Continua il buon momento per i giovani italiani di Cantù dove è arrivata la convocazione in azzurro per Roberto Rullo che, quindi, lo porterà a Roma lunedì e martedì con i compagni Abass e Gentile per allenarsi con la Nazionale. La guardia, classe 90, esprime tutta la sua gioia in una lunga intervista fatta alla “La Provincia di Como”: «Una sensazione bellissima, che non provavo da un po’ di anni. Ai tempi delle giovanili non dico che fosse normale, ma poco ci mancava, perché le ho fatto veramente tutte. Quindi, con l’arrivo dell’estate, entravo velocemente nell’ordine di idee che dovessi preparare il borsone e partire per l’azzurro».
Con la nazionale maggiore, invece, mancava dal lontano 2008 e l’allenatore era proprio Sacripanti: «Avevo 18 anni e quella era un’Italia sperimentale. Ma comunque di valore. Come la mia vera ultima esperienza, quella con la selezione Under 20 nel 2010. E sapete chi era l’allenatore? Pino Sacripanti. “Quello” che ci ha creduto. Perché se non ci fosse stato lui a volermi, io di certo non sarei qui. E per questo non finirò mai di ringraziarlo. Ho una grande voglia. E la mia fortuna è stata quella di trovare, oltre a lui, un ambiente eccezionale. E quando penso all’ambiente penso a tutti: compagni, tecnici, società, staff medico e città». Poi, passa a parlare del rapporto con la città, del PalaPianella: «È un posto magico, dove si respira la passione per la pallacanestro in ogni angolo e dove ti accorgi fin da subito di essere protagonista di qualcosa di grande. Una bella responsabilità, ma al tempo stesso una situazione stimolante per un giocatore. Il PalaPianella da avversario lo sempre considerato un campaccio per via delle difficoltà ambientali che si incontrano. Da giocatore di Cantù, direi che è un onore, oltreché un piacere, giocarci dentro. Dà tantissima carica. È perfetto». Conclude, infine, parlando del gruppo e sugli obiettivi futuri: «I compagni sono super e se non ho incontrato troppi ostacoli il merito è soprattutto loro. Siamo un grande gruppo, nel quale anche gli stranieri sono ottimamente integrati con gli italiani. Siamo molto uniti e ognuno – tutti i giorni – cerca di dare il massimo per sé e per la squadra. La stagione è ancora lunga e potrà darci altre soddisfazioni. In Eurocup siamo stati eliminati ma penso che chiunque di noi sarebbe stato contento di andare avanti. Siamo usciti solamente per sfortuna, ma ora dovremo prendere quella sfortuna e trasformarla in qualcosa di positivo».