A2 – Scafati sconfitta con polemica. Patron Longobardi: “Arbitri mandati qui per farci perdere la partita!”
Nel derby campano della 23° giornata del Girone Ovest di A2, la capolista Givova Scafati è sconfitta al PalaMangano dai cugini della BCC Agropoli per 76-81 bissando il successo del girone d’andata. Gli indubbi meriti della squadra di patron Russo sono passati in secondo piano a fine partita, in seguito alle critiche e alle accuse sollevate dallo staff tecnico e dalla dirigenza scafatese all’indirizzo delle giacchette grigie e del loro designatore, identificati come i reali artefici della sconfitta, dinanzi ad oltre 3.000 spettatori, di cui almeno 250 di parte ospite, che hanno impreziosito una manifestazione sportiva, tanto corretta sugli spalti e sul campo, quanto divertente e spettacolare.
«Stasera non mi sono divertito, perché sono stato minacciato dal primo al quarantesimo minuto dal sig. Brindisi, il quale ha anche minacciato il mio dirigente seduto in panchina – ha dichiarato in maniera decisa coach Perdichizzi -. Soprattutto, poi, è inqualificabile il fatto che un canestro da tre punti allo scadere del secondo quarto, nonostante una netta interferenza, sia poi stato convalidato, così come inqualificabile è stato il cambiamento del metro di giudizio utilizzato nel corso della gara, penalizzante sia per Baldassarre che per Simmons. Voglio credere nella buona fede degli arbitri, sperando che non ci siano preconcetti, tipo campo caldo, ambiente particolare, ecc., che invece hanno caratterizzato il modo di comportarsi del sig. Brindisi: questi ha tenuto un comportamento che in vent’anni di professionismo non ho mai visto, né sentito; non mi è mai capitato di essere continuamente minacciato di fallo tecnico per 40’, come invece lui ha fatto. Nell’intervallo, dopo aver visto il replay, ho fatto notare al secondo arbitro, il sig. Caruso, che il canestro di Carenza sulla sirena non era da convalidare e questi mi ha risposto che potevo anche tacere e eventualmente parlare solo a fine gara. Nella seconda parte di gara, infine, hanno continuato a fischiare falli e a penalizzare Baldassarre, Portannese e Simmons, mentre sul fronte opposto hanno utilizzato un metro diverso, tant’è che Agropoli, che ha sicuramente meritato il successo, ha tirato 19 liberi nel secondo tempo, a fronte dei soli 2 del primo tempo e dei soli 8 tirati da noi nello stesso secondo tempo. Questi sono dati inconfutabili. Non voglio credere che gli arbitri siano stati mandati qui in missione, ma che la loro sia solo stata una partita storta».
A rincarare la dose, le pesanti dichiarazioni del patron scafatese Nello Longobardi: «Il sig. Mauro Pozzana, designatore degli arbitri, è colui che per mano dei sig.ri Brindisi e Caruso, ha fatto perdere questa partita a Scafati. È lui il mandate e l’unico responsabile di questa sconfitta. Mi assumo le responsabilità di quanto dico, perché sono davvero stanco e esausto. Investo tanto in questo sport ed in questa società e non voglio essere preso in giro, anche perché i 3000 del PalaMangano, sia di parte scafatese che agropolese, avrebbero meritato più rispetto. Nelle riunioni tecniche additano il nostro come un campo caldo, ma ciò non è affatto vero: abbiamo sempre rispettato tutti (arbitri compresi) e di conseguenza devono portarci più rispetto. Abbiamo avuto un arbitraggio chiaramente mandato qui per farci perdere la partita. Il sig. Mauro Pozzana deve smetterla di individuare il PalaMangano come un campo caldo, deve lavarsi la bocca quando parla di noi. Hanno voluto mandare un chiaro segnale alla nostra società, designando i sig.ri Brindisi e Caruso, che oggi sono stati inguardabili e che avrebbero meritato un trattamento diverso da quello di rispetto che invece abbiamo avuto nei loro confronti».