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Massimo Zanetti: “Io e la Virtus. Spero nell’EuroLeague, voglio scudetto femminile e arena da 20mila posti”

Massimo Zanetti: “Io e la Virtus. Spero nell’EuroLeague, voglio scudetto femminile e arena da 20mila posti”

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Massimo Zanetti, patron della Virtus Segafredo Bologna campione d’Italia, protagonista su LBATV.

Una passione per il basket ereditata dalla madre giocatrice di basket e in particolare per la Virtus grazie allla figlia, tifosa bianconera; un ingresso in Fondazione Virtus nel 2017 e poi in società seguendo la chiamata del compianto Alberto Bucci nel 2017 durante la stagione di serie A2 a cui la gloriosa Virtus era stata costretta da una inopinata retrocessione. Da questo inizio si snoda il racconto esclusivo su LBA TV di Massimo Zanetti, il “signor Segafredo”, sponsor e patron della Virtus Bologna, che ripercorre le tappe che hanno riportato in questi 4 anni la mitica Virtus al tricolore che le mancava da 20 anni: dall’esonero di Sacripanti alla chiamata di Djordjevic, alla magica notte di Anversa della primavera 2019 dove la Virtus conquistò la Basketball Champions League rinverdendo la sua tradizione europea; all’ingaggio delle due stelle Teodosic e Belinelli che hanno posto le basi dello scudetto.

Ma anche le delusioni come lo stop della scorsa stagione dovuto alla emergenza da Covid 19 o il ko con Kazan che è costato l’accesso alla Eurolega, superata grazie alla lezione dello sport, in particolare del ciclismo, l’altra grande passione di Zanetti. Ancora, il legame con la città di Bologna, unica nella sua passione per il basket, più forte anche di quella per il calcio, frutto di una tradizione che risale nel tempo. Infine le nuove sfide: da ritorno in Eurolega, vero sogno di Alberto Bucci, allo scudetto femminile, alla chiamata di nuovi imprenditori nel basket che seguano il suo esempio per rendere il basket italiano ancora più forte. A partire da oggi su LBA TV.


Alberto Bucci.

“Alberto era un amico, viveva di Virtus. All’inizio ho sempre seguito lui, gli ho dato carta bianca che facesse ciò che voleva, quello che riteneva giusto. Già allora era malato, ma ha tenuto botta per tanto tempo, poi ci ha lasciati. Però questo ha rinvigorito il mio desiderio di fare quello che gli avevo promesso. Quest’anno è mancata l’EuroLeague, che era quello che desiderava più di tutto. Purtroppo all’ultimo passo l’abbiamo perso, la prenderemo l’anno prossimo spero, però abbiamo vinto lo Scudetto. E l’ho dedicato a lui che era la cosa a cui ci teneva”.

La vittoria del campionato di A2 nella stagione 2016-2017.

“Avevamo speranze di risalire velocemente dall’A2, ci siamo riusciti nel primo anno. Sembra impossibile che io lo dica, ma vincere il campionato di A2 mi ha dato tanta soddisfazione. Perchè siamo partiti senza sapere cosa sarebbe successo, invece ci siamo riusciti subito e questo mi ha legato molto di più all’ambiente”.

Sulla scelta di Sasha Djordjevic per puntare in alto nel 2019.

“Sapevo che ci teneva, la Virtus è una squadra appetibile dagli allenatori. Giocarci o allenarla è un prestigio. Sapevamo che lui era disponibile, vedevo bene che potesse venire da noi. Con Sacripanti, che lo ringrazio per il suo lavoro e la sua opera e che si è comportato benissimo da noi, ma a un certo punto io e Luca Baraldi ci siamo resi conto che mancava qualche cosa, così abbiamo chiamato Djordjevic.”

“Grande gioia, la prima gara internazionale che il sottoscritto vinceva… La squadra era fortissima anche allora. In questi quattro anni ho avuto tante soddisfazioni, come il basket e la città di Bologna me ne hanno date.”

milos teodosic virtus bologna

Milos Teodosic.

“Nasce da una volontà di Djordjevic. Lui ci aveva parlato di questo giocatore, fortissimo e che veniva da problemi alla caviglia. L’abbiamo preso su sollecitazione di Djordjevic. L’abbiamo chiamato ed è venuto. E’ diventato quel guerriero che è adesso. E’ un leader, un allenatore in campo. Djordjevic rispetta le sue decisioni, e Milos è diventato il maestro di Pajola. Nelle quattro partite delle Finals contro l’Olimpia Milano si è vista la sua grinta. La squadra non era solo Teodosic e Belinelli, abbiamo vinto lo Scudetto perchè tutti gli italiani hanno giocato in maniera splendida.”

Lo stop al campionato nel 2020 causa Coronavirus

“Ci è rimasta qui, nel gozzo. La squadra era fortissima, avevamo vinto tutte le partite. Noi eravamo in testa, Milano era all’ottavo posto: la nostra competitor naturale era in difficoltà, quindi si credeva di poter vincere i playoff. Lo stop fu una delusione molto grande”.

Marco Belinelli Virtus Bologna

Su Marco Belinelli.

“Era il nostro sogno, c’era questa possibilità. Abbiamo contattato subito i suoi manager, i suoi fratelli, e c’era la speranza di portarlo in casa di addio all’NBA. Siamo subito intervenuti per farlo tornare a casa, e lui è legatissimo a Bologna e alla Virtus. Lo si ricorda per la Fortitudo, ma lui ha iniziato nel vivaio della Virtus, è un giocatore Virtus”.

“Di sport ne ho fatto tanto. Io ho vinto e ho perso. Si devono accettare le sconfitte, pur se sei favorito, come Milano in queste finali scudetto, si può perdere. Non bisogna demoralizzarsi, bisogna crederci e lottare ancora”.

La sicurezza di avere vinto il Tricolore.

«Quando abbiamo vinto la terza partita. E’ stata un mattone fondamentale, perchè sul 2-0 potevano ancora rimontare, ma in quattro gare mi dicevo: “una la vinceremo”. E così difatti è stato”.

Sull’amministratore Delegato Luca Baraldi.

“Ci siamo conosciuti ai tempi del Calcio Bologna. Lo stimo enormemente, è un grande professionista dello sport, conosce il mondo, questo successo lo dobbiamo soprattutto a lui. Lui gestisce la società in tutte queste traversie. Purtroppo in questi festeggiamenti non c’era”.

Sul General Manager Paolo Ronci

“E’ un grandissimo conoscitore dei giocatori, è il braccio destro di Baraldi, e ha una grandissima stima da parte mia e sua. Adesso avrà un peso enorme sulle spalle, voglio vincere lo Scudetto anche con le ragazze.”

La Virtus femminile.

Stiamo costruendo una squadra forte nel femminile, spero di riuscire a vincere lo Scudetto, il primo con le donne nella città di Bologna. Con gli uomini abbiamo vinto tanto, con le donne mai. Il Basket femminile è altrettanto importante quanto quello maschile, abbiamo deciso di ripartire e presa la società uguale agli uomini. Adesso anche altre società stanno facendo basket femminile. A Luigi Brugnaro (patron dell’Umana Reyer Venezia, NDR) ho detto: “Guarda che sto facendo una squadra forte, così ci vediamo sul campo”. C’erano solo Schio, Venezia e Ragusa, e mi sembra giusto ci sia anche la Virtus”.

Palasport Virtus Segafredo Bologna

La Virtus Segafredo Arena

“Nasce perchè il PalaDozza non è più adeguato. Sperando di fare l’EuroLeague, ci vuole un impianto più grande. La Fiera ci ha aiutato a fare questa nuova Arena. Avremo quella nuova definitiva per tre anni, avremo un impianto da addirittura 20mila posti e aprendo determinati portali sarà da 40mila posti, un progetto veramente meraviglioso che io ho promesso di portare a termine. Saremo noi, il Credito Sportivo e l’Ente Fiera, sarà la Casa Virtus.”

Nuovi imprenditori nella pallacanestro

“Spero che questi risultati portino anche dei vantaggi, come portare Marco Belinelli. Serve rilanciare il basket italiano, dargli fiducia, che il basket cresca”. Sulle tv. «Scadrà anche il contratto tv (alla fine della prossima stagione, ndr), e quindi cercheremo con nuovi accordi di portare più soldi nelle casse delle società. Perchè servono società forti anche finanziariamente. Spero con il mio esempio di portare altri grandi investitori ad arrivare in questo sport, come ai tempi del boom tipo i Benetton. In dirittura d’arrivo avremo Napoli, Torino, Tortona, per rendere sempre più solido il movimento della pallacanestro, questo è il mio augurio. Che questi investimenti portino forza anche agli altri.”