[Video] One man show Smith, Hardy è l’unica luce bianco-nera nell’ultima del fantasmino. Il count-down di Reyer Venezia – Virtus Bologna
Davanti a due spettatori eccellenti come Drazen Dalipagic e Alvin Young, l’Umana Reyer Venezia ritorna al successo in campionato dopo cinque sconfitte sconfiggendo 82-74 la Granarolo Virtus Bologna. Ecco i numeri e le curiosità del match, tutto rigorosamente in Count-Down!
10 il voto a Andre Smith. Non ripete la splendida prestazione dell’andata, ma quando vuole è immarcabile. Chi si ricorda più il problema al ginocchio? Nel primo tempo è one man show, spettacolo puro, col perno manda al bar Ebi e compagnia più di una volta e mette nel sacco ben 17 punti. Nella ripresa cala e lascia la scena ai suoi compagni. Doppia-doppia da 21 punti e 12 rimbalzi + 5 assist per 32 di valutazione. E’ chiaro che l’approdo ai play-off e il resto della stagione di Venezia passano dalle mani del 12 che senza i limiti del suo carattere sarebbe da Nba.
9 il voto a Dwight Hardy. Unica luce e unica gioia della Virtus, il solo in grado di crederci insieme a qualche lampo di Gaddefors e Motum. Miglior realizzatore della partita con 24 punti, si carica sulle spalle tutte le responsabilità della squadra ed è grazie a lui se Bologna resta in partita fino all’ultimo. Buca più volte venezia con la sua irrefrenabile velocità, non tira bene da tre con 2\7, ma questo lo si perdona.
8 il voto alla coppia Nate Linhart-Hrvoje Peric. Se Smith domina il primo tempo, i suoi due compagni firmano la vittoria nella ripresa. Nate dimostra tutta la sua solidità confermando l’ottima prova di Milano, 14 punti, 8 rimbalzi e 4 assist e tanta voglia di fare, le sue due triple nel terzo quarto risultano essere decisive per spostare l’inerzia della gara. Pero invece firma la sua miglior prestazione stagionale con 19 punti, 10 nell’ultimo periodo, in soli 20 minuti di gioco. In post alto crea diversi disagi agli avversari, Bologna fa fatica a contrastarlo e la Reyer può tornare a sorridere. Ottime spalle.
7 i minuti giocati da Andrea Crosariol. I tifosi reyerini si chiedono se con la sua mole è stato veramente comprato per comandare sul campo, ma nelle ultime partite comanda solo …la panchina. “Gioca” , per modo di dire, solo il primo quarto. Bloccato, non si prende responsabilità e sembra che se ne trovi pieno, ma non è così. Ad inizio partita lascia di stucco chiunque quando è a due metri dal ferro e marcato da una guardia ripassa al proprio play. Markovski non lo farà più rientrare. La prestazione di Magro fa capire con pochi fronzoli cosa vuol dire essere utile da pivot. Emotivo.
6 i punti segnati da Ndudi Ebi. A parte due stoppate e 5 rimbalzi catturati, prestazione sottotono e tanta confusione. Nel pitturato i lunghi veneziani lo divorano, particolarmente Smith che con lui fa quello che vuole. Poca intelligenza nelle scelte, da rivedere nelle prossime. Sonnacchioso.
5 il voto a Donell Taylor, dargli meno sarebbe ovvio ma come sparare alla croce rossa. Si ripete il discorso su un giocatore che continua a essere un difficile enigma da risolvere in casa veneziana e che resta anni luce distante dal buonissimo atleta visto alla Reggiana l’anno scorso. Continua la sua battaglia mentale da inizio campionato perdendo il solito numero alto di palloni per eccesso di foga o di sue sopravvalutazioni come palleggi dietro la schiena nemmeno fosse un Harlem Globetrotter e 1 contro 5 incomprensibili facendosi fischiare dal pubblico in più occasioni nel primo tempo. Atteggiamento diverso nella ripresa con qualche voglia di fare a rimbalzo e molto aiuto in difesa. 11 punti totali + 7 rimbalzi ma 35 minuti in campo inspiegabili. Oblio psicologico.
4 come il 4 su 11 al tiro per Matt Walsh. Guardando alle statistiche si dovrebbe pensare a una partita dignitosa (12 punti, 8 rimbalzi, 6 falli subiti e 7 assist per 20 di valutazione), ma non riesce a incidere come si vorrebbe se si pensa al giocatore di qualche settimana fa. Si innervosisce parlando più del solito con gli arbitri e compie molte scelte sbagliate causando 5 perse. Alla fine commenta dicendo “ Non siamo una buona squadra, non abbiamo le p… “ con un gesto intuibile. Un po’ di colpa è anche sua, sfiduciato.
3 come il 3 su 7 al tiro di Casper Ware. Per il fantasmino un’ultima prova in maglia bianco-nera senza infamia e senza lode. Ci mette però impegno e professionalità in una partita dove sapeva già il suo destino. Infila tre triple, ma offre una regia sconclusionata e per la Virtus non crediamo ci siano ripensamenti al suo taglio per fare spazio dalla prossima a Willie Warren e cercare di risalire i bassi fondi della classifica.
2 i punti di Shawn King. Forse non la peggiore ma una delle sue prestazioni più negative in stagione. Se il conto rimbalzi recita 47-29 per la Reyer, di cui ben 17 offensivi, molte colpe sono del n°33 bianco-nero. In attacco non incide, in difesa è pochissima cosa. 18 minuti in campo e -3 di valutazione, non pervenuto.
1 come 1 su 8 al tiro per Luca Vitali. Percentuali di tiro pessime, è ancora in ripresa e si concede una giornata di pura amministrazione dove risulta, nonostante statistiche negative, il migliore dei tre play. In attesa del ritorno dell’ottimo giocatore visto nel girone d’andata.
0 i punti di Simone Fontecchio. Rimane sul parquet per 11 minuti di gioco, dei quali 9 giocati nell’ultimo quarto. Non riesce però a incidere e dare un sostanzioso apporto alla causa facendosi trascinare alla deriva, si fa notare solo per tre falli commessi.
gli highlits della partita
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