Do You Remember?: Charles “Shack” Shackleford
Il personaggio scelto per questo ennesimo ballo della rubrica del Do You Remember? è Charles “Shack” Shackleford visto in Italia in due diverse occasioni sempre con la stessa maglia quella della Juve Caserta. Shackleford, nato il 22 Aprile 1966 a Kinston in North Carolina, proprio con la North Carolina State cresce il suo talento cestistico tra il 1985 ed il 1988.
Pivot di 208 cm dalle braccia lunghissime già negli anni del college si fa notare per le sue grandissime doti di rimbalzista, agevolate da una grandissima esplosività nelle gambe; e per il suo tiro dalla media distanza, frutto di due mani dolcissime e di un tocco di palla fuori dal comune per un lungo d’area (13,6 punti e 9,2 rimbalzi a partita nella sua ultima stagione collegiale a North Carolina). Un simile talento non passa sicuramente inosservato sotto gli occhi degli scout del Nba è viene scelto nei primi numeri del secondo giro con il 32 nel draft del 1988 con in New Jersey Nets. Con i Nets giocherà due stagioni prima di approdare nel nostro campionato alla Phonola Caserta, e sarà proprio la sua seconda stagione con la franchigia di New Jersey la sua migliore annata tra i pro numeri alla mano con 8,2 punti e 6,8 rimbalzi. Nonostante il suo ottimo curriculum Nba, Charles arriva in Terra di Lavoro tra lo scetticismo generale, ma su di lui è pronto a scommettere il g.m. casertano Giancarlo Sarti. La freddezza con la quale è accolto Shackleford è dovuta al fatto, che nel mercato estivo la dirigenza bianconera ha operato una vera e propria rivoluzione sul mercato, e lo stesso Charles ha la fame di essere un piantagrane all’interno dello spogliatoio con quel suo look trasandato. La rivoluzione estiva casertana aveva visto l’addio della precedente coppia di stranieri , l’idolo della folla del PalaMaggiò Oscar ed il lungo bulgaro Glouchkov , rimpiazzati dalla coppia di lunghi Usa composta da Shack e dal “professore” Tellis Frank, perché coach Franco Marcelletti , dopo aver visto la sua Juve sconfitta per l’ennesima volta nei play-off del 1990 in semifinale dalla Scavolini Pesaro, è convinto che i passi necessari per cercare di vincere quello scudetto sfiorato già numerose volte negli anni precedenti siano staccare il cordone ombelicale che legava i talenti di casa Gentile ed Esposito da Oscar, e rinforzare la squadra nel pitturato con giocatori di maggiore verticalità ed atleticità. La scelta di coach Marcelletti mai si potè rivelare più saggia, perché la Phonola partita nella diffidenza generale chiuderà la regular season al secondo posto in classifica alle spalle della Philips Milano. Anche per Charles i mesi di campionato (19,1 punti con il 57% da due e 16,1 rimbalzi a partita nelle 40 partite stagionali) faranno cambiare il suo rapporto con il pubblico casertano, che dopo averlo accolto con freddezza e scetticismo lo elegge a nuovo idolo, esaltato dalle sue grandi doti di saltatore ed anche per alcune giocate di talento purissimo con il pallone tra le mani. Chiusa la regular season al secondo posto per la Juve incomincia l’avventura play-off, nella quale, dopo aver superato in tre gare prima ai quarti i campioni uscenti di Pesaro ed in semifinale l’acerrima rivale in quegli anni Virtus Bologna, si ritrova nuovamente in finale contro quell’Olimpia Milano già vincitrice nelle finali scudetto sui bianconeri nel 1986 e nel 1987. Però questa volta l’epilogo per Caserta sarà diverso con la vittoria nella gara 5 del 21 Maggio del 1991 al Forum per 88-97, e Charles in quella gara sarà uno dei principali protagonisti con 20 punti, 20 rimbalzi e 3 assist, e soprattutto con importanti canestri quando Milano era tornata pienamente in partita a metà secondo tempo. Nonostante la vittoria dello scudetto, però, Shack tra la delusione generale dell’ambiente casertano tornerà nel Nba per tentare ancora una volta fortuna tra i pro americani con Philadelphia. Da buon figliol prodigo tornerà però nuovamente a Caserta nell’estate del 1993, ma quella Onyx era molto differente rispetto alla Phonola scudettata, infatti non ci sono più campioni del calibro di Gentile, Esposito o Dell’Agnello, ma tanti giovani di belle speranze come Emiliano Brembilla o il povero Davide Ancilotto, ai quali Shack dovrebbe fare da chioccia. Nonostante un ottimo inizio di campionato (21 punti e 19 rimbalzi in 24 partita nella stagione per Charles), però la Juve pagherà dazio per la giovane età del suo gruppo ed anche per le tante incomprensioni tra Shack e l’ambiente, e purtroppo arriverà la retrocessione al termine dei play-out. Nuovamente in Nba a Minnesota, tornerà ancora in Europa dove lo si vedrà vestire diverse casacche di squadre prestigiose tra Turchia e Grecia, dove in particolare vincerà la coppa Korac 1996/97 con l’Aris di Salonicco. Cronache più recenti, poi, ci hanno raccontato di Charles nei guai con la legge per un arresto nel 2005 per possesso di un arma illegale e di stupefacenti, cosa che non desta stupore per chi conosce l’eccentricità e la bizzarria del personaggio, sul quale ci sarebbero da raccontare mille aneddoti in campo e fuori, come quella volta, raccontato da ex compagni presenti alla scena, che scese per raccogliere in piena carreggiata sull’autostrada Roma-Napoli delle banconote, volate dal finestrino ….. Questo è solo uno dei mille racconti che si potrebbero narrare su di lui, ma piace ricordarlo soprattutto come il grande campione visto sui parquet, capace insieme ai suoi compagni della Phonola di regalare una gioia al popolo casertano, indelebile ed indimenticabile ancora oggi a 23 anni quasi di distanza.