco. Siena, che tra l’altro rischia di perdere qualcuno degli scudetti ottenuti negli ultimi 7 anni, secondo alcuni rumors, potrebbe ripartire dal campionato di DNB.

 

18 Luglio: riunione del Consiglio Federale – In questa data si saprà con ufficialità quali squadre prenderanno parte alla stagione 2014/2015 di Serie A.

 

Altre 3 tappe importanti per il futuro dell’Orlandina Basket che, in attesa dell’ufficializzazione del nuovo allenatore Giulio Griccioli (in uscita da Casale), ha già iniziato a lavorare per la prossima stagione.