Qui Torino: alla scoperta di Ferrara primo ostacolo di questa Final Six
Il secondo quarto di finale della Final Six vedrà opposte Ferrara e Torino, due squadre che militano in due categorie diverse, ma che hanno, alla palla a due, le stesse possibilità di vittoria. In una sfida dentro-fuori lo sport, e in particolare il basket, ha dimostrato che può accadere di tutto, anche l’impossibile.
Guardando ai roster però, il pronostico non sembra porre incertezze su chi potrebbe avanzare al turno successivo. Il talento di Mancinelli è già risultato decisivo in più occasioni ed anche quando la partita sembrava ormai persa (derby contro Casale).
Se però l’Allmag Torino ha mostrato un punto debole finora, questo è l’approccio alle partite contro squadre considerate di rango inferiore; per questo la Mobyt Ferrara può sperare nel colpaccio.
Anche se falcidiata dagli infortuni, specie di Simone Flamini (ex Pesaro) e Casadei, la squadra allenata da Furlani ha due frombolieri che non sono secondi a nessuno per punti nelle mani e capacità di far cambiare l’inerzia delle partite. Milton Jennings, ala-centro di 206 cm ha un rendimento altalenante (28 punti nella vittoria contro Ravenna dopo averne segnati solo 4 la settimana precedente). Il giocatore uscito da Clemson non sembra però simile per stazza e talento a quelli che hanno creato enormi problemi ai vari Amoroso e Woichechowski come Tyler Cain e Maggioli.
Invece anche solo dal nome i tifosi piemontesi dovrebbero temere la guardia di Ferrara; Mays, omonimo di quel Keddric che con Capo d’Orlando ha punito per due volte su due Torino, viaggia a cifre notevoli (17 punti ma sopratutto un impressionante 43% da tre) ed il college da cui è uscito è una garanzia: Kentucky.
Per questo servirà uno Steele subito pronto in difesa insieme a Gergati, per evitare di lasciare lo stesso spazio che è costato la partita a Trieste, con la tripla di Wood allo scadere. Pillastrini punterà molto sulla sua panchina, molto più ricca rispetto ai ferraresi (praticamente con una rotazione a soli sei uomini). Ancor di più se pensasse di limitare il minutaggio dei più “anziani” che potrebbero aver difficoltà nel gestire tre partite in meno di 72 ore.
Oltre agli americani Ferri (anche lui pericoloso al tiro) e Benfatto giocano molto, ma i nuovi arrivi dei giovani Bottioni ed Amici hanno dato un pò di respiro a coach Furlani, il cui obiettivo è quello di rimanere a contatto per giocarsi in pochi possessi il risultato. Sfruttando le extemporanee amnesie di Torino, che però non vuole fare le valigie senza prima aver alzato il trofeo.
Palla a due alle ore 20.30. Diretta su lnp.tv con commento del duo Trigari-Boniciolli