È un ottimo periodo per la Giorgio Tesi Group Pistoia che dall’inizio del nuovo anno sembra abbia trovato la formula giusta per vincere; la squadra, infatti, allenata da Paolo Moretti è decima in classifica a 2 punti dalla zona playoff. Domenica l’avversario è Pesaro e vincere significherebbe 20 punti, che tutti indicano come la quota salvezza.
Sulle pagine de “la Nazione Pistoia” a parlare di questo momento magico è il capitano Gek Galanda che non vuole fare calcoli: «Non mi piace fare calcoli perché distolgono l’attenzione dalla partita. Cosa significa dire… bisogna arrivare a 20 punti? E una volta che ci siamo arrivati cosa facciamo, smettiamo di giocare? Io penso a vincere domenica. Dobbiamo aumentare la qualità per riuscire a imporci anche fuori casa e dopo penserò alla prossima partita e così fino alla fine del campionato. Oltretutto è una classifica corta dove se vinci una partita sei nei playoff, se ne perdi una devi guardarti dietro. E’ vero, noi siamo in una posizione relativamente sicura, ma se c’è la possibilità di salire più in alto lo faremo. Ho sempre detto che il nostro obiettivo era quello di crescere come gruppo. Siamo partiti che eravamo una squadra slegata e adesso siamo diventati competitivi, questo è ciò a cui dobbiamo guardare».
A infondere fiducia e ad aumentare la chimica di squadra sono state le importanti vittorie casalinghe ottenute contro Cantù e Sassari, dove il pubblico è stato fondamentale: «La pallacanestro è uno sport dove la psicologia conta moltissimo. Quest’anno gran parte dei nostri successi sono arrivati grazie al pubblico che ci ha sempre sostenuto e aiutato, perché quando sei nello spogliatoio puoi dire e fare di tutto, ma se quando entri in campo senti dei fischi, tutto il castello crolla. I nostri tifosi ci hanno sempre applaudito e incitato anche quando le cose non andavano bene e questo è stato molto importante. In trasferta non hai la spinta del pubblico che ti aiuta ad andare oltre l’errore e noi lo abbiamo pagato. Noi siamo una squadra che ha tanta energia e questo ci porta a fare più quantità e qualità ed è un aspetto che fuori casa rischi di pagare».
Galanda, infine, conclude l’intervista mettendo un paletto per le prossime partite: «Dobbiamo aumentare la qualità per vincere anche in trasferta. Vivendo ormai da tanti anni sul parquet c’è un certo feeling e sul campo di casa hai i tuoi punti di riferimento per cui puoi anche provare a tirare senza guardare il canestro. E’ andata bene e mi fregio di questo canestro».