Questa settimana spazio a DAVIDE PASCOLO, ritenuto ad inizio stagione un talento emergente del nostro basket, ma che per quanto ha finora fatto vedere, sicuramente da considerare una certezza del panorama cestistico nazionale.
A suo favore parlano le cifre finora espresse nella Lega Gold : miglior tiratore da due (67,7%), secondo rimbalzista (10,1 a partita), secondo nelle stoppate, e, tanto per concludere 1° nella valutazione globale.
Qualcuno dell’ambiente ha detto di lui “ quando lo vedi in campo ti chiedi come polpacci tanto esili possano sostenere un simile potenziale e cosa si nasconda dietro a quello sguardo imperscrutabile”; ricordo ancora la prima volta che ha messo piede in campo a Trento, tre anni fa, in uno scrimmage con Bassano del Grappa, tutti sorpresi da quel suo modo di tirare tutto particolare.
Ciao Davide, per te il basket tradizione di famiglia?
Famiglia sportiva, mio papà ha giocato a basket a Ragusa e Trapani, mia mamma giocava a pallavolo, per me è stato naturale iniziare con il minibasket.
Sei a Trento dal 2011: come ti trovi?
E’ il terzo anno che sono a Trento, mi trovo molto bene, sia come città molto simile a quella di mia provenienza, si anche per i rapporti con i compagni.
Nella prima stagione coi coloro bianconeri vittoria in campionato, nella seconda conquista della Coppa Italia, e per il te il riconoscimento quale MVP della manifestazione, attualmente siete primi in coabitazione con Capo d’Orlando, qualificati per i playoff. A questo punto quali solo le tue aspettative per il prosieguo della stagione?
“Abbiamo raggiunto i playoff, visto che siamo primi puntiamo a mantenere questa posizione, e poi ai playoff ovviamente tutte le squadre che ci vanno puntano a vincerli, quindi anche noi punteremo a fare il massimo.”
Negli ultimi anni hai avuto una grande crescita come giocatore. Quanto ha influito il rapporto con Maurizio Buscaglia?
“E’ stato importante trovare un allenatore che mi abbia dato fiducia, che mi abbia permesso anche nei momenti più opachi più difficili, abbia creduto di credere in me, di questo sono molto contento, cosi sono riuscito ad esprimere le mie caratteristiche.”
Sei considerato un elemento fondamentale per la squadra e si sono create molte aspettative nei tuoi confronti. Senti di avere molta pressione su di te?
“E’ chiaro che cerco di fare sempre il mio, il pubblico più che mettere pressione mi sprona, specialmente in casa anche se siamo in difficoltà non ci sono mugugni, ci sostengono sempre, è un ambiente positivo da parte di tutti.”
C’è qualcosa in particolare che al momento ti preme migliorare, dal punto di vista tecnico?
“Partendo dal fatto che si può migliorare su tutto, diciamo che intanto le due cose principali per il momento sono il tiro e il leggere meglio i contatti sia in attacco che in difesa.”
Sogno nel cassetto che diventa realtà……la Nazionale?
“Alla Nazionale ci penso, continuo a fare il mio, poi queste cose vengono da se, vediamo come si sviluppano, ci penseremo a tempo debito, certo sarebbe un bel premio, al mpomenbto penso al campionato.”
Prospettive future, un po’ quello che si chiedono tutti a Trento. Il prossimo anno resti?
“Io aspetto la fine campionato per vedere se ci sarà una offerta, comunque a Trento sto bene e devo tutto a Trento e questo lo terrò in considerazione.”
In una intervista Martellossi, il coach di Brescia, ti ha pronosticato un futuro certo in Nazionale dicendo che gli ricordi quei giocatori che pur senza un ruolo definito, sono arrivati ad essere titolari fissi in nazionale. Ruolo non definito, tu cosa ti senti?
“Oggi come oggi una ala grande, per essere un centro mi mancano chili e centimetri e comunque non mi sento tale, anche se posso giocarci in maniera atipica, per essere un tre mi manca tiro e il fatto di giocare il pick and roll, diciamo che mi sento un quattro.”
A questo punto ringraziamo Dada (così lo chiamiamo tutti a Trento) Pascolo per la sua cortesia e gentilezza e la società Aquila Basket sempre disponibile nei nostri confronti.