L’Acqua VitaSnella Cantù gela le speranze Reyer di accedere alla postseason e compie un passo avanti nella corsa al secondo posto. I brianzoli controllano il match per 40′ e pescano dalla panchina (36 punti delle seconde linee biancoblu contro i 10 di quelle orogranata) le risorse per fare la differenza, pure in assenza di Stefano Gentile, ma con un Rullo in versione extra-lusso.
Markovski prova in tutti i modi a mischiare le carte, con quintetti privi di centri veri e affidandosi alla versatilità di Andre Smith e Luca Vitali, ma paga nel pitturato, dove Cantù ribalta gli equilibri della gara di andata controllando i tabelloni (36-31 pro VitaSnella a fronte del disastroso 26-46 del Taliercio) ed il ritmo partita. Cambia la mappa di tiro per gli uomini di Sacripanti, ieri meno perimetrali (18 tentativi da tre, ben 49 da dentro l’arco), ma non la qualità della distribuzione di palla (21 assist) e dei tiri costruiti, il marchio di fabbrica di Cantù tra le mura del Pianella. In Count Down i numeri chiave del match:
10 come la valutazione di Rullo (14, 5/7 dal campo e 3 assist) nel solo ultimo quarto. Il teramano lancia il parziale decisivo con la tripla e l’assist per Uter in chiusura di terza frazione, per scatenarsi nei 10′ conclusivi, dove guida la squadra con autorità e trova le giocate che spezzano la partita.
9 come i rimbalzi offensivi di Cantù, che recupera diversi secondi possessi utili a mantenere il controllo specie nel primo tempo, quando il tiro da fuori fatica ad entrare. Dal predominio sotto i tabelloni VitaSnella impone il proprio ritmo, alza il numero dei possessi (67 tiri presi contro i 56 di Venezia) e getta le basi per il successo finale.
8 come i punti di un decisivo Adrian Uter (17, 7/11 dal campo e 5 reb) nel quarto periodo, dove usa i muscoli contro i centri atipici di Markovski, respingendo l’ultimo tentativo di rimonta ospite. Mostra anche le sue qualità di passatore, regalando tre cioccolatini ai compagni.
7 su 13 dal campo con 7 rimbalzi per 19 punti: Andre Smith è l’anima di questa Reyer, mostra il suo grande talento offensivo e si sacrifica da centro facendo a sportellate con avversari ben più grossi senza arretrare di un millimetro.
6 canestri da due per un Michael Jenkins (15, 3 recuperi e 2 assist) che si mette da subito in partita, un fattore sui due lati del campo per intensità e presenza mentale. Intraprendente in avvio, quando l’attacco di Sacripanti fatica a ingranare, è efficace in 1vs1, concluso al ferro o con l’arresto e tiro dalla media, a conferma che i mezzi per essere protagonista a questo livello ci sono tutti.
5 uomini con 5 rimbalzi a testa per Acqua VitaSnella, che, memore dei 21 rimbalzi offensivi concessi all’andata in Laguna, va a rimbalzo con tutti i ruoli. Oltre ai lunghi Cusin, Uter e Leunen, anche Aradori, che aggiunge 14 punti e 3 assist, e Ragland si fanno sentire sotto le plance spostando l’ago della bilancia in direzione Cantù
4 assist e 4 rimbalzi per Luca Vitali (13, 4/8 dal campo), che spazia dal play all’ala forte nei quintetti atipici di Markovski. Sfrutta bene il vantaggio di centimetri contro i piccoli ed è efficace dal pick’n’roll, con Linhart (13 e 5 reb) e Smith è il solo a meritare la sufficienza tra gli orogranata.
3 uomini con 3 assist per Cantù – Rullo, Aradori e Uter – dietro ai 5 del solito Ragland. I biancoblu muovono la palla come nelle giornate migliori, la distribuzione di tiri e responsabilità mantiene costante la qualità dell’attacco, trovando le chiavi giuste contro l’alternanza di difese proposte dalla Reyer.
2 su 9 dal campo per un Vujacic (8, 4 reb) che delude chi si aspettava altra qualità da uno con il suo pedigree. L’ex Lakers non incide, spara a vuoto e le sue scelte offensive sono perlomeno discutibili, ma non dipende da lui se la stagione Reyer si conclude qui.
1 come l’unica tripla di un Taylor (10, 3/5 dal campo) che costeggia la partita senza mai entrarvi. Gli unici lampi arrivano con Cantù ormai entrata nella fuga decisiva, troppo poco per il miglior realizzatore della scorsa stagione in Serie A.
0 come i punti di Ivan Buva all’esordio davanti al pubblico amico. Il giovane croato non è fortunato con le conclusioni (0/4), ma mette in mostra una buona propensione a giocare spalle a canestro e uno chassis più che interessante, che tornerà utile a Sacripanti per aggiungere massa sotto canestro nel finale di stagione.
Stefano Mocerino
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