Do You Remember? “Gli Indimenticabili”, la Cimberio Varese 2012-13
INTRODUZIONE E UN PASSO INDIETRO
Corre l’annata 2012/13, a Varese si respira l’aria dell’ultimo anno di Coach Charlie Recalcati, che poi non tornerà più a sedere sulla panchina varesina col raggiungimento dei Playoff in qualità di ottava con una squadra capitanata da Teemu Rannikko, Kuba Diawara, Rok Stipcevic, Phil Goss giusto per citarne alcuni. L’allora Cimberio Varese arrivando ottava in quell’annata come in quella precedente ha fatto il suo dovere se non qualcosina di più per guadagnarsi la canotta biancorossa, la stagione successiva succederà qualcosa che in pochi se non pochissimi sarebbero riusciti a pronosticare un anno prima. A Varese è tutto nuovo, della scorsa squadra non è rimasto nulla, persino il coach è cambiato, l’unica certezza sono il solo Massimo Ferraiuolo, team manager della squadra, Matteo Jemoli assistman coach e il preparatore Armenise stagione 12/13 e gran parte dello staff “dietro le quinte” della Cimberio. La stagione si apre con la consueta presentazione in Piazza Monte Grappa (la piazza principale di Varese) del gruppo squadra che andrà ad affrontare il campionato di massima serie, i tifosi come quasi ogni anno sotto scrivono abbonamenti “a scatola chiusa” non conoscendo ancora chi sarà poi la squadra che ne verrà fuori e senza conoscere i giocatori anche una volta arrivati a Varese. I vari Banks, Dunston, Green, Sakota, De Nicolao, Polonara prima di questa stagione sotto il Sacro Monte sono ancora sconosciuti alle élite del grande basket europeo vedendo oggi la strada che hanno fatto, senza dimenticare Coach Vitucci, da lì chiamato allora su varie panchine italiane con il ritorno ad Avellino e la Auxilium Torino, ora è fermo dal 2017 alla stella del Sud Happy Casa Brindisi.
IL ROSTER
Come ogni anno a cui ormai i tifosi sono abituati la una squadra riparte da zero, senza alcuna conferma tra giocatori e allenatore, arrivano giocatori quasi “scommesse” sperando siano vinte poi col futuro. L’attuale GM di Brindisi, Simone Giofré, allora GM di Varese usò la formula 7+3 al quale poi vennero aggiungi due giocatori del settore giovanile ovvero Jacopo Balanzoni e Nicola Bertoglio, 7 gli stranieri che con l’aggiunta di Ivanov per la post season divennero 8 di cui 4 americani e altri comunitari.
Il segreto della Cimberio targata Vitucci era senza dubbio un asse play-pivot determinante per il gioco della squadra, a Varese era da anni che non si vedeva un’intesa così tra il regista della squadra e il finalizzatore del gioco, Bryant Dunston e Mike Green sono stati due fra più i grandi interpreti di tutta la stagione senza nulla togliere agli altri, era un asse che si capiva al volo a cui le difese avversarie non riuscivano a metterci una pezza vista anche vista la potenza fisica di Dunston, altro segreto era avere un sesto uomo come Polonara dalla panchina al quale faceva affidamento una cabina di regia ai limiti della perfezione come quella di Andrea De Nicolao. Non possiamo però menzionare la grande percentuale da 3 punti che questa squadra possedeva, con un Dusan Sakota che tira da 3 punti col 44 % con 64 triple messe a segno su 150 tentate, un Adrian Banks che tira col 51% da 2 e la leadership del capitano Ebi Ere dopo aver già avuto un’esperienza italiana quale quella nella Juve Caserta.
LA STAGIONE
La stagione regolare parte con il botto, vincendo le prime 9 gare contro anche avversari piuttosto ostici come Dinamo, Cantù e Sidigas Avellino, il filotto di vittorie si interrompe alle decima giornata contro la allora Acea Roma che firma una suprema prova con i punti di Gigi Datome , Gani Lawal e Phil Goss. Varese però non perde la rotta e dopo aver fatto a fetta la Sutor Montegranaro, sconfigge anche l’Olimpia Milano di Melli, Gentile, Stipcevic che giocherà da ex e Bourousis. Dopo un ultimo filotto di vittorie prima della fine del girone di andata Varese collezione un’altra battuta d’arresto contro la Reyer Venezia, poco male però viste le 13 partite vinte, così facendo di Varese di laurea, come si direbbe in gergo calcistico campione d’inverno con alle spalle la Dinamo Sassari, Siena e Milano.
Posizione che occuperà anche per tutto il resto della stagione fino ai Playoff.
Varese riprende il proprio cammino del girone di ritorno battendo Brindisi e Avellino, da una settimana dopo arriva la terza sconfitta in 18 gare contro la Montepaschi Siena. Successivamente saranno la Dinamo Sassari, la Sutor Montegranaro e la Reyer a mettere i bastoni tra le ruote a Ere e compagni ma che però sembrano non sentirne gli effetti essendo che Varese tiene saldamente il primo posto fino al termine della regular season. Coach Frank Vitucci a fine stagione riceverà inoltre il premio di miglior allenatore dell’annata. A Varese questa squadra verrà ricordata come “Gli Indimenticabili” dopo una festa esaltante in Piazza Monte Grappa con i giocatori che si affacciano dalla Camera di Commercio per il saluto finale.
LA VOLATA PLAYOFF
Comincia la post season e Varese corre ai ripari con l’acquisto mirato per un Playoff al meglio, Varese aggiunge al suo roster Dejan Ivanov visto in Italia anche a Brindisi, Torino, Caserta e Pistoia, si rivelerà un ottimo esecutore che possa accompagnare il centro sotto le plance.
In questi quarti di finale al meglio delle 7 gare incontra la ottava classificata ovvero la Reyer Venezia col quale passa agilmente col risultato di 4 a 1. Ad aspettare gli uomini di Vitucci ci sarà la temuta Mens Sana Siena di Hackett e compagni.
La gara 1 delle semifinali termina in favore della Mens Sana in casa di Varese con il risultato di 72-80 ma Varese in gara 2 pareggiare subito i conti e si riporta sull’1-1. Successivamente Siena prova a mettere le mani sulla finale, vincendo le prossime due gare rispettivamente la terza e la quarta entrambe in casa sua. Varese in gara 5 rimette tutto in discussione vincendo di 4 e per gara 6 a Siena vince ancora la squadra di coach Vitucci col buzzer beater di Dusan Sakota a soli 0.62 centesimi di secondo dal termine della gara. Si deciderà tutto a gara 7 a Masnago.
Gara 7, una delle gara più attese dal popolo varesino, andrà a favore della Mens Sana con il punteggio di 69-82, gara che però ha provocato la squalifica del campo per 2/3 partire casalinghe della Cimberio nella stagione successiva per l’arbitraggio a detta dei tifosi varesini “scandaloso” oppure semplicemente non adatto alle normali regole di gioco. Siena dopo aver battuto la Cimberio batterò in finale anche la Acea Roma di Gigi Datome conquistando lo scudetto che però verrà revocato pochi anni dopo da il Tribunale Federale della FIP che ha revocato la vittoria dei campionati 2011-12 e 2012-13, delle Coppe Italia 2012 e 2013 e della Supercoppa 2013, Coppa Italia e Supercoppa che sarebbe andati a Varese in caso non ci fosse stata manipolazione delle gare.
LA COPPA ITALIA
La Cimberio come già detto terminerà il girone d’andata in pole position, ma ciò non aiuta a trovare un avversario meno ostico in Coppa Italia, la Cimberio troverà ai quarti la temibile Milano che tra l’altro gioca in casa essendo Milano e il Forum ospitanti della competizione. La Cimberio però batterà agilmente con largo punteggio di 92-74 la squadra meneghina. Varese accede alle semifinali dove incontrerà l’Acea Roma che poi si rivelerà finalista ai Playoff di campionato assieme alla Mens Sana. Varese dopo una grande gara mette al tappeto anche la Roma di Datome, battendola 81-71 e accendendo così alla finalissima con la Mens Sana che nel frattempo ha battuto prima Brindisi e poi la Dinamo Sassari.
La finale di coppa Italia sarà l’antipasto di quello che poi vedremo nella post-season di campionato, che vede sempre lo stesso finale, la vittoria della Mens Sana Siena col punteggio di 74-77, Varese battaglia tutta la gara recuperando un 18-0 di parziale iniziale di Siena e facendo a meno di Bryant Dunston per il finale di gara causa falli. La Coppa Italia verrà revocata alla Mens Sana Siena così come per il campionato senza poi aggiudicarla a nessuno.
PERCHÉ È STATA SPECIALE QUESTA SQUADRA
A Varese si è vissuti anni cupi dopo lo scudetto della stella, Varese è scesa in A2 riconquistadosi subito la promozione in A1, li dove una squadra vincente come lei deve stare e “Gli Indimenticabili” hanno riportato una vera e proprio spolverata ed energia positiva a una piazza che ha vissuto di questi momenti e merita di viverne tanti altri, probabilmente una delle squadre più forti degli ultimi anni, almeno a Varese, messa in piedi con pochi soldi ma che hanno reso tanto, forse troppo. Squadra che ha anche visto una grande affluenza di pubblico tra quello non abbonato, accorgendosi forse tardi che fosse il cosiddetto “Anno Buono”.
La prossima stagione varesina sarà tutt’altro che entusiasmante, con una squadra che si ritroverà a dover lottare per la salvezza dopo aver toccato il cielo con un dito commissionando alcune figuracce in Eurocup da dimenticare in fretta, verranno confermi tutti quelli a cui le sirene di campionati più altalenanti non suoneranno, resteranno Banks, De Nicolao, Sakota, Rush, Ere, Talts e Polonara.