L’Orlandina vince una vera e propria battaglia contro Torino. Adesso sono entrambe seconde!
Sono stati 40 minuti intensissimi quelli vissuti questa sera al PalaFantozzi, forse i più intensi di tutto il campionato: alla fine la vince l’Upea, tra mille difficoltà, stando sempre ad inseguire, ma mettendo in campo un cuore infinito.
“Non posso che sottolineare l’enorme spirito di sacrificio che hanno tutti e dieci” – sottolinea ancora una volta il Poz in conferenza stampa. “Abbiamo giocato senza Cefarelli, senza Andrea che si è fatto male, Sandro ha giocato con 4 falli, Baso che sta in campo e difende come se avesse 15 anni. Penso che l’emblema di questa partita siano stati i 4 tiri liberi di Matteo, uomo d’altri tempi.”
Queste parole possono riassumere in sostanza ciò che è stata la partita dell’Upea, una partita di sacrificio, che ha richiesto un dispendio di energie enorme, ma che alla fine ha portato i suoi frutti.
Con la squadra al completo, Pillastrini è sceso in Sicilia con l’idea di fare la gara, ed in realtà così è stato.
Come detto prima, è stata sempre l’Orlandina ad inseguire la Manital, andando dapprima in difficoltà sui tiri piazzati presi da Amoroso e dovendo subire gli attacchi, al limite della perfezione, giocati da Torino.
Gli arbitri un pò soft, ma solo all’inizio della partita, lasciano perdere molto i contatti sotto canestro, andando a fischiare spesso contatti lontani dalla palla.
Chi “picchia” più di tutti è Nicevic, che in sostanza scompare nei primi 20 minuti, lasciando il posto a Benevelli. Un acciacco fisico del lungo di Pesaro, poi, costringe Pozzecco a chiamare in causa Ciribeni, abbassando il quintetto e portando addirittura Basile da 4.
Rispondendo ad una domanda dei giornalisti sul fatto di aver giocato con 4 piccoli, più Archie in un frangente della partita, il Poz dichiara: “Non è stata una trovata, quindi non ho nessun merito, è stata una necessità. Giocando con Archie da 5 e Soragna (o Basile da 4) penso che si debba dare clamorosamente tanto di più, perché devi veramente tirare fuori i cogl…”
L’Upea gli attributi li esce, ma dopo la pausa lunga, quando si riprenderà dal 29-39. Il gap prova a ricucirlo per tutto il terzo quarto, con Sandro Nicevic sugli scudi, che realizza ben 12 punti dei suoi 18 totali proprio in quei minuti.
Ma Torino è brava con Amoroso (due volte) e anche Mancinelli da fuori. Ricaccia indietro l’Upea, continua ad attaccare bene, ma poi dovrà fare a meno proprio di Amoroso (per lui 24 punti con 4/7 da tre), gravato di 4 falli. Ma l’Orlandina non potrà sfruttare questo handicap, perchè non passa neanche un minuto che gli arbitri fischiano il quarto fallo anche a Nicevic. Ed ecco il momento del massimo sforzo dei padroni di casa, con Portannese che si ritrova a difendere su Wojciechowski, oggi davvero pessimo e fuori dai giochi del Pilla.
Forse è anche per questo, ma i sacrifici di tutti quanti vengono ripagati. Il Poz dice che l’emblema della partita sono stati i 4 liberi di Soragna… Ma con un pò di presunzione credo che il simbolo di questa vittoria dell’Upea sia stata la stoppata di Mays a Wojciechowski, allo scadere del terzo quarto; come a dire: “Oggi, nonostante tutto, vinciamo noi”.
E la storia di questo match, alla fine, racconta proprio questo: l’ultimo quarto consolida la rimonta dei paladini, che tra una bomba di Basile, due canestri fondamentali di Soragna ed una penetrazione di Laquintana ritornano definitivamente sotto. Nel finale però il protagonista è sempre lui: Dwayne Mays. Prima piazza una bomba, poi segna il canestro decisivo con il fallo. Poi, però, alla fine fa 0/2 sul +1, regalando l’ultimo possesso a Torino.
La frenesia gioca brutti scherzi a Steele che scivola e perde il pallone, anche se gli arbitri fischiano passi. A 4” dalla fine, sul +1, l’Upea può battere una rimessa dopo il timeout. Pillastrini, forse un po’ arrabbiato per ciò che è accaduto prima, chiede in quale metà campo verrà battuta la rimessa di Capo d’Orlando: qualche incomprensione con gli arbitri, e succede di tutto. Il Pilla entra in campo arrabbiatissimo, butta a terra gli occhiali, forse rischierà una squalifica. Poi chiarisce tutto in conferenza: “Il gesto che ho fatto io (probabilmente frainteso dagli arbitri, ndr) era per chiedere se la rimessa fosse nella nostra metà campo o nella loro. Perchè c’era il timeout decisivo, mancavano 4 secondi. Non contestavo i passi, non ho neanche visto quell’azione.”
Si chiude quindi il sipario sul 78-73, con i liberi del tecnico segnati da Soragna ed il pallone congelato da Basile. L’Upea esce fortificata da questa vittoria, avendo dimostrato una grande prova di forza.
Torino, sicuramente la migliore squadra vista al PalaFantozzi, tornerà a casa senza due punti ma con tante certezze e tanta voglia di vincere questo campionato. Pillastrini, infatti, conferma tutto: “Noi ci sentiamo i più forti del campionato e vogliamo dimostrare di esserlo, siamo molto ambiziosi, però sono chiacchiere. Si è più forti quando si vince, ma si è meno forti quando si perde.”
Torino e Capo d’Orlando, dopo questa battaglia, adesso si ritrovano entrambe in seconda posizione a 30 punti, con 4 punti di vantaggio sul resto del gruppo e a due soli punti dall’unica capolista, Trento, che ha sbancato il PalaBarbuto di Napoli.