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L’ItalBasket in Svizzera per conquistare Euro2015. Pianigiani: “E’ un obiettivo generazionale”

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Panchina Italia, Simone Pianigiani

Questa sera (ore 20:30) a Bellinzona ultimo atto dell’Italia alle Qualificazione a EuroBasket 2015. Gli azzurri, dopo la sconfitta contro la Russia, sono costretti a battere la Svizzera per essere certi di chiudere al primo e di strappare un pass per gli Europei. In caso di sconfitta, invece, la nostra Nazionale si piazzerebbe seconda e dovrebbe subire il confronto con le altre seconde (ne passano 6, dei 7 gironi) per qualificarsi.

 

«Fino a gennaio pensavano di poter fare il Mondiale – dice il c.t. Simone Pianigiani a La Gazzetta dello Sport si sono trovati a una qualificazione Europea con due mesi di lavoro per solo 4 gare ufficiali e l’improvvisa assenza di Hackett, con le note polemiche, e Melli. Abbiamo giocato 12 amichevoli vincendone 11 contro avversarie quotate, siamo a 13 vittorie su 15, ma dobbiamo ancora qualificarci… Centrando il pass per l’Europeo, concluderemo la terza buona estate in cui abbiamo raggiunto l’obiettivo».

Ha utilizzato il quintetto Cinciarini, Aradori, Gentile, Datome e Cusin il 75% dei minuti: cosa ha dato in più questa estate alla Nazionale?«L’abbiamo allungata. Da Riccardo Cervi che può cambiare le dimensioni della nostra squadra ed è cresciuto molto attorno ai particolari, a Stefano Gentile. Ma dico anche Alessandro, che ha completato e confermato un anno intero, dall’Europeo 2013 attraverso la stagione di Milano, ad alto livello ed è ancora in crescita. C’è stata la conferma dell’utilità di Luca Vitali, chiamato a fare cose diverse, in un ruolo in cui ora crede. Anche i giovani sono migliorati molto, anche se non ancora per sfide dure come con la Russia. Ma il lavoro sarà fondamentale per quando toccherà a loro, presto viste le date delle Nazionali che cambieranno dal 2017».

All’Europeo un squadra corta scoppia sul più bello.«Soprattutto perché il nostro gioco è dispendioso, in attacco e in difesa, dobbiamo giocare assieme, costruire, spendere molto. Diventa un problema nelle grandi manifestazioni dove si gioca tutti i giorni: dobbiamo aumentare la profondità anche per poter utilizzare tutte le opzioni che la nostra rosa, al completo, ci offre. Soluzioni affascinanti, quintetti diversi per taglia e caratteristiche, ma su cui bisogna lavorare molto».

Si è consolidato un grande gruppo, accetterà di reinserire chi non è venuto? Di scendere dai 30’ a partita dei migliori?«Il gruppo è maturo nell’accettare giocatori che possono dare alla squadra delle potenzialità in più, alcuni assenti ne sono già parte integrante. Scegliere tra 20 giocatori e non avere i 12 contati è un passo fondamentale, la grande scommessa è riuscire a convincerli che si può essere decisivi con un minutaggio più limitato in determinate situazioni, sapendo che la tua stella brillerà di più la volta successiva. Succede in tutte le grandi squadre».

L’Europeo 2015 è tutto per questa Italia. Crede sia il momento di costruire una Nazionale squadra, anche a costo di rinunciare a nomi importanti?«Assolutamente. Le ultime estati hanno fatto passare l’idea che l’Italia ottiene risultati facendo le cose assieme e così sarà anche in futuro. L’Europeo è un obiettivo generazionale se questi ragazzi vogliono giocare un’Olimpiade, il momento dove tutto il lavoro fatto in questi anni dovrà esplodere. E’ l’anno in cui dobbiamo averesubito, dall’inizio di questa stagione, la certezza della presenza, per la prossima estate, anche di chi gioca nella Nba, intesa come disponibilità a pensare da oggi di far parte della Nazionale e la garanzia che, nel momento in cui ci sarà il raduno, saranno tutti pronti. Poi è ovvio che non si possono prevedere gli eventuali problemi della stagione. L’adesione non significa che andremo a rompere le scatole ai club ma, ad esempio, tempestività nelle decisioni sulle patologie croniche con cui i giocatori convivono durante l’anno. Cuzzolin sarà al loro fianco e dei preparatori, anche Nba. Questo gruppo merita di essere al completo per giocarsi il momento cruciale della sua storia. Ma è una lotta contro il tempo».

Se Hackett, fatte le debite scuse personali, manifestasse il desiderio di tornare?« La questione è sospesa, non ha senso dire qualcosa adesso»