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A2 Final Six- Torino arriva a Rimini con ambizioni ma anche incerottata

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 Lewis, torinoC’è anche la Manital Torino a giocarsi il primo trofeo stagionale nella Final Six di Rimini: ci sono tante analogie e alcune differenze rispetto alle premesse con cui nel 2014 la squadra, allora di Pillastrini, si presentò alla Coppa Italia.

La differenza più grande quest’anno sta nel fatto che la gerarchia del campionato sia ben definita sin dalle prime giornate e quindi la Pms non avrà il peso di essere la favorita, titolo che sarà condiviso a ex aequo da Verona e Brescia, anche se in questo tipo di competizione spesso a spuntarla sarà chi riuscirà a offrire tre (o due) performance di livello nell’arco di 72 ore.

L’analogia è che anche in questa edizione il primo avversario sarà una squadra di Silver della Romagna: l’avversario di domani sera sarà l’Acmar Ravenna, che tenterà di fermare Torino, come ha fatto Ferrara l’anno passato, approfittando di una Torino presentatasi con sufficienza e sorpresa dalle prove strabilianti dei due americani Mays e Milton Jennings. Nel supplementare infatti il migliore di Torino, Mancinelli, ha sbagliato la tripla della vittoria e così i ferraresi hanno esultato per il quanto mai inaspettato 87-89 alla sirena.

Per evitare una sconfitta che inevitabilmente avrebbe strascichi negativi anche sul campionato, Bechi dovrà motivare i ragazzi affinché scendano in campo con la giusta aggressività e concentrazione sin dalla palla a due.

Nell’ultima uscita in campionato contro Mantova, che ha violato per la prima volta il Ruffini in stagione, l’atteggiamento e l’approccio non sono stati dei migliori ed è stato necessario finire sotto di 16 punti prima di avere una reazione, che però non è stata sufficiente.

Le ultime due partite non sono state foriere di buone notizie per Luca Bechi, specie per la situazione fisica di molti giocatori: fra i playmaker Gergati soffre ancora per una contrattura muscolare, mentre Giachetti soffre di un calo prestazionale fisiologico, dopo esser stato protagonista con Fantoni fra Dicembre e Gennaio.

Nel reparto lunghi la situazione è ancor peggiore: Rosselli, pedina fondamentale ed equilibratore negli schemi di Bechi, soffre ancora alla caviglia mentre Bruttini ha un problema alla schiena e la sua presenza è in dubbio, almeno per l’esordio.

Allora non resta che aggrapparsi a Mancinelli e al duo Lewis-Miller,  i quali con il talento a propria disposizione  possono decidere un match all’ultimo tiro: l’ex Brindisi Ron Lewis è il faro offensivo, cercato dai compagni nei momenti di difficoltà e conscio di doversi assumere responsabilità, mentre Miller dovrà farsi trovare pronto non solo in difesa ma anche in attacco, giocando in regia se i playmaker non fossero pronti abbastanza.

Mancinelli, l’unico confermato nel roster dello scorso anno con Gergati, avrà ammonito i compagni sulle insidie che la manifestazione può riservare e la sua voglia di vendicarsi è pari a quella che hanno i tifosi di alzare un trofeo dopo tanto tempo e succedere così nell’albo d’oro della manifestazione all’Angelico Biella, auspicandosi che anche quest’anno al vincitore possano aprirsi le porte dell’Europa.