A2 Girone Ovest – Tomassini showtime, Casale batte Omegna e respira
Prima, il commuovente ricordo di Matteo Bertolazzi, bandiera della Fulgor Omegna scomparso per leucemia nel 2013, cui è stata intitolata la curva dei tifosi locali. Poi, la miglior prestazione in carriera di un pazzesco Giovanni Tomassini, play casalese autore di una partita radiosa nelle cifre e nell’impronta data dal primo all’ultimo minuto di gioco. L’ex Veroli, passato un periodo opaco a causa di qualche guaio fisico, era apparso in ripresa già contro Siena domenica scorsa. Nessuno, però, avrebbe potuto prevedere quello che è andato in scena a Verbania: 32 punti, 11/13 al tiro, 15 falli subiti, 47 di valutazione, la sensazione che potesse anche tirare bendato da metà campo e centrare il canestro in scioltezza. Se Casale vince e interrompe la striscia di quattro sconfitte consecutive, rischiando quasi nulla (63-74 il finale) è gran parte merito del suo regista, che ha retto l’urto di una serata potenzialmente stregata infilando subito i tiri della tranquillità, in un primo quarto nel quale Omegna ha espresso il meglio di sé stessa. Una Casale titubante subiva per mano di Moore e Zanelli un filotto di triple che dava l’unico parziale importante della Paffoni, un 8-0 necessario a traghettare i rossoverdi sull’11-7 a 5’42” dalla prima sirena. Da qui in avanti, complice il rassicurante ingresso di Martinoni, la Junior ha chiuso i battenti del suo canestro, facilitata da un’Omegna lontana parente di quella che aveva messo alle corde Tortona soltanto sette giorni prima. Ad eccezione di un ottimo Iannuzzi (20, 11/12 dalla lunetta, oltre a 9 rimbalzi), nessuno è parso in grado di elevare il proprio livello di gioco a una soglia accettabile; il duo americano Moore (9, 3/7 dal campo)-Smith (13, 6/9) si è eclissato dal gioco appena la Novipiù ha stretto le maglie delle marcature, gli esterni hanno scagliato tiri mal costruiti con percentuali terribili (6/21 da 3, tenendo in considerazione che le prime tre conclusioni a bersaglio sono arrivati nei 5’ iniziali del primo periodo…). Solo ai liberi (17/18, 94%) la Paffoni ha potuto esprimere un minimo di resistenza.
SECONDO QUARTO FATALE – L’equilibrio si è rotto nel secondo periodo, quando un positivo Vangelov (7+5 rimbalzi) e Martinoni (7+2 rimbalzi) hanno rinforzato le magie di Tomassini, che a forza di crossover e finte aveva già mandato in analisi tutti i difensori capitatigli a tiro. La Junior, pur senza impressionare, arrivava fino al +15 (25-40 a 2’01”) grazie a un buon bilanciamento fra gioco interno ed esterno, nell’unico sprazzo di partita dove non si è appoggiata completamente alla serata di grazia del suo play. Raggiunto il massimo vantaggio, come accadutole già parecchie volte in stagione, la squadra di Ramondino si è inconsciamente rilassata, lasciando aperto un pertugio alle ambizioni dei padroni di casa. I quali contenevano i danni sul -11 all’intervallo lungo (31-42) e aprivano con ben altro spirito la terza frazione, fatale ai dirimpettai nelle ultime due sconfitte esterne. Omegna qui faceva venire i brividi allo sparuto gruppo di supporter juniorini, portandosi sotto la doppia cifra di svantaggio (46-54 a 1’30”). Tra il 20’ e il 30’ riaffiorava l’incapacità per Casale di presidiare adeguatamente l’area avversaria, a causa dell’impalpabilità di Fall e di una scarsa propensione delle guardie ad andare in penetrazione, Tomassini escluso ovviamente.
CONTENIMENTO DEI RISCHI – La Junior, rattrappito il suo gioco, poteva però contare sull’unico elemento di vera differenza rispetto alla mediocrità diffusa degli altri interpreti. Così, mentre Blizzard (7) e Bray (4) persistevano nel non trovare il fondo della retina, ecco Tomassini a disinnescare i confusi ardori della Paffoni, accentrando ogni azione e subendo falli a ripetizione dagli sconfortati rivali. Omegna rimaneva allora nel limbo, attorno agli 8-10 punti di scarso, pochi per arrendersi, troppi per crederci davvero. Titoli di coda sugli ultimi liberi del 7 rossoblu, quelli del +10 a 1’04” dal termine. Quindi, meritata standing ovation e saluti sotto la curva, calorosi non tanto per una prova ordinata ma un po’ tentennante nella seconda metà, quanto per il significato liberatorio di questo successo. Scoramento, invece, per una Fulgor che pregustava il ribaltone sui più blasonati corregionali e ha invece incassato una brutta battuta d’arresto.
PAFFONI OMEGNA– NOVIPIU’ CASALE: 63-74 (19-22, 31-42, 48-56)
PAFFONI OMEGNA: Moore 9, Zanelli 11, Iannuzzi 20, Vildera ne, Cappelletti 2, Galmarini, Casella 4, Banach ne, Gurini 4, Smith 13. All. Magro
NOVIPIU’ CASALE: Saunders 2, De Nicolao, Bray 4, Tomassini 32, Natali 6, Blizzard 7, Denegri ne, Martinoni 7, Vangelov 7, Ruiu 3, Fall 6, Valentini. All. Ramondino
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