Nicolò Melli, intervistato dal sito ufficiale dei Pelicans, parla della nuova, incombente stagione NBA, della franchigia e diverse altre tematiche, tra cui il ritorno in Italia di Marco Belinelli.
“Di certo non è stata una offseason normale, perlomeno però a differenza dello scorso anno non ho dovuto cercare di recuperare in fretta e furia da un infortunio per fare il training camp” dice Nico “questa sarà comunque una stagione strana, dovremo viverla una partita alla volta e non pensare troppo a quando/se finirà, vista la situazione ancora precaria con il virus”. Sempre relativamente al COVID, Melli ha dichiarato in merito alla situazione italiana: “Sono orgoglioso di come il mio paese abbia gestito e stia gestendo la pandemia, anche se alcuni tra i miei amici lo stanno prendendo o l’hanno preso, cosa impensabile a Marzo, quando il virus aveva fatto capolino”.
“Se avrò più spazio vicino a canestro quest’anno? Questo dovete chiederlo a Van Gundy, di certo abbiamo dei lunghi molto forti in squadra – incluso Steven Adams, col quale non vedo l’ora di giocare – e non mi sono ancora seduto a parlare con il coach in merito al tipo di utilizzo che farà di me. Certamente il mio obiettivo e’ di far meglio dello scorso anno e migliorare tutti i miei numeri.”
Sulla squadra e sui nuovi arrivi, Melli non si sbottona, rimandando le domande a coach Van Gundy: “Credo che Ingram e Williamson siano due superstar e possano davvero fare arrivare questa squadra ad obiettivi altissimi, soprattutto a lungo termine, ma dovete chiedere al coach, non posso rispondere a questioni su altri giocatori.”
Sul trasferimento di Beli alla Virtus Bologna: “Sono felice per Marco se lui e’ felice, e so che lo è. Speravo che rimanesse in cuor mio un altro anno nella NBA, ma so che Bologna è casa sua e so che è contento di essere la’, quindi buon per lui.”
Una battuta infine sul feeling con la città e la gente di New Orleans: “Devo essere onesto, mi è mancata NOLA durante questi mesi. Purtroppo non so quanto avrò la possibilità di visitarla meglio data la situazione. Se la gente mi riconosce per strada? Beh si, qualcuno che mi riconosce c’è, e devo ammettere che tanti di loro sono pure molto gentili, quando mi dicono che sono un giocatore bravo (ride, ndr).”