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La Torino cestistica dopo lo shock del fallimento è pronta a ripartire

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torino, tifosi

Sono passati esattamente 78 giorni dall’ultima partita di basket disputata sotto la Mole, ma non sono sono stati 78 di tranquillità. Anzi. In questo lasso di tempo si è chiusa la parentesi della Fiat Torino nella massima serie, conclusasi, senza essere ingenerosi, nel peggiore dei modi con il fallimento della società gestita dalla famiglia Forni.

Ci si è dovuti reinventare per sopravvivere nel basket di primo piano, come è nel DNA torinese, e si è riusciti nell’impresa di evitare di ripartire dalle minors (come accaduto ad altre grandi città) trovando una sponda nell’asse costituito dall’imprenditore Stefano Sardara e dalla realtà imprenditoriale della Reale Mutua che affiancheranno per un triennio il gruppo guidato da Paolo Terzolo.

Si è iniziato a costruire in fretta e furia dalle fondamenta come ad esempio il nome della squadra che sarà Reale Mutua Basket Torino e dal campo di gioco, che tornerà ad essere il catino del PalaRuffini.

La partenza è fissata al 6 ottobre quando andrà in scena il primo dei tanti derby piemontesi che caratterizzeranno il girone Ovest del campionato di Legadue ma già ora, in vista del raduno che si svolgerà dal 16 agosto fra Moncalieri e la Sardegna, il roster è delineato e pronto a partire, senza pressioni di sorta ma con l’unico obiettivo di riportare entusiasmo in una piazza che ha vissuto una stagione 2018/2019 a dir poco sfibrante.

Il roster è stato costruito sulla base dei dettami del duo NicolaiCavina: il primo tornato a Torino nel ruolo di amministratore delegato e il secondo come coach, scelto per la sua approfondita conoscenza della categoria.

I due americani hanno entrambi nel proprio curriculum un passato in Legadue ed il loro ingaggio denota la volontà di non rischiare che l’asse della squadra debba avere del tempo a disposizione per ambientarsi al basket “europeo”: la guardia sarà infatti Derrick Marks, già allenato da coach Cavina nel 2015 quando con la maglia di Tortona chiuse la stagione regolare ad oltre 13 punti di media (e 18 nei playoff). Sotto canestro invece lo spot sarà occupato da Pinkins, lo scorso anno a Casale, dove ha raccolto cifre ragguardevoli (doppia doppia di media).

Gli americani hanno doti comuni, ovvero la bidimensionalità, la duttilità e il notevole tasso atletico.

Attorno a questo nucleo che garantisce solidità ruoterà un mix di italiani giovani e con tanta voglia di mettersi in mostra, a partire dai due playmaker. Sia Traini che Cappelletti, giocatori complementari, hanno infatti fame di basket di livello e  vogliono lasciarsi definitivamente alle spalle gli infortuni che hanno minato la loro carriera.

A rappresentare il legame fra la vecchia Fiat Torino e la nuova società sarà un giocatore (e capitano in pectore) che la maglia dell’Auxilium l’ha indossata: trattasi di Mirza Alibegovic che ha rifiutato offerte da squadre di Serie A per abbracciare con convinzione ed entusiasmo il progetto gialloblu.

Tiratore mortifero, confermatosi uno dei migliori giocatori della Legadue nel 2018/2019 con la maglia di Tortona, aggiunge ulteriore pericolosità dal perimetro, che sarà sicuramente uno dei punti di forza della squadra gialloblu.

L’abilità nel tiro da 3 è una caratteristica posseduta anche da Daniele Toscano, ala lo scorso anno a Rieti e da Luca Campani,  lo scorso anno ad Avellino e con una lunga militanza in Serie A.

La pattuglia degli Under sarà costituita da Ousmane Diop, vicecampione d’Italia con Sassari e pronto a scendere di categoria per avere un minutaggio importante e Kurt Cassar, classe 1999 di scuola Stella Azzurra Roma: a completare il roster saranno i giovani del vivaio moncalierese.

Per riaccendere la fiammella del basket più che vittorie serviranno programmazione e serietà: le prime mosse sono state ponderate e sono state oculate, nella logica della concretezza.