Germani Brescia sotto la lente d’ingrandimento. Obiettivo: playoff
Le Final Eight di Coppa Italia e gli impegni della nazionale impongono alla Germani Brescia una pausa in cui si possono tirare le somme prima di affrontare l’ultima parte di campionato. Certo la mancata qualificazione alle finali di Coppa Italia 2021 è stata una brutta sorpresa per i tifosi di Brescia, ormai abituati alla presenza della propria squadra al torneo (Brescia infatti ha presenziato a 3 delle ultime 4 edizioni). Dal punto di vista degli atleti, superata l’amarezza iniziale, il riposo forzato è l’occasione per rifiatare e fare il punto della situazione per presentarsi al meglio alle ultime sfide prima della fine della stagione. L’obiettivo che la società si pone è chiudere l’annata nella parte alta della classifica con conseguente presenza ai playoff 2021. Un po’ forse per prendersi la rivincita sull’interruzione della scorsa stagione in cui Brescia sembrava promettente (al 7 maggio 2020 Brescia occupava la 3ª posizione in classifica); un po’ forse per riscattarsi dagli alti e bassi vissuti finora.
Una stagione altalenante
Attualmente, la Germani Brescia occupa l’ottava posizione con 8 vittorie in 18 partite. Grazie, infatti, al recente successo nella sfida contro Varese, ha agganciato la zona playoff superando Treviso per differenza punti. Dall’arrivo di Maurizio Buscaglia, Brescia sembrava rinnovata, in LBA ha subito registrato due vittorie che hanno dato respiro alla squadra e nonostante le sconfitte subite in EuroCup, i segnali erano senz’altro positivi. Uscita dalla competizione europea, la Leonessa si è potuta concentrare sul campionato ma, dopo una vittoria all’overtime contro Cantù, ha subito una battuta d’arresto con 3 sconfitte consecutive. Sconfitte dovute, in parte, al problema che sta segnando l’intero percorso bresciano in questa stagione, ovvero le rimonte concesse agli avversari. Sono 8 infatti, le partite che Brescia si è lasciata sfuggire per questo motivo, 3 delle quali sono le sconfitte più recenti (Sassari, Cremona e Pesaro). L’aspetto comune a tutte queste sfide sembra essere la difficoltà incontrata nel secondo tempo, in cui spesso Brescia è sembrata eclissarsi favorendo il cambio di inerzia della partita. La striscia negativa è stata interrotta da quella che è stata definita come una vittoria ‘inaspettata’ sul campo della Virtus Bologna. In quell’occasione la Leonessa, privata di Burns, ha giocato un buon primo tempo, perdendosi nel terzo quarto ma sfoggiando tutte le sue carte nell’ultimo periodo. È infatti arrivata a vincere grazie ad un ottimo gioco di squadra e ad un mix di intensità, qualità ed energia profuse dai veterani e dai più giovani decretando la concreta possibilità di collaborazione tra generazioni. In seguito è arrivata la batosta interna contro Treviso, in cui Brescia è parsa inesistente per tre quarti di gara, tanto da raggiungere uno svantaggio di 28 punti. Si pensava ad un ultimo quarto già scritto ma, seppur troppo tardi, i biancoblu hanno reagito, raggiungendo gli avversari fino al -1. La sfida si è comunque conclusa con la vittoria di Treviso, ma la reazione della squadra ha dato prova del suo carattere. E proprio a partire da questa sconfitta, Brescia ha costruito il successo delle seguenti due vittorie: la prima è arrivata dopo una combattuta partita contro Trieste, in cui i bresciani non si sono mai distratti, senza permettere agli avversari distacchi irraggiungibili. La seconda, contro Varese, è il risultato di una sfida in cui Brescia è riuscita a giocare la sua pallacanestro restando in partita per tutti i 40 minuti. A ben vedere allora, il successo ‘inaspettato’ sul parquet della Virtus non è stato un caso, ma la premessa di cosa succede se Brescia lavora di squadra senza dare nulla per scontato, concentrata fino alla fine.
I protagonisti
È rientrato alla grande dallo stop per infortunio Christian Burns, il cui apporto è stato significativo nelle vittorie contro Trieste e contro Varese. Apporto in termini numerici ma anche di energia e intensità spese senza risparmio in entrambe le partite. Questa è diventata la sua cifra distintiva nel corso della stagione, che lo vede sempre più leader trascinatore della squadra. Nella situazione opposta si trova Drew Crawford che doveva essere l’asso nella manica della Germani, ma che per ora sembra aver deluso le aspettative di chi puntava sulla sua esperienza. Giordano Bortolani invece è di certo sulla buona strada viste le sue risposte positive alle chiamate di Buscaglia, in particolare la sua performance sul campo della Virtus (23 punti e 4 rimbalzi in 25 minuti). Nonostante talvolta commetta errori dovuti all’inesperienza, ha dimostrato di essere al servizio della squadra, giocando senza paura e puntando sul lavoro duro. Altra freccia all’arco di coach Buscaglia è Tyler Kalinoski che si è dimostrato all’altezza delle sfide anche coprendo talvolta il ruolo di play. Dopo lo stop dovuto alla ricaduta di Covid19, la guardia ha lavorato bene per il rientro e da lì in poi il suo contributo è stato considerevole in ogni match. Kenny Chery rimane un’incognita: in termini numerici, il suo apporto è innegabilmente importante, ma per quanto riguarda la visione di gioco appare a volte confuso. Per quanto riguarda invece, i veterani della Leonessa, Luca Vitali e Brian Sacchetti fino a qui sono parsi sottotono rispetto a quello a cui ci hanno abituati. Forse a causa di scontri interni con l’ex allenatore Vincenzo Esposito, per il primo, forse a causa della recente paternità, per il secondo. David Moss al contrario, rimane il leone che conosciamo, chiamato spesso a coprire minutaggi elevati per la sua età, ma senza cali di rendimento soprattutto difensivamente. Salvatore Parrillo offre chiaramente il suo contributo quando è chiamato. Per Jeremiah Wilson, uno dei due nuovi innesti, per ora, non ci si può sbilanciare, considerando che ha partecipato solo alle ultime 3 partite con una media di 9.7 minuti a sfida. Darral Willis, l’altro innesto arrivato quasi insieme a Wilson, è stato invece subito messo alla prova alla quale ha risposto positivamente con una buona media di punti ma soprattutto di rimbalzi. L’ultimo arrivato sembra costituire, dunque, un’altra pedina valida per la formazione bresciana. Infine, le parole del patron Matteo Bonetti riassumono il valore del coach Maurizio Buscaglia per Brescia:
“Buscaglia ha portato un sorriso nell’ambiente che ha subito fatto un salto di qualità“.
È banale, quindi, dire che i risultati dei prossimi due mesi saranno cruciali per centrare l’obiettivo playoff. Non solo dal punto di vista della classifica, ma anche da quello psicologico e del morale, anche solo per regalare qualche gioia in questo periodo così universalmente nero. Se la squadra rimane quella vista nelle vittorie sul parquet di Bologna, su quello di Trieste e in casa contro Varese, i playoff non sembrano irraggiungibili, né tantomeno un buon piazzamento in classifica. Brescia ora ha il compito di costruire il successo un mattoncino per volta, puntando sul lavoro di squadra e stabilendo in via definitiva gli equilibri interni. A noi, invece, non resta che aspettare e vedere. Da casa.