Era la partita che Cantù non voleva fallire, lo scontro diretto con l’Enel di Piero Bucchi diretta concorrente nella corsa al secondo posto, e l’Acqua VitaSnella sfoggia una prestazione di grande sostanza, chiusa 84-69 dopo un domino pressoché totale. Brindisi paga caro le assenze di Todic e soprattutto di Jerome Dyson, in forse alla vigilia, che non è della partita e lascia gli ospiti privi della loro arma principale.
Dall’altra parte Cantù dimostra una preparazione meticolosa del match, attenta in difesa e fluida in attacco dove il suo profeta si chiama Joe Ragland, autentico dominatore dell’incontro con 24 punti, 4/7 da tre e 2 assist, e sopratutto le redini del ritmo sempre saldamente in mano. Si capisce fin dall’approccio che VitaSnella mette in campo, quello delle occasioni migliori al Pianella, che per l’Enel non sarà una serata facile. Trascinata dal suo folletto (11 già al termine del primo quarto) la squadra di Sacripanti scappa via fin dalle prime battute, con Brindisi che smarrisce subito l’iniziale efficacia al tiro dalla distanza di James (13, 3/7 da tre e 10 reb) e Snaer (12 con 2/7 dal perimetro) e non riesce mai a prendere possesso delle aree, specie in attacco, dove prima Cusin (7 e 4 reb), più intimidatore, poi Uter (6 più 6 reb), molto mobile e in grado di raddoppiare e recuperare anche lontano da canestro, negano il “visto d’ingresso” agli avversari, incidendo ben aldilà delle statistiche. Se si aggiunge che Cantù corre appena può in transizione e controlla il proprio tabellone, all’Enel vengono a mancare le contromisure per stare in partita. E neppure le alchimie difensive di Bucchi, che prova a mischiare diversi tipi di zona, dalla 2-3 alla 3-2 con principi di match up, riescono a frenare l’impeto dei padroni di casa. Nel vantaggio in doppia cifra con cui i brianzoli chiudono già il primo parziale c’è anche l’organizzazione sui due lati del campo di Maarty Leunen (9 con 5 reb, 4 recuperi e altrettanti assist), chiave della fluidità offensiva da cui esce l’11/26 da tre (a fronte del 9/29 ospite, “aggiustato” però nell’ultimo quarto) per l’abituale 40% e oltre (42.3% nella fattispecie) tra le mura di casa, così come il contributo di un silenzioso ma efficace Aradori (11 con 4 reb e 3 assist). Il rapporto quasi speculare tra assist e perse (17 passaggi smarcanti per VitaSnella con 10 perse contro i soli 11 assist Enel con 17 palloni sprecati) fotografa perfettamente il differente livello di gioco espresso stasera, con gli uomini di Bucchi che raramente quando la difesa canturina collassa riescono a trovare lo scarico per un tiro aperto sul lato debole. Solo in due momenti i pugliesi vedono gli avversari da vicino, nel secondo quarto quando la coppia Chiotti–Zerini (18 punti e 10 rimbalzi combinati per i due), complice una Cantù con Leunen da 5, capitalizzano qualche extra possesso riportando il divario in singola cifra, e nel quarto periodo, quando Cantù alza le mani dal manubrio troppo presto e il 13-2 firmato James, Snaer e Campbell (9 e 5 assist ma 4 perse) illude fino al – 9. Nel frattempo l’approccio parimenti furioso con cui Cantù era uscita dagli spogliatoi dopo l’intervallo (con il primo tempo chiuso 45-35) aveva fatto lievitare fino al +23 (71-48 in apertura di quarto periodo) il vantaggio interno con un Jenkins (11 con 3/5 da tre e 4 rimbalzi) “on fire”, autore anche della tripla che taglia definitivamente le gambe all’Enel rientrata fino al 73-64 a una manciata di minuti dal termine. Anche il contributo delle panchine dà ragione ai padroni di casa, che per un Gentile (2 con 0/10 dal campo) in serata no, trovano, oltre a Uter, un Abass (7, 3/6 dal campo) capace di dare minuti e giocate preziose nel secondo quarto sui due lati del campo, mentre Bucchi che parte con Jackson (7 e 2 assist) da play trova solo briciole da Campbell e Chiotti, che a parte un paio di fiammate non producono l’impatto per spostare l’inerzia del match. Cantù mette in cascina una vittoria fondamentale con cui ribalta anche la differenza canestri, e può approfittare degli stop di Roma a Milano e soprattutto di Siena sconfitta in volata a Pistoia. Per Bucchi arriva una sconfitta in qualche modo messa nel conto, soprattutto dovendo fare i conti con quel tipo di assenze, in attesa di rifarsi nel prossimo incontro casalingo contro Bologna. I brianzoli invece, una costante in questa stagione, saranno chiamati a dimostrare la loro in consistenza in trasferta sul difficile campo di Caserta.
MVP: riconoscimento d’obbligo per Joe Ragland, trascinatore dell’attacco VitaSnella sia da realizzatore (24, 4/7 da tre e 26 di valutazione) che nell’autorità con cui controlla costantemente il ritmo partita, aprendo e chiudendo il gas a proprio piacimento.
Stefano Mocerino
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