Montepaschi Siena – EA7 Milano 86-77
l’EA7 mostra il carattere e non molla nemmeno sotto di 16, rientra e fa paura ad una Siena che già credeva di averla portata a casa. Siena però gioca in casa, sa affrontare certe situazioni e riscuote un debito con la fortuna che sembra essere infinito, non subisce una schiacciata praticamente già fatta da Radosevic che si stoppa da solo e Thorton mette una tripla da 10 metri con 2” sul cronometro dei 24 che taglia le gambe ad una Milano entusiasta di dimostrare di poter espugnare il Palaestra. Quest’anno più che mai, e dopo la gara1 questa sensazione non può che essersi rinfrancata.
In una finale che si dimostra subito degna del suo volare, la fisicità non manca e le difese salgono subito in cattedra. Il Rebus per Milano è sempre Mc Calebb, che per fermarlo dopo il primo passo bisognerebbe riuscire a rallentare lo scorrere del tempo, perché in un battito di ciglia passa dalla linea da 3 al canestro senza che la difesa se ne accorga se non per raccogliere il pallone che scende dalla retina. Siena in allungo subisce l’energia dell’armata Giovane Armani che ridà a Milano ossigeno per rientrare anche se spesso viene eccessivamente punita dall’arbitraggio che ne sottolinea la poca malizia dettata dall’età. Al contrario di malizia Siena ne ha da vendere e spesso con questa guadagna liberi degni della “Banda del Buco”.Tutto questo non toglie niente al valore di una Finale che si gioca ad altissima intensità e che la Montepaschi conduce per oltre 35 minuti. Milano, anche senza Fotsis in panca per tutta la gara dopo un infortunio alla caviglia nel primo quarto, sembra conscia di poter dare la zampata ma mostra un atteggiamento più da studiosa delle debolezze dell’avversario, come se stesse rifinendo i particolari per provare il colpaccio, azzarda grandi difese sui terminali più pericolosi sensesi ma troppo spesso si perde nei dettagli che il più delle volte si traducono in 3 punti, via tripla o via 2+1.
Siena si mostra più composta in attacco ma in difesa è comunque costretta a spendere falli che limitano l’utilizzo di alcune le sue pedine più importanti. Gentile si prende molti delle responsabilità e dei meriti dei suoi per cercare l’ultimo rientro, Lavrinovic però è ancora l’arma in più per Siena e se in attacco è ormai una certezza quando aggiunge anche la difesa riporta l’inerzia verso i bianco-verdi. Gli ultimi minuti della gara sono piuttosto convulsi, Milano riesce a chiudere il margine ma solo fino al meno 5, poi però si gioca cinque punti in una azione e mezza, regalando due punti già fatti e subendone tre non preventivabili. Siena ritrova così le sicurezze che sembrava aver smarrito col rientro avversario e ristabilisce le distanze. Gli utlimi 50 secondi servono solo a dare un po di spettacolo, volano un paio di schiacciate ma il risultato è ormai in ghiaccio. Siena si aggiudica Gara1 ma la serie è tutt’altro che scritta.