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BCL: dopo tre ko, Brindisi riuscirà nell’impresa?

BCL: dopo tre ko, Brindisi riuscirà nell’impresa?

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Jeremy Chappell Brindisi

Non è partita bene l’avventura della Happy Casa Brindisi nella Basketball Champions League 2021/2022. Si tratta della terza edizione consecutiva per il club pugliese che conferma la sua presenza in Europa, pur rivoluzionando ogni anno buona parte della squadra.

Sappiamo bene che il livello della competizione cresce di anno in anno perché i team si rafforzano, e per questo bisogna farsi trovare sempre pronti sia in casa sia in trasferta.

Se in campionato la Happy Casa vola alto (5 vittorie consecutive, l’ultima contro la Reyer Venezia) e siede al secondo posto in classifica subito dietro la corazzata Olimpia, in Coppa non è tutto rose e fiori, al contrario forse spine. Gli uomini di coach Vitucci hanno assaporato la difficoltà sul campo già nella prima gara contro l’Hapoel Holon, restando indietro di ben 27 lunghezze. Partita più equilibrata la seconda invece, in cui Brindisi ha condotto un inizio di ultimo quarto da sogno ma poi si è dovuta arrendere agli israeliani nel finale per 71-76.

Chiuso il girone di andata lo scorso mercoledì, quando i biancazzurri sono volati a Istanbul e hanno perso la terza battaglia per mano del Darussafaka. Una vittoria che è sfumata, ancora, solo nell’ultimo quarto, un equilibrio di gioco che si è rotto grazie ai canestri di sentenza di McCullough.

Brindisi dovrà intanto ribaltare il -6 nella prima al giro di boa, proprio ospitando i turchi, per tenere accesa la fiammella della speranza e guadagnare un importante terzo posto in classifica nel girone G. E in più provare a vincere due trasferte consecutive, difficili, che incideranno sull’eventuale passaggio del turno.

Ci sono però due fattori positivi e comuni in queste tre disfatte: il primo riguarda la squadra, che nonostante i blackout in campo, sa risollevarsi e tentare il tutto per tutto fino alla fine. Un lavoro mentale, più che tecnico, disegnato in modo preciso da coach Vitucci, che accompagna i suoi ragazzi cercando di non far perdere loro la lucidità, e lo dimostrano i puntuali break e parziali che per lunghi tratti del match hanno messo in difficoltà queste squadre.

L’altro aspetto che va sottolineato porta il nome di Nick Perkins; il centro originario del Michigan è al suo secondo anno in maglia brindisina, e certamente in questo inizio di stagione sta stupendo i suoi tifosi, e non solo, per il salto di qualità fatto in pochi mesi. Atletismo, energia e precisione in attacco e attenzione in difesa. Campionato italiano a parte, in cui l’atleta classe ‘96 viaggia ad alte percentuali (tanto da essere il miglior realizzatore della Lega) Nick si conferma pilastro dei brindisini anche in BCL: quasi 14 punti di media e top scorer in tutte e tre le gare, sempre pronto sotto canestro a fronteggiare i suoi diretti avversari e capace di mettersi in ritmo con facilità dal palleggio o in penetrazione.

Ma quale sarà il reale futuro della Stella del Sud in Europa? Certamente capitan Zanelli e compagni dovranno invertire la rotta nel girone di ritorno; non basterà l’energia di Perkins, la sfrontatezza di Visconti e l’esperienza di Chappell. Seppure mostri segni di crescita e maturità, Brindisi deve salire d’intensità e non soccombere la superiorità dell’avversaria, soprattutto nei momenti clou del match, giocando ogni minuto come fosse l’ultimo. Dal punto di vista tecnico, il coach è colui che meglio conosce le potenzialità del gruppo così come le debolezze e i limiti, sta a lui tirar fuori il coniglio dal cilindro e sbloccare questa “maledizione”.

Noi invece conosciamo bene le leggi del basket, e dal fischio della palla a due in poi, in campo, tutto è possibile.