Il capitano ordina la rotta e guida la nave azzurra verso il porto che tutti volevano. l’Italia è qualificata a Euro 2015.
Gli azzurri non giocano una bella gara, per lo meno dal primo quarto in poi, ma anche la gestione di un buon vantaggio e la capacità di concretizzare un divario tecnico e di esperienza differente, dimostra una buona dose di maturità, che è anche il punto di partenza su cui costruire il gruppo azzurro che prenderà parte ad euro 2015. Datome è l’MVP della gara, è lui il faro della squadra in quei momenti in cui i ragazzi di Pianigiani non riescono a concretizzare in punti, il gioco di squadra, bene anche Cinciarini.
L’Italia parte bene e come nella gara di andata a Cagliari, sono i lunghi a farsi sentire, Cusin innescato bene da A.Gentile e Datome aprono le porte ad un primo quarto da 28 punti, 15 quelli avversari, in cui la Svizzera riesce ad opporsi solo in parte con i fratelli Mladjan, pagando nel pitturato e lasciando spazio alle penetrazioni e al gioco vicino a canestro, quando prova a raddoppiare lontano dall’area.
La pratica sembra già archiviata o per lo meno questo sembra far credere l’atteggiamento degli azzurri, che si rilassano un po’ troppo, si intestardiscono con il tiro dalla lunga distanza e lasciano spazio al tentativo Svizzero di rientro, grazie anche ai canestri di Kovac; Pianigiani non ci pensa su due volte e richiama i suoi in panchina. Una strigliata che procura gli effetti desiderati e con il mirino dalla lunga distanza riequilibrato, la nazionale ritrova punti e un distacco di sicurezza: 29-48 dopo 20 minuti, con una sola preoccupazione legata ad un brutto movimento della caviglia di Alessandro Gentile, che prima decide di rimanere in campo e poi esce, ma ritrovando poi il parquet all’inizio del terzo quarto.
Al ritorno dagli spogliatoi, Aradori non scende sul parquet, la Svizzera invece mette il campo il cuore per chiudere il gap, nella fattispecie quello dei fratelli Mladjan che trascinati da Marko aprono un parziale di 8-0 fermato solo dalla capacità di A.Gentile di farsi fischiare fallo grazie alla sua fisicità. L’Italia si ritrova per lo meno nel vantaggio, che risale a quota 19, senza riuscire a produrre gioco, ma contenendo senza troppa fatica la Svizzera nella propria area con il punteggio che dimostra le basse percentuali, 37-56 al 27′, con Moraschini che fa il suo esordio sul parquet, il segno che non si rivedrà Aradori in campo.
Datome in chiusura di quarto chiude il discorso qualificazione con 10 minuti di anticipo, basta un suo lampo di classe per chiarire il divario tecnico fra le due nazionali. Gli azzurri volano a +23 chiudendo il quarto con una facile penetrazione di Cinciarini e l’ultima frazione inizia sul 44-67 con il capitano a quota 22.
Quando M.Mladjan alza bandiera bianca per un problema muscolare, la partita si chiude definitivamente; Pianigiani lascia tanto spazio alla panchina azzurra, dentro M.Vitali, Pascolo e Polonara, la Svizzera prova con l’orgoglio a continuare a difendere forte, anche se l’Italia sempre trascinata da Datome e da un redivivo Cinciarini da 17 punti controlla e stacca il biglietto per Euro 2015. Il garbage time concede spazio a tante nuove leve, soprattutto in maglia Svizzera, che riduce negli ultimi minuti il distacco, il punteggio finale dice 65-80
Il capitano oltre a prendersi le responsabilità nei momenti caldi della gara, strappa anche gli applausi del pubblico di Bellinzona, in buona parte di fede azzurra. Datome chiude con 24 punti e 7 rimbalzi.