Dopo l’annuncio del Pistoia Basket 2000 di ieri, oggi la conferenza stampa che conferma Paolo Moretti sulla panchina pistoiese per altri 2 anni, come ha confermato il presidente Roberto Maltinti.
“Oggi per me è un giorno felice -le parole di Maltinti
– perchè noi che amiamo Pistoia e facciamo questo per la nostra città, volevamo fortemente questa conferma. Il settimo anno di un allenatore vuol dire unione e famiglia e vi confido, che prima dell’ultima gara giocata a Milano, avevo detto a Paolo che speravo non fosse l’ultima partita. L’accordo che abbiamo trovato, sia con Iozzelli che con Paolo, è di 2 anni”.
“Le cose da dire sono tante -le prime parole di Moretti– e provo a metterle in fila. Vi confermo che era febbraio ed in una cena, la società mi faceva presente di voler continuare il nostro rapporto. Questo, al di là dei meriti, è sinonimo di maturità; quando chiedevo il passo avanti nel percorso che è partito l’estate scorsa, questa ne era una riprova. Ho passato un periodo in cui mi sono fatto molte domande, se e come proseguire il percorso con Pistoia, che orami è entrata sotto la mia pelle, privata e professionale. La cosa fondamentale nella mia scelta è stato il timore sportivo di perdere quello che di grande abbiamo fatto in questi anni, come aver risollevato questa grande passione per il basket in città. Lo abbiamo fatto in maniera anche inaspettata, perchè nessuna delle ultime 3 stagioni era programmata e pensata per ottenere questo risultato ed il merito è stato di percepire che la squadra aveva delle potenzialità. Tutti insieme siamo artefici di questo grande risultato, con gli abbonamenti in pre-stagione che ne sono una testimonianza. I tifosi che ci hanno seguito a Bologna e Milano, gli striscioni e le manifestazioni d’amore verso i giocatori, i bambini che a fine allenamento vengono a raccogliere le firme dei giocatori, è stato qualcosa di speciale; in ultimo, ma non per ultimo, come la squadra ha finito il campionato, lottando su ogni pallone. Fu cosi anche con Brindisi, in gara e non ci rendevamo conto di come mai ci fosse questa voglia di lottare, anche di fronte ad una gara ormai persa. Non volevo perdere questo grande valore ed il grande feeling instaurato in questi anni. Mi sono risposto che i risultati chissà quali potranno essere, ma se il pubblico, tutti quanti voi, apprezzerete il modo con cui siamo stati in campo, mi son detto che siamo sempre noi e da oggi pomeriggio si riparte senza aver perso nessuno dietro le quinte, anzi avendo aggiunto qualcosa di importante; con il lavoro dei nostri soci e dirigenti, che cercheranno di reperire il massimo delle risorse possibili, sono sicuro che sarà difficile perdere questo patrimonio acquisito in questi anni. Non è stata però solo una scelta di cuore, ma anche di cervello. Ho un atteggiamento e un modo di lavorare particolare, magari rompo le scatole e faccio fatica a non esternare il mio stato d’animo, ma ci sono anche qualità che la società ha apprezzato in me. Sono 3 anni che mi dico che meglio di cosi non possiamo fare e credo che lo scorso anno, sportivamente, abbiamo fatto qualcosa di difficilmente ripetibile”.
I risultati non sono stati fondamentali nella scelta di Moretti, ma indubbiamente l’essere arrivati a gara 5 ha influito nella sua scelta; se la squadra non fosse entrata ai play off, forse l’avventura di Moretti a Pistoia si sarebbe esaurita.
“Più del risultato sportivo, credo ci sia stata una forte spinta della società per trattenermi. L’estate scorsa è stata molto difficile perchè dopo la promozione c’erano aspettative enormi, con problematiche molto grandi. Dentro di me, man mano che andavano avanti i mesi, aumentava la consapevolezza che la mia avventura sarebbe finita in estate. I risultati sportivi mi hanno legato ancora di più qua, anche se la stagione appena finita, ripeto che è stata qualcosa di straordinario e difficilmente ripetibili. Però è anche vero che il nostro metodo funziona, dobbiamo lavorare su questo; ci siamo convinti insieme che questo sia un percorso che possa ancora proseguire”.
Adesso viene il difficile. Foerse ripartire da zero, perchè il mercato sarà impegnativo e, come sempre accade, tutti dovranno avere grande pazienza, in attesa delle occasioni giuste.
“Quest’anno vorremmo ripartire dagli italiani, ma dovremo anche capire che tipo di verso che prenderà il mercato. Dobbiamo fare valutazioni, perchè dopo aver fatto un salto dal gestire da 2 a 5 americani, potremmo fare il salto da 5 a 7 stranieri, o addirittura 9. Questo fa sorridere, ma è da prendere in considerazione. Gestire 5 stranieri è difficile, ma avere qualche italiano all’interno è importante; 7 stranieri mi fa pensare che racchiude dentro di se tanti linguaggi di pallacanestro, quuindi una gestione difficile, anche per me e non so quanto sono pronto ad affrontarla. Dobbiamo essere pronti a ripartire da zero, perchè questo è il quadro che potrebbe ripresentarsi”.
Una domanda anche sulle squadre che lo hanno cercato, non poteva mancare. Moretti non si sofferma molto su questo argomento e pensa soprattutto al futuro.
“Tutte le società avvicinate al mio nome in questi mesi, non hanno mai manifestato la voglia di avermi, quanto Pistoia abbia avuto la voglia trattenermi. Fino a ieri il mio pensiero è stato rivolto al mio futuro con la società, alle dinamiche con le relazioni e alle dinamiche familiari. Da stasera iniziamo a organizzare il futuro; ci sono tante idee che ci sono passate per la testa in queste 24 ore, dalla formula degli stranieri, al tipo di struttura e di squadra da costruire per il futuro, da chi e cosa ripartire. Per quanto riguarda gli stranieri, direi che ci sono pochissime possibilità di rivedere questi ragazzi; hanno tutti ambizione e qualcuno può anche aspettarsi chiamate dell’NBA. Stiamo aspettando i numeri ufficiali per l’operatività del club, ma i nostri tempi sul mercato sono di gran calma. Magari qualcuno di questi ragazzi, fra qualche mese, avrà offerte non cosi appetibili e potremmo anche rifarci avanti. Ci siamo prefissati, come obiettivo, quello di avere giocatori che devono capire cosa vuol dire giocare a Pistoia; se guardiamo quelli che sono passati da qua, hanno tutti avuto un salto in carriera, sia a livello professionale che economico. Questa sarà una moneta di scambio importante. Come sempre valuteremo il parco giocatori a disposizione e per ora c’èsolamente il contratto di Saccaggi ed i ragazzi italiani che avevamo in rosa nella scorsa stagione”.
Prima gregor Fucka, poi Giacomo Galanda. Moretti è riuscito a portare a Pistoia grandi personaggi, che hanno fatto un pò la chioccia nello spogliatoio, oltre a dare una mano importante sul parquet. E adesso?
“Ex giocatori che potrebbero darci una mano, non ne ho più in lista; l’idea di poter mettere un giocatore che mi aiuti, come hanno fatto in questi anni Meini, Fucka o Galanda è una idea che vorrei percorrere, ma c’è da tenere presente che devono anche darci un contributo in campo e non solo essere uno sventolatore di asciugamani, considerando anche l’aspetto economico, che è un fattore non irrilevante. Gregor, negli anni in cui è stato qua, aveva anche paventato l’idea di rimanere come dirigente, ma forse i tempi non erano maturi; per quanto riguarda Galanda, mi è piaciuta la sua disponibilità a mettersi in gioco e insieme alle sue idee e progetti, in questo momento storico, la società può trarne grande giovamento. Pistoia può diventare veramente una base per iniziare un percorso importante in Toscana”.
Un pensiero va ovviamente anche allo staff, a tutti quelli che operano nell’ombra, ma che hanno un ruolo chiave nel “miracolo” Pistoia. Non per ultimo un riferimento al settore giovanile, patrimonio importante del futuro.
“Dietro a noi, che siamo qui stamani, ci sono tante persone che hanno un’importanza straordinaria e questa è l’occasione per ringraziarli e salutarli. Senza fare nomi, è doveroso ricordarlo e sottolinearlo; il loro apporto è silenzioso ed estremamente importante. Fabio Bongi (assistente, ndr) mi ha accompagnato in questo percorso sempre; ha delle qualità eccellenti e forse, più degli altri, è indispensabile perchè questo progetto continui. Dobbiamo vederci questa sera per parlare di tutto e di tutti. La speranza è che nella prossima stagione possa esserci qualche ragazzo delle giovanili che possa darci minuti in allenamento e magari anche in campo. Il nostro settore giovanile, il prossimo anno, probabilmente rappresenterà l’unica società in Toscana e questa è una grossa responsabilità. Non potremo avere allenatori e ragazzi che si comportano in una certa maniera, quindi dovremo essere un modello da seguire. Se mi chiedete di mio figlio Davide, vi confesso che sta passando un momento delicato, perchè è deluso dalla mancata qualificazione alle finali della sua squadra. A fine mese ci sarà la chiusura della stagione a Roma, che ha un progetto e lui ha voglia di capire i contorni del progetto e quando capirà cosa succede a Pistoia nel settore giovanile, tirerà le fila e prenderà la decisione che riterrà più opportuna”.