Stefano Tonut: “A Tokyo un’Italbasket unita e compatta con tanto spirito di sacrificio”
Stefano Tonut, guardia dell’Umana Reyer Venezia e prossimo protagonista con la Nazionale Italbasket ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, ha rilasciato una lunga intervista per Il Gazzettino.
Un estratto delle sue dichiarazioni, ovviamente concentrate sulle Olimpiadi che il triestino ha tanta voglia di giocare…
“Sono passate due settimane dalla qualificazione e ci stiamo rendendo conto ora di quanto successo e di cosa ci aspetta. Ma abbiamo ancora tanto da dare. Non vedo l’ora di godermi questa esperienza, è un sogno che si avvera”.
Italbasket compatta fin dal Torneo Preolimpico di Belgrado…
“L’alchimia si è creata in poco tempo perchè ci conoscevamo già bene. Magari non abbiamo giocato molto assieme, ma in campo siamo cresciuti assieme e ci siamo sfidati tante volte. Siamo quasi tutti coetanei, tra il 1992 e il 1994, un gruppo abbastanza giovane e pieno di energie. Abbiamo voglia di emergere, anche in Nazionale. Molti di questo gruppo hanno fatto o stanno facendo importanti esperienze all’estero, chi è in Italia gioca da protagonista e questo ha aumentato la consapevolezza facendosi arrivare più preparati ai momenti chiave”.
Grande spirito di squadra a Belgrado per battere in finale la Serbia…
“A Belgrado abbiamo coniugato le prestazioni personali nel contesto di gruppo, ognuno ha capito bene qual era il proprio ruolo e poi c’è stato tanto spirito di sacrificio. Abbiamo molta voglia di giocare e dimostrare qualcosa”.
Atene 2004 fu l’ultima Olimpiade dell’Italbasket prima di Tokyo…
“Faccio fatica a ricordare le partite, le ho viste successivamente. Gran parte di quei protagonisti è rimasta poi nel mondo del basket, penso al mio concittadino Gianmarco Pozzecco. Si vedeva uno spirito unito, persone prima di giocatori e questo te lo porti dentro tutta la vita. Quello che mi sento di dire nel nostro gruppo è che proprio l’unità ha fatto la differenza in Serbia”.
Sul discorso e la situazione Reyer, Stefano Tonut decide di non parlarne.
“Ora sono concentrato solo su questo periodo, giocare un’Olimpiade per un giocatore è qualcosa di indescrivibile, quindi parliamo solo di questo. A fine Olimpiade penserò al resto, ora nella mia testa c’è solo Tokyo”.