Trieste:un piccolo passo verso la salvezza, un grande passo verso la maturità?
La partita di ieri ha lasciato agli addetti ai lavori locali delle ottime sensazioni, fisiologica eredità di una gara giocata con buona continuità, con una bella sequenza di triple e con molto vigore agonistico gettato sul parquet.
Aldilà delle questioni squisitamente tecnico tattico, è piaciuto l’approccio mentale alla partita ad un match importantissimo in chiave salvezza, come lo saranno tutti, specie quelli casalinghi, da qua alla fine del torneo. Non molto tempo fa la squadra entrava sul parquet amico con la paura nell’anima, subendo sovente importanti parziali negativi ad inizio gara, che la costringevano a diffcili partite rincorrendo l’avversaria di turno, spesso senza successo.
Ma qualcosa è cambiato da qualche tempo in qua.Lasciando da parte la partita contro Imola, ed il successo contro Jesi, gare condotte con suffciente autorità dagli uomini di Dalmasson ma non privi di amnesie e momenti di pausa pericolosi durante i 40 minuti, qualche segnale positivo poteva anche ricavarsi dai due rovesci esterni di Biella e Brescia.In terra piemontese la squadra triestina ha giocato una prima parte di match in modo spregiudicato mettendo in difficoltà la squadra di casa,che ricordiamolo, veleggia nelle posizioni alte della graduatoria fin dall’inizio del campionato.Poi, complice un arbitraggio non certo benevolo, la squadra si è pian piano dissolta negli ultmi due quarti, facendo dimenticare quanto di buono era stata capace di costruire nei primi due. Al San Filippo il discorso si inverte:maluccio nella prima fase della gara, bene nella seconda, al punto che,la squadra biancorossa si è trovata in mano i due liberi del pareggio,sprecati da Diliegro, a tempo scaduto. In quest’occasione, nonostante un giocatore in campo nettamente superiore agli altri nove, parliamo di Giddens, la squadra ha avuto il merito di non disunirsi, consegnando a Wood la chiave della rimonta, strozzata su quei ferri presi dal lungo biancorosso a cronometro fermo.
Queste messaggi positivi, in buona parte cancellati dall’esito negativo degli incontri, hanno avuto modo di riproporsi ieri, contro una squadra dalla buona consistenza, fisicamente superiore ai giocatori di casa.
L’emblema di questa piccola rinascita biancorossa è stato Ruzzier, protagonista di un match giocato da veterano consumato, con un’ autorità, una spregiudicatezza che sembravano smarriti nel repertorio del talentuoso piccolo triestino.Una paio di bombe in faccia all’avversario, una dopo una finta pregevole che ha disorientato Parker, le gemme più splendenti del giovane nipote di Bonicciolli. Accanto a questo ventenne, un altro giovane ieri ha avuto modo di dimostrare che se sulla sua continuità c’è ancora da lavorarci, sul suo talento pochi posson metter dubbi e parliamo del figlio del tonno Tonut, Stefano. Anche lui sufficientemente continuo per tutto il match, senza troppe paure, prendendosi le sue belle responsabilità anche nei momenti caldi dell’incontro, segnando canestri pesanti importantissimi.
Accanto a questi due giovani, le consuete sicurezze, e parliamo di Carra ed Harris.Impressionante la continuità di quest’ultimo, quasi sempre in doppia cifra,ma che mai ha toccato il ventello.Di lui si sa cosa attendersi: un onesto ma grintoso contributo in campo, senza grossi lampi ma anche senza passaggi a vuoto sanguinosi.Il capitano invece sta disputando il suo miglior campionato di seconda serie nazionale della sua carriera, da vero capitano: preciso da tre punti, quasi infallibile dalla linea della carità.Vero condottiero della truppa biancorossa. Gli altri, da Candussi a Coronica, da Fossati a Urbani, scendono in campo con grande dignita’ senza che il rendimento complessivo della squadra ne risenta, anzi,nel caso di Candussi e Coronica, in modi diversi, le impronte da loro lasciate nelle partite, possono essere di quelle importanti.
Capitolo Wood. Certamente non possiede la mano fatata di chi l’ha preceduto, ma fisicamente è molto più fresco e ieri ha giocato da vero leader, sbagliando molto,è vero, ma creando altrettanto per i compagni che ieri, a turno, hanno beneficiato degli spazi creati dall’ex Firenze. Un innesto che potrebbe rivelarsi importante, staff e tifosi biancorossi sperano decisivo ai fini della salvezza.
Discorso a parte merita anche Diliegro.Giocatore dal rendimento alto fino a questo momento, ma la cui esuberanza, non solo fisica, condiziona il rendimento della squadra giuliana.Spesso litiga con gli avversari, perdendo un pò bussola e concentrazione, costringendo spesso Dalmasson a frettolosi cambi per far sbollire i calienti spiriti in panchina al passaportato biancorosso. Croce e delizia dei tifosi, va detto che in molti in estate avrebbero firmato per i 13 punti e 9 rimbalzi garantiti fin qua dal buon Dane, ma una discesa a più miti atteggiamenti sarebbe molto utile alla causa triestina.
Nessuno lo ammette, ma si guarda anche in casa altrui. Escludendo sorprese, le squadre coinvolte nella lotta per evitare la Silver dovrebbero essere tre:Jesi, Forlì ed appunto Trieste. Jesi ha dalla sua una buona struttura di squadra, ed ha un Hoover in più, giocatore che potrebbe essere più utile a Coen rispetto a quanto lo sia stato a Dalmasson; però l’ambiente è un pò avvelenato e il rapporto con la tifoseria sembra molto rovente e Coen non sembra accattivarsi molte simpatie tra i fans marchigiani.
Forlì invece ha un quintetto di livello,che quando gira in sincronia diventa temibile per tutti, specie in casa; ma per contro presenta una panchina povera dove nessuno sembra in grado di sopperire l’eventuale giornata storta dei titolari, come potrebbe dimostrare la sconfitta di ieri. Ma ha risorse morali molto importanti, e due americani indovinati, fattori, questi, che potrebbero risultare decisivi nella lotta per la salvezza, che ad oggi li vede in ogni caso sfavoriti in termini numerici,considerate le quattro lunghezze di svantaggio nei confronti del duo Trieste-Jesi.
Dalmasson probabilmente punta ad ulteriore passo verso la maturità completa di questa squadra, per scongiurare un baratro che per la realtà triestina potrebbe rilevarsi fatale per il futuro del basket di vertice giuliano.
Ed affidare questa responsabilità alla squadra più giovane del torneo è un atto di coraggio che merita attenzione e sostegno….