A2 Playoff – Il post-partita di Biella-Casale
Si presenta per primo Marco Ramondino, soddisfatto di come si è conclusa la serie: “Il valore di un risultato come quello di oggi è secondo me assoluto ed è amplificato dalle qualità dei nostri avversari. Abbiamo vinto su un campo calorosissimo e contro una grande squadra e un grande allenatore. I nostri giocatori sono stati straordinari, abbiamo giocato una gran gara su entrambi i lati del campo. Siamo stati disciplinati, accurati, siamo stati artefici di una partita senza egoismo; una partita fantastica, eccezionale, solo così potevamo vincere su questo campo. Un allenatore vive per vedere il talento dei suoi giocatori espresso all’interno del suo sistema di gioco, e stasera i miei giocatori mi hanno fatto sentire un grande allenatore: portare via questo risultato, con queste giocate, è una grande soddisfazione. Cosa ha portato a vincere noi invece che Biella? Ci siamo allenati dal 20 agosto per una pallacanestro da playoff, ho trovato gente che mi ha sostenuto in questa scelta. La nostra abitudine a giocare partite più controllate, cerebrali, ha fatto pendere la bilancia dalla nostra parte. Siamo stati molto disciplinati, senza forzature, questa è stata la nostra qualità. Abbiamo migliorato molto il nostro gioco durante l’anno, questo succede quando hai giocatori che si dedicano completamente alla causa. Una precisazione dal punto di vista tecnico: alcune tipologie di situazioni le soffriamo, il passo veloce di Johnson e Laquintana per noi è letale, quindi quando giochiamo con gente che ha più qualità in uno contro di te, andiamo in difficoltà. Noi coi giocatori con un grande primo passo fatichiamo tanto. Vincere i rimbalzi? Decisivo. All’inizio eravamo senza in ritardo, poi giocando più accorti abbiamo schierato meglio la difesa e siamo stati più attenti. In gara-3 le loro guardie ci hanno ammazzato a rimbalzo d’attacco perché avevamo i lunghi a difendere sul perimetro. Oggi è andata diversamente”.
Fabio Corbani è ovviamente giù di morale, ma guarda avanti: “Voglio ringraziare, prima di parlare della partita, il club e lo staff, tecnico, quello medico, lo staff organizzativo, dirigenziale e i giocatori, oltre che il pubblico. Per noi è stata una stagione molto difficile, iniziata con difficoltà già dal raduno di Bormio. Abbiamo avuto dei lutti che ci hanno colpito in maniera profonda, abbiamo avuto infortuni, tante situazioni che avrebbero potuto creare molto nervosismo e crolli. Club, staff, giocatori e pubblico sono sempre rimasti coesi nei brutti momenti vissuti quest’anno. Oggi è stata una partita, non so se bella o brutta, che i ragazzi hanno dimostrato di voler vincere, pur sapendo di essere una squadra in questo momento inferiore a tante altre. Casale ha fatto una partita importante, Blizzard e Martinoni ci hanno ricacciato indietro ogni volta che abbiamo provato a riprenderla. Anche oggi siamo andati verso la nuova direzione che abbiamo preso da qualche tempo, giocando una partita più difensiva e a ritmo controllato. E’ un peccato uscire perché stavamo migliorando e acquisendo sicurezza. Mi spiace per i giocatori che hanno dato tanto e si sono allenati duramente anche prima e dopo gli allenamenti, ed erano spesso in palestra nei giorni di riposo. Gara-3 per Treviglio è stata durissima per noi e Berti e Infante hanno speso più di quanto avevano a disposizione per questa serie. Raymond è andato fuori ritmo per il lutto che ha avuto e poi ha faticato a rientrare in forma. Eurochallenge? E’ stata un’esperienza meravigliosa, avessi la possibilità di una wild card la rifarei subito. E’ stato anche divertente, andare in giro con questo gruppo di ragazzi per l’Europa. E’ stato piacevole andare a queste trasferte di Coppa con orari difficili, disagi, ma sempre col sorriso sulle labbra. I nostri giovani? A livello di comunicazione nazionale non è stato abbastanza enfatizzato quanto siano state competitive Trieste e Biella con l’utilizzo dei giovani. Questo è importante, queste due squadre hanno fatto vedere che anche coi giocatori con poca esperienza si possa fare bene. La chiave è poi avere, in panchina o in campo, gente come Infante, Berti, che tifano per loro e li rincuorano quando le cose non vanno bene, e poi provare a risolvere le partite quando sono in difficoltà. Un po’ come succede anche con Carra a Trieste, che credo sia stato importante per l’esplosione di uno come Tonut. Biella poi ha un pubblico che accetta gli errori dei ragazzi giovani, li sostiene anche quando sbagliano. Lombardi fuori per tanto tempo? Avevamo abbastanza ritmo con Lombardi, poi è calato e l’ho tolto. Solo che poi chi era dentro era in partita e non l’ho più rimesso”.
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