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A2 Final Six – Ferentino doma Brescia e si prende la finale

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Sorpresa. Grossa sorpresa. Ferentino ingabbia la smodata potenza offensiva bresciana e conquista un traguardo mai toccato in passato. Non se lo sarebbero aspettato in molti, anche se la partita di regular season di sabato scorso si era chiusa con uno scarto di sole sei lunghezze a favore dei lombardi. Non lo faceva presagire il differente momento delle due squadre, coi biancoblu lanciatissimi e i granata inghiottiti da Biella e Casale nella lotta per il quarto posto.

Invece, complice anche una vecchia consuetudine dello sport che, quando due squadre di pari livello si affrontano a distanza ravvicinata, vuole che la squadra perdente nel primo incontro vinca spesso il secondo, i laziali ribaltano i favori del pronostico. E lo fanno pure in modo fragoroso, vincendo nettamente (68-80) e polverizzando l’impalcatura offensiva di Brescia nell’ultimo quarto.

 

MURO DIFENSIVO GRANATA – Solo 12 i punti realizzati dalla Leonessa dopo il 30’, ma erano addirittura 6 fino a 1’31” dall’ultima sirena, a buoi scappati da un pezzo dal recinto. La Fmc ha rimesso in bolla il conto dei rimbalzi, il dato che l’aveva vista drammaticamente soccombere al PalaSanFilippo, dove era riuscita a concederne ben 17 offensivi ai padroni di casa e aveva perso nel confronto totale 33-21. Oggi, in una gara con percentuali modeste da ambo le parti (Brescia 37% dal campo, Ferentino 42%) il conto delle carambole è andato quasi in pareggio, con leggera prevalenza di Pierich e compagni (35-38). Proprio l’ex Casale, e il resto della panchina, hanno dato una mano decisiva nell’indirizzare l’esito finale: mentre i biancoblu ottenevano poco dalle loro riserve, con Benevelli (2 punti e 1 rimbalzo) e Passera (2 punti e 2 assist) abbastanza impalpabili, e Alibegovic discreto a rimbalzo (6) ma quasi nullo al tiro (2 segnature soltanto anche per lui), sull’altro fronte i subentrati ne mettevano 20. Brescia ha girato troppo al largo dell’area piccola, mettendo a segno pochi canestri dalla corta distanza, intimidita in questa occasione da Biligha e Thomas, dominati solo sette giorni fa (16 a 30 per Ferentino il computo dei punti in area). Ma la differenza più grossa l’ha fatta il playmaking di Starks, e la concentrazione dei compagni: solo 6 le perse in tutto il confronto, quasi un record, mentre Brescia ne ha prodotte esattamente il doppio, 12. Per gli uomini di Diana, è arrivata la consueta prova di sostanza e scintillii di Fernandez (13 punti e 9 assist), ma con qualche minuto in meno del necessario a causa di una disagevole situazione falli, e la tracotanza offensiva (in senso positivo) di Brownlee (21 punti con 8/11 al tiro) ha prodotto quanto ci si attendeva. Il cast di supporto, al contrario, si è arenato, con il solo Cittadini in grado di reggere il ruolo di attore di richiamo (doppia doppia da 13 punti e 12 rimbalzi): gli altri sono stati solo comparse.

ESPERIENZA E ABITUDINE – Probabile che abbia giocato a favore dei ragazzi di Gramenzi la maggiore esperienza in sfide senza domani, laddove Brescia ha un roster meno “sgamato” per un certo tipo di situazioni. Nonostante la tensione della posta in palio, a dire il vero la Centrale Del Latte era scattata meglio dai blocchi, portandosi subito sul 12-4 in soli 3’. Il recupero della Fmc, tornata a -2 a fine quarto, non faceva presagire un leit-motiv tanto diverso, con i bresciani a condurre e gli avversari a cercare di restare a galla. Invece le redini del comando passavano già da metà del secondo periodo nelle mani granata, e lì rimanevano. Difficile spiegare il crollo nella quarta frazione della seconda forza del campionato, se non con il nervosismo di vedere un obiettivo tanto importante volare via senza sapere come riacciuffarlo. Per Ferentino incombe ora un nuovo improbo compito, ancora da sfavoriti, nella finale di domani. Ma dopo un’impresa simile, all’agognata Coppa Italia ci si può credere fino in fondo.

BasketItaly.it MVP: Markel Starks emerge sui compagni per un dato, quello delle perse che lui (1) e i compagni (6) concedono. E’ il play, colui che deve dettare i tempi agli altri e metterli in ritmo, far sì che la rete di passaggi e le scelte di tiro siano le più logiche e congegnali per sprigionare il talento di ognuno. Se in proprio l’americano del ’91 fattura bene ma con poca efficienza (19 con 9/24, tiro da 3 un incubo con 1/7), i 9 assist servono da rampa di lancio alle scorrerie di chi gli sta vicino. Aggiunge anche 3 rimbalzi difensivi nel suo referto, oltre a 1 solo fallo commesso.

CENTALE DEL LATTE  BRESCIA – FMC FERENTINO 68-80 (26-24, 40-44, 56-59, 68-80)

CENTRALE DEL LATTE BRESCIA: Fernandez 13, Cittadini 12, Alibegovic 2, Benevelli 2, Loschi 7, Passera 7, Tomasello ne, Nelson 6, Giammo’ ne, Bwonlee 21. Allenatore: Diana.

FMC FERENTINO: Guarino 2, Starks 19, Roffi Isabelli ne, Allodi 6, Bucci 5, Pierich 10, Ghersetti 12, Martino 2, Biligha 13, Thomas 11. Allenatore: Gramenzi.
Arbitri: Ursi di Livorno, Noce di Latina, Caputo di Firenze.

TIRI DA 2: Brescia15/35, Ferentino 27/60 
TIRI DA 3: Brescia 7/25, Ferentino 6/18
TIRI LIBERI: Brescia 17/18, Ferentino 8/11
RIMBALZI: Brescia 35, Ferentino 38
ASSIST: Brescia 17, Ferentino 17
PALLE PERSE/RECUPERATE: Brescia 12/2, Ferentino 6/5
VALUTAZIONE: Brescia 73, Ferentino 84

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