Quindici anni fa, il 22 gennaio 2006, Kobe Bryant segnò 81 punti nella vittoria dei Los Angeles Lakers sui Toronto Raptors per 122 a 104.
Il boxscore di quel match giocato allo Staples Center è impressionante: Kobe, che allora aveva ancora il numero 8 nei gialloviola, chiuse il match con 28/46 al tiro, 7/13 da tre e 18/20 ai liberi in quella che nella prima parte di gara non era sembrata una partita destinata a entrare nella storia del Gioco più bello al mondo. Quando Bryant si rese conto nella ripresa che i Raptors erano ancora attaccati al match nonostante i suoi sforzi, decise di abbattersi contro gli avversari, trasformando il finale di partita in un vero e proprio tiro al bersaglio, con i canadesi impegnati a evitare di entrare nella storia dalla parte sbagliata. Alle spalle dei 100 punti realizzati da Wilt Chamberlain, quella gara contro i Toronto Raptors resta la miglior prestazione realizzativa della storia dell’NBA. Kobe Bryant, 81 punti.
Prima del 22 gennaio 2006
I Lakers nella stagione 2005-2006 erano una squadra che viveva del post addio di Shaquille O’Neal nel 2004, di Derek Fisher… poteva contare su un candidato MVP al picco della sua carriera, su un’onesta spalla come Lamar Odom e diversi mestieranti; chi non si ricorda (ma c’è che li vuole dimenticare) di Smush Parker, Kwame Brown, Chris Mihm, Devean George e Brian Cook? In panchina c’era coach Zen, Phil Jackson, e la squadra gialloviola stazionava attorno al 50% di vittorie (21-19 di record) ma era reduce da due ko di fila, contro i Sacramento Kings e i Phoenix Suns, in cui Kobe ne mise rispettivamente 51 e 37. Contando le 12 partite precedenti a quella con Toronto, Kobe viaggiava a una media stratosferica di 40.6 punti, e solo un mese prima ne aveva messi 62 punti in tre quarti contro i Dallas Mavericks che ne aveva segnati fino a lì solo 61 punti…
LA GARA
Charlie Villanueva, ala forte dei Raptors, anni dopo dirà che la tattica di quella sera era controllare totalmente gli altri giocatori gialloviola, e lasciare con meno pressione Kobe Bryant. Questo perché il 5 dicembre le squadre si erano già affrontate, la difesa collassava continuamente su Kobe, lui ne aveva messi solo 11, la sua peggior partita realizzativa stagionale, ma i Los Angeles Lakers avevano vinto. Tanto valeva fare il contrario e focalizzarsi sugli altri, su Lamar Odom ad esempio. Grazie anche a questa “bizzarra” tattica, Kobe inizia a segnare, anche se i Lakers giocano veramente molto male. La tattica canadese era perfetta. Perchè, quando Kobe resta a guardare i compagni giocare, è un match verso un’unica sola direzione: i Lakers tirano 1/11 dal campo, e Kwame Brown riesce a commettere non una, ma ben due infrazioni di tre secondi offensive nello spazio di qualche possesso. Il primo tempo si chiude con cifre “normali” per il Black Mamba (26 punti) ma i Raptors fanno quello che vogliono (62% al tiro, 5/5 da tre per Mike James) e chiudono avanti di 14 lunghezze, 63-49 — nonostante la zona 1-2-2 di coach Sam Mitchell che viene ripetutamente bucata, lasciando anche molti rimbalzi offensivi agli allora due pivot Lakers come Chris Mihm e Brown stesso. Allora perché non continuarla, anzi estremizzarla anche nel secondo tempo la tattica Raptors?
Il Black Mamba Show
Secondo tempo, i Raptors ricominciano a segnare e toccano il massimo vantaggio sul +18 con una tripla di Matt Bonner. Ma… ecco che Kobe inizia il suo show: per cominciare, 16 punti in fila consecutivi prima di commettere uno sfondamento che ne interrompe la striscia. Pazzesco, veramente pazzesco. Coach Jackson ordina ai suoi giocatori di pressare a tutto campo, così i Raptors vanno in rottura, non raddoppiando mai in difesa. Toronto viene letteralmente travolta dalla furia agonistica di Kobe, che ne mette altri 6 comodi per chiudere il quarto a quota 27. Da -18 a +6. Lo show non può terminare così…. no. Kobe è ormai talmente scatenato sugli avversari che lucra tiri liberi su tiri liberi e segna canestri spettacolari tra cui quello fuori ritmo per il record franchigia Lakers per i punti 71 e 72 superando Elgin Baylor. Gli ultimi 7 punti arrivano tutti dai tiri liberi e suggellano il suo ultimo quarto da 28 punti. Nel secondo tempo: Kobe – Toronto 55-41. Kobe Bryant, 81 punti.
Nel dopo partita Phil Jackson dichiarò: “Ho assistito a tante partite nella mia carriera, ma non ho mai visto nulla del genere”. E Kobe disse: “È difficile spiegare cosa sia successo, faccio fatica a rendermene conto. E se dicessi che avevo in mente di fare qualcosa di simile, mentirei. A un certo punto tutti si sono resi conto che era una serata particolare.”
Dopo quella prestazione Kobe Bryant continuerà a mostrare meraviglie, vincerà due titoli ancora con i Lakers nel 2009 e nel 2010 e sarà salutato da tutta l’NBA nel suo anno d’addio al basket giocato, il 2016.
Cercare di interpretare e capire la Leggenda Kobe da libri, interviste, documentari che riguardano la sua figura ci lascia oggi con un grande e immenso retrogusto di amarezza sulla lingua, perché avrebbe davvero detto tanto altro anche fuori dal campo. Non c’è più il presente ma di lui ci resta il passato, in cui Kobe ha scritto la sua memoria. E noi siamo Onorati di trascriverne un pezzo. FOREVER KOBE.
IL VIDEO DELLA PARTITA DEGLI 81 DI KOBE BRYANT