Il Poz non fallisce al suo esordio in panchina. Primi due punti per l’Upea!
Ci sono volute 7 giornate per ritornare a sorridere. Sette lunghe giornate che hanno visto l’Orlandina esaltarsi ma poi perdere, soffrire, reagire e poi finalmente vincere! Arriva la prima vittoria ufficiale del campionato, arrivano finalmente i primi due punti che vedono l’Upea scrollarsi finalmente da quella quota zero che metteva tanta tristezza. Per tutto questo c’è voluto un uomo speciale, un nuovo coach che ha saputo dare la carica giusta ai ragazzi, un po’ troppo demotivati dopo l’inizio di campionato shock: c’è voluto il Poz, ed è normale che adesso tutti i riflettori siano su di lui, che il protagonista di questa vittoria, prima di tutti, sia lui.
Una gara quasi perfetta quella disputata a Jesi, che ha visto l’Orlandina prima andare sotto, poi aggrapparsi sul -7 con qualche canestro di Young, e poi piazzare un incredibile parziale di 22-5 che ha permesso alla squadra di coach Pozzecco di ritrovarsi sopra addirittura di 10 punti al termine del secondo quarto (35-45).
Una partita interpretata alla perfezione dal neo-coach, che ha deciso di schierare in campo per quasi tutta il tempo i due americani più George, senza dimenticarsi di dare fiducia e responsabilizzare gli altri ragazzi della panchina (Benevelli, Palermo, Portannese). Young, ancora una volta sugli scudi, realizza 22 punti con 8/14 da due, così come George(probabilmente il migliore in campo, 20 punti e 9 rimbalzi), ma il miglior realizzatore per l’Orlandian è Battle che ne ha messi a segno 25.
Poco importa se il resto della squadra non segna molto: il contributo alla vittoria è arrivato da parte di tutti i giocatori, entrati in campo con la giusta determinazione e con gli occhi della tigre.
Jesi, troppo moscia e con le rotazioni limitate, ha pagato la scarsa prestazione del suo playmaker americano Jesse Sanders (infortunatosi tra l’altro al termine del terzo quarto); Maggioli e Griffin, sorvegliati speciali della Fileni, hanno realizzato in due 39 punti (25 e 14 rispettivamente), perfettamente in linea con le loro medie, ma tutto ciò non è bastato perché la panchina è praticamente nulla: il solo Santiangeli, con 10 punti e due triple importanti durante il terzo quarto, può considerarsi prolifico. Anche Hoover, al di là delle statistiche discrete (14 punti, 2/3 da due, 2/4 da tre, 6 assist), è apparso troppo nervoso ed il tecnico a lui fischiato durante la mini-rimonta di Jesi ha permesso all’Orlandina di restare sopra di 10 lunghezze anche nel terzo quarto.
Proprio il terzo quarto, sempre mortifero e decisivo nelle sconfitte dell’Orlandina, ha visto questa volta la squadra biancoazzurra tenere saldamente in mano le sorti della partita. Nell’ultima frazione, invece, qualche calo di concentrazione e due triple inaspettate da parte dei due lunghi jesini (Maggioli e Sanders!) permettono ai padroni di casa di riportarsi sotto addirittura di 1 punto. Nel finale però l’Orlandina non perde la testa, realizza i tiri liberi decisivi e ottiene una vittoria che ha dell’incredibile.
Troppo semplice dire che la prima sia arrivata grazie al Poz. Non credo che la squadra abbia rimosso tutto ciò che di buono abbia imparato dalla gestione Bernardi, ma non credo nemmeno che questa sia una coincidenza.
La squadra ha ritrovato il giusto entusiasmo, i problemi probabilmente non saranno ancora risolti del tutto, ma è giusto esaltarsi, dimostrare a questi ragazzi che i tifosi, nonostante tutto, sono vicini alla squadra.
Ma dopo questa vittoria è la squadra, invece, che deve mostrare a tutti, tifoseria orlandina in primis, che quello zero in classifica non era veritiero e che le potenzialità per fare bene ci sono tutte.
Il Poz aveva esordito dicendo: “L’unica cosa che devo fare è non far danni.” Diciamo solo che per adesso ha cominciato col piede giusto.