A2 Gold – Prandin incursore, Grayson fromboliere, Tonut esecutore: Trieste stende Jesi
Trieste ha la meglio su Jesi, con il punteggio di 89 a 79, restando in corsa per i play-off, al termine di una partita divertente, giocata su ritmi elevati e dall’esito incerto sino ad una manciata di minuti dalla sirena.
Questo soprattutto grazie a Jesi, che si è resa protagonista di un incontro gagliardo, senza lasciare nulla di intentato, mettendo in difficoltà per lunghi tratti i padroni di casa.
Del resto, che non sarebbe stata una passeggiata, Rocca e compagni lo mettono in chiaro sin da subito, nei primissimi minuti di partita, mettendo il naso avanti, approfittando delle amnesie triestine.
Poi sale in cattedra Tonut che con 11 punti di fila ribalta la situazione. Grayson è in serata e Trieste allunga anche sul più otto. Poi di nuovo i Giuliani vanno in letargo e Jesi , che nel frattempo ritrova confidenza con il canestro, si riporta in vantaggio, vantaggio che conserva sino all’intervallo lungo.
Nella fase discendente del match, Dalmasson ripropone un quintetto lungo, con Candussi e Holloway sul parquet e quando fa entrare Prandin al posto di un altalenante Carra, tra l’altro in grave difficoltà difensiva su Borsato, la partita cambia definitivamente e l’inerzia passa nelle mani dei biancorossi che portano a casa i due punti controllando non senza qualche affanno sino alla sirena
Trieste non si arrende e vuole giocarsi fino in fondo le sue ambizioni di play off, questo il messaggio che arriva da un Palatrieste gremito di 3600 sognatori.
Tanto scellerata era stata la prestazione al tiro 9 giorni fa a Mantova, tanto precisa è stata la mira dei Triestini oggi. Sembrava che il canestro fosse largo e le bombe entravano che era un piacere. E sono state le triple a mettere in ginocchio il morale di Jesi: non appena si riavvicinava negli ultimi due quarti, arrivava puntuale la contro risposta dalla lunga distanza dei triestini.
Sugli scudi tre esterni, Prandin, Grayson e Tonut, chirurgici nel smantellare la contraerea di Lasi, efficaci nelle incursioni in mezzo all’area e nei rifornimenti a Candussi. Il lungo triestino ha duellato a lungo contro l’esperto Rocca, non uscendone vincitore ma nemmeno sconfitto, alternando a ottime iniziative ad ingenuità tipiche di un giovane centro. Spesso isolato nella metàcampo offensiva si è trovato Holloway, poco servito dai compagni ed innervosito dal trattamento senza troppi riguardi a lui riservato dai lunghi di Lasi ma, in ogni caso, l’USA di Dalmasson non ha demeritato guadagnandosi un ampia sufficienza per l’impegno profuso in difesa. Carra, invece, nonostante un paio di triple, è piaciuto di meno, viste alcune sue vistose imprecisioni nella costruzione del gioco ed il suo costante affanno in difesa. Per gli altri le comparsate sul parquet non resteranno nella storia, a parte quella del solito marine Coronica, non utilizzato da Dalmasson per tutta la seconda parte della partita. Non entrato Marini, probabilmente per noie di carattere fisico.
Capitolo Jesi: che dire, per essere una squadra da ultimi posti, indebolita dal mercato e dalle assenze per infortuni, la squadra marchigiana ha destato un’ottima impressione al pubblico triestino.
Con poche idee ma ben impresse da Lasi ai suoi giocatori, con rotazioni limitate ma gestite in modo molto intelligente dal coach jesino, la squadra ha giocato bene, con grinta, raziocinio e con lineare semplicità. Tignosa in difesa, in attacco ha sfruttato spesso i ritardi degli aiuti sul pick and roll dei Triestini ed ha tirato con la serenità propria di chi non ha nulla da perdere. Nemmeno nelle fasi più caotiche dell’incontro sono mancati tuffi alla Cagnotto sul parquet da parte degli ospiti, atteggiamento questo che deve esser piaciuto al coach marchigiano, sembrato paradossalmente più proprio agio senza i presunti punti di forza del suo roster. Un quintetto più che dignitoso, anzi orgoglioso, con i cambi, tutti giovani, che non hanno mancato di fornire alla causa il proprio contributo.
Tra i singoli svetta l’esperto Rocca che pur dovendo giostrare tra i tentacoli di Candussi e Holloway è riuscito comunque a portare a casa un buon bottino di punti e rimbalzi. Elliot non è sembrato in serata super ma in ogni caso è stato il miglior rimbalzista del match. Non ha demeritato Williams, mentre Borsato deve aver un conto aperto con Trieste, anche oggi, infatti, così come all’andata, ha crivellato il canestro triestino con buona continuità, anche in situazioni di tiro complicate .I giovani Procacci, Marsili e Picarelli hanno svolto il loro compito con buona disinvoltura non disdegnando qualche iniziativa, a volte vincente, in attacco. Davvero pochi i rimpianti dopo questa partita, semmai la soddisfazione di aver visto una squadra viva senza troppi pensieri rivolti all’imminente vacanza.
La partita dà i numeri
42% come l’ignobile percentuale a cronometro fermo dei padroni di casa. Se Trieste non raggiungerà i play off, la sua imprecisione cronica dalla lunetta sarà uno dei motivi principali.
12 come i rimbalzi catturati da Elliot. Non male visto che di fronte aveva il rimbalzista principe del torneo.
7 come gli assit smazzati da un discreto Williams
21 come i punti di Rocca. Per lui anche 9 rimbalzi
4 come gli assist di un vivace Procacci
26 come i punti di Tonut. Per lui anche 5 recuperi
58% come la percentuale nelle triple dei biancorossi
7 su 9 dalla lunga, la prestazione al tiro del duo Prandin- Grayson
3 come le stoppate consegnate ai Marchigiani da Holloway
12 come le palle buttate al vento dal trio Tonut, Holloway e Carra. Equamente divise per non far torto a nessuno.
Per Trieste il futuro riserva l’ultima trasferta a Ferentino, decisiva per il suo accesso ai play off. Partita difficile anche se meno decisiva per i Ciociari, ormai certi dei play off ma non della posizione finale in classifica che ne determinerà la griglia. Jesi si congederà dal proprio pubblico nella partita contro Agrigento, che con la vittoria di oggi è sicuramente nella post season.