Le Final Eight dell’Olimpia Milano rappresentano un marchio importante per la società di Giorgio Armani, mai nella storia recente si era vista una squadra (in particolare Milano) dominare cosi nettamente questa competizione, anzi di solito le Final Eight sono teatro di grandi sorprese (Torino, Cremona) e grandi delusioni (Milano svariate volte, Venezia fino al trionfo dello scorso anno).
Le cifre parlano chiaro, +28 contro Reggio Emilia, +31 contro la Reyer Venezia e +28 in finale contro Pesaro non sono cifre casuali ma frutto di un dominio ben costruito e orchestrato da Ettore Messina fin dall’estate.
La forza di Milano sta si nel talento, nella profondità del roster (in tribuna c’erano Micov Roll Tarczewski e Brooks) ma soprattutto nel gruppo e nella capacità di giocare insieme senza protagonismi.
Messina ha messo in piedi gerarchie precise ma anche un sistema che permette a tutti di essere protagonisti e di decidere le partite. Basti pensare al talento di Shields, alla costanza di LeDay messi accanto agli acuti assoluti di Sergio Rodriguez e alla capacità di Punter e Delaney di mettersi al servizio della squadra. Questo è possibile solo quando un gruppo veramente coeso e non la solita “collezione di figurine” troppo spessa vista in passato.
E qui c’è stata la bravura di Messina nello scegliere gli uomini e i leader giusti, è evidente l’influenza del trio Rodriguez-Datome-Hines capaci di essere lo spirito guida di questa squadra giocando i loro minuti senza ergersi a protagonisti. In particolare è decisiva la figura di Hines il quale in campo è un autentico scienziato del gioco (ormai una Point-Center) che raramente sbaglia una scelta, e fuori dal campo è quasi un coach in seconda per questo gruppo. “Eh ma è basso” diceva qualcuno, ma è l’incarnazione del vincente.
Il vero difficile per Messina arriva adesso, vinti due trofei arrivano le due competizioni che “pesano”: l’inseguimento ai playoffs di Euroleague e lo scudetto, senza il quale la stagione sarebbe inevitabilmente macchiata.
Ma lo spirito di Messina è chiaro: Umiltà, lavoro duro e gruppo unito anche nelle difficoltà e negli infortuni. I limiti di questa squadra potrebbero non esserci.