Julyan Stone è stato l’assoluto MVP di gara-5 vinta dall’Umana Reyer Venezia sul Banco di Sardegna Dinamo Sassari, il trascinatore con la sua energia, la sua forza d’animo nel difendere in tutti i ruoli; su Spissu nel ruolo di playmaker, su Miro Bilan nel ruolo di 5.
Julyan Stone ha guidato la Reyer nella rimonta da -19 nel quintetto atipico senza lunghi di ruolo nell’ultimo quarto, il collante tra campo e panchina.
“Il nostro modo di essere è quello di credere in noi stessi e di non mollare mai, da chi sta in panchina allo staff tecnico, a chi sta in campo. Lo stare assieme e crederci fino alla fine, finchè non è finita.”
Le chiavi della partita?
“Coach Walter De Raffaele, più di ogni altre persone, sapeva che potevo giocare dall’1 al 5. Non c’è niente di nuovo per me giocare come centro, di aver marcato Bilan in tanti possessi e anche alcuni decisivi. Tutto nasce dalla fiducia che mi dà il coach.”
Cosa ha di speciale questa squadra?
“Tutti mettono il mattoncino e tutti sono importanti. Io in campo devo insegnare dei valori a mio figlio, dimostro con lo spirito di sacrificio con l’attaccamento a questo sport, a questa città e a questa squadra. Questa squadra si autoalimenta grazie all’apporto di tutti, ed è una squadra unita che ha dimostrato in questi anni di essere grande insieme alla propria unione.”
Sesta semifinale consecutiva raggiunta dalla Reyer Venezia. E da sabato 22 maggio la semifinale contro l’Olimpia Milano…
“Giocheremo dando tutto noi stessi, facendo il nostro meglio contro i migliori e giocando per noi stessi. In particolare, la motivazione è che coach De Raffaele ha perso una persona molto cara prima di questa partita, ha guidato anche noi in questa gara-5, dobbiamo continuare a essere noi stessi e affrontare Milano dal primo all’ultimo minuto.”