La Bennet sbriga la pratica Montegranaro senza problemi, battendo i marchigiani per 81-63, in una partita dai contenuti tecnici e agonistici estremamente poveri, funestata dall’ennesimo infortunio stagionale ai danni di Manu Markoishvili: il georgiano, infatti, a fine 3° quarto si procura una distorsione alla caviglia, la cui entità sarà da valutare nelle prossime ore.
Sul campo la squadra di coach Trinchieri trova ben poca resistenza, di fronte ad una Fabi Shoes a propria volta falcidiata dagli infortuni (assenti May, Zorosky e Nicevic) e con la testa già alla off-season. Avvio con quintetto praticamente “obbligato” per coach Valli, con DiBella, McNeal, Coby Karl, Ivanov e Mazzola, cui Cantù risponde con Perkins, Mazzarino, Markoishvili, Leunen e Brunner. L’avvio, nonostante tutto, è però di marca Sutor, con Karl e Mazzola protagonisti nel 9-4 iniziale, di fronte ad una Bennet contratta, che trova punti solo da sotto con Brunner e Leunen. Al 5’ minuto, sull’11-8, si registra quello che sarà l’ultimo vantaggio ospite, prima che i tiratori di casa scaldino le mani. In concomitanza con l’ingresso di Basile, infatti, arrivano le 2 triple di Leunen e Mazzarino, assistiti dall’uomo di Ruvo, cui fa seguito una terza, piedi per terra, di Doron Perkins per il sorpasso canturino. I canestri di Marconato, subentrato a Brunner e dello stesso Basile, cui risponde McNeal con due canestri da sotto, chiudono il 1° quarto sul 21-17. In avvio di secondo periodo Cantù cambia marcia, soprattutto in difesa, sigillando l’area e prendendo il controllo pressoché assoluto dei tabelloni. Apre Brunner, che Trinchieri schiera ora da unico lungo con quattro esterni, con 4 punti da rimbalzi offensivi e prosegue il Baso, che con 5 punti consecutivi porta la Bennet sul +12 a metà quarto, sul 32-20. Di là solo una tripla iniziale di Karl, poi una serie di errori e palle perse, propiziate dalla difesa di una Cantù che comincia anche a correre, con un Cinciarini molto attivo sui due lati del campo, ancora Basile e Mazzarino. Chiusura spettacolare con alley oop di Perkins per la bimane di Leunen, direttamente da rimessa laterale sulla sirena del primo tempo per il 45-28.
Il terzo quarto inizia sulla falsa riga del 2°, con Cantù a difendere forte, banchettando sui resti di una Fabi Shoes che dalla panchina può mandar dentro soltanto i giovani Piunti e Fenati. Nella circostanza è Perkins a metter su uno show personale, con 8 punti pressoché consecutivi, conditi con una stoppata in recupero su DiBella lanciato in contropiede da highlight di giornata. Il vantaggio dei locali si amplia fino a sfiorare i 30 punti, sul 63-34, quando Trinchieri da spazio a Diviach con il chiaro intento di distribuire al meglio il minutaggio dei suoi. E quando tutto sembra avviarsi ad una tranquilla conclusione, la tegola della scavigliata di Markoishvili, a pochi secondi dalla fine del quarto, preceduto da un battibecco tra il coach e lo stesso georgiano, rimproverato aspramente per una palla persa banale, cui il giocatore risponde a brutto muso, prima di infortunarsi nell’azione successiva, sul contatto con Ivanov. L’ultimo quarto scorre via in puro garbage time, con le panchine svuotate da una parte e dall’altra. Nel duello tra quintetti ”improbabili” la Sutor ne approfitta per rendere il passivo meno pesante, riavvicinandosi fino al –17 (72-55) grazie ai punti di DiBella e McNeal, con Ivanov, totalmente abulico fino a quel momento, che si fa sentire nel pitturato. Per i biancoblu da segnalare solo l’intraprendenza di un Diviach che approfitta dei minuti concessi per mettere a referto 8 punti, e l’esordio in serie A per Awudu Abbas, che nei 90 secondi sul parquet fa in tempo a procurarsi un paio di liberi (purtroppo per lui sbagliati entrambi) e a tentare un lay up che non trova il fondo della retina. Passerella finale per la Bennet tra i propri tifosi, in quella che, stando ai rumors, potrebbe anche essere l’ultima partita ufficiale disputata nello storico Pianella, restando da definire la questione palazzetto e del possibile trasferimento a Desio per la prossima stagione, in attesa del nuovo impianto.
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