Napoli riparte dalle basi: giovani e IUS SOLI
La Napoli del basket torna finalmente sulla scena. Una scena sulla quale mancava realmente da troppo tempo, ma soprattutto si avvertiva, da anni, la mancanza in città di un progetto serio che potesse concretamente mettere radici sul territorio che, all’interno della propria area metropolitana, può vantare un quantitativo di cestisti in erba e attività improntate allo sviluppo della pallacanestro giovanile, tra i più imponenti dello stivale peninsulare.
Le vicissitudini degli ultimi anni, alle pendici del “silente” Vesuvio, oltre ad aver macchiato l’onore e la tradizione cestistica cittadina di lunghissima data, hanno dimostrato fondamenta deboli, insufficienti all’edificazione di un progetto stabile e duraturo nel tempo. Non ci si può limitare a considerare le basi di un progetto sportivo deboli, osservandole puramente da una prospettiva economico-finanziaria. Nello sport il futuro di un progetto è il suo punto di partenza; in questo senso il futuro di un progetto sportivo sono i giovani organizzati in categorie che, in Iberia amano chiamare “cantera” e in Italia “foresteria”, messe su dai club professionistici, e all’interno di cui si pratica la passione per il proprio sport e si cresce all’insegna dei suoi sani valori. Di esempi se ne trovano a iosa, nel panorama sportivo mondiale, ed è proprio sulla scia di questo ‘fondamentale’ che il nuovo corso del basket a Napoli vuole caratterizzarsi, diffondendo sul panorama locale, ancor prima che nazionale, l’idea di poter definitivamente programmare e pianificare un progetto che coinvolga, prima di tutto, le migliaia di giovanissimi praticanti locali dello sport più bello al mondo. E, nell’ambito di questo nascente percorso, il Napoli Basket 2013 si professa apripista per un progetto di partecipazione a corsi di MiniBasket con l’applicazione di un diritto sociale, che in Italia non è ancora riconosciuto e su cui è in atto un’accesa discussione in ambito politico- istituzionale: lo IUS SOLI. In gergo tecnico si indica, con quest’espressione latina, il “diritto del suolo”, ovvero l’acquisizione della cittadinanza come conseguenza del fatto di essere nati nel territorio dello Stato, qualunque sia la cittadinanza posseduta dai genitori. Nel progetto dei corsi di MiniBasket, condiviso e patrocinato dall’Assessorato allo sport comunale e la Municipalità in cui è situato l’impianto sportivo, si vuole attuare in pieno questo principio, aprendo alla partecipazione gratuita dei bambini nati da genitori immigrati in Italia “sancendo il principio che lo sport è un autentico strumento per abbattere ogni tipo di barriera e contrastare le discriminazioni”. Indi Napoli è pronta al ritorno in grande stile e con l’obiettivo di improntare questa nuova vita sui diritti sociali e i principi che solo lo sport, e in prima linea il basket, sanno trasmettere.
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