Belinelli: “Penso già al secondo titolo, siamo una famiglia. LeBron? Potrebbe andare a New York. Ecco la mia su Ale Gentile”
Marco Belinelli è stato ospite negli studi di Sky Sport 24 per una lunga intervista. Tanti i temi toccati nell’intervista del neo campione NBA a partire dalla felicità per il titolo conquistato, ai personaggi che hanno contribuito alla sua crescita cestistica (e non solo), alla sua idea sul futuro di LeBron James e di Melo Anthony, di
Alessandro Gentile e di tanto altro.
Il primo tatuaggio:“In molti me lo chiedevano. In verità non mi piacciono molto queste cose ma dissi a molti di loro che quando avrei vinto il primo titolo NBA l’avrei fatto ed ho dovuto onorare la parola. Ovviamente vorrei che tutti i miei amici facessero lo stesso ma so che non posso obbligare mia mamma e mio padre. L’Anello? Non l’ho ancora ricevuto, sarà dato a tutti in occasione della prima partita della prossima stagione”.
Dopo aver rivisto le immagini del trionfo, con l’emozionante commento di Flavio Tranquillo, Beli commenta così: “Ho rivisto queste immagini tante volte. Salta subito all’occhio il nostro gioco di squadra, la famiglia che siamo dentro e fuori dal campo. E’ stata una vittoria di tutti, giocare insieme a Tim Duncan essere allenato da coach Popovich sono emozioni indescrivibili. Battere LeBron regala ancora più emozioni, non era facile. Abbiamo dato tutto quello che avevamo e dovevamo farlo per forza se volevamo battere la squadra più forte al moneo”
Cosa è cambiato tra Gara-2 e Gara-3: “LeBron fantastico ma il canestro che ci ha ucciso è stato quello di Bosh dall’angolo. Dopo la partita eravamo tutti molto nervosi, abbiamo rivisto la partita studiando i nostri tanti errori. Subito dopo Popovich ci ha detto che saremmo dovuti andare a Miami per vincerle entrambe. Vincere in trasferta fa parte della nostra mentalità, l’abbiamo fatto anche contro OKC per accedere prorpio alla Finals.”
L’intervento di Ron Adams, suo grande maestro ai tempi dei Bulls: “Ho avuto tanto da Ron, mi ha insegnato molto sul gioco aiutandomi a migliorare in difesa e sul tiro. Ma soprattutto mi è stato di grande aiuto fuori dal campo, spiegandomi tante cose sul come crescere mentalmente”.
E’ cambiata la tua vita? “Mentirei se dicessi che la mia vita non è cambiata. Essere il primo italiano della storia a portare un titolo NBA è qualcosa che capita raramente. Molte persone si fanno vive adesso, escono fuori i giornalisti che dicono di aver sempre creduto in me. Ho sempre rispettato la loro opinione, anzi mi hanno dato la spinta per continuare a migliorare Sono cresciuto come uomo e questo mi rende felice. Il mio pianto è stata una liberazione non l’avevo mai fatto in carriera.
Adesso?“Penso già al secondo, è stato troppo bello vincere il primo. E’ un qualcosa di spettacolare che non avevo mai vissuto prima. Mi sento pieno di fiducia proprio per esser riuscito a dimostrare a tutte quelle persone che si sbagliavano sul mio conto. Adesso mi riposerò un po’, ho bisogno di stare tranquillo. Tornerò a Bologna per stare con la mia famiglia e con i miei amici. Farò ritorno a Miami per i primi di agosto per iniziare a lavorare su diversi aspetti del gioco.”
Chi saranno i contendenti al prossimo titolo? E dove finiranno secondo te le grandi stelle?“E’ difficile dirlo. Si è appena aperto il mercato e tutti parlano di dove potranno finire LeBron James, Melo Anthony o Kevin Love. Secondo me LeBron potrebbe andare a New York mentre Anthony lo vedo bene a Chicago”
Alessandro Gentile?“Gli consiglio di fare subito il salto in NBA, Ale ha talento, ha gran fisico e secondo me è il momento giusto per provare. Ha dimostrato di poter fare la differenza nel campionato italiano e credo che debba farlo. Non credo sia troppo presto”